Non sono mai nutrita abbastanza, una volta soddisfatto il corpo. La mia anima è vorace, famelica, spietatamente affamata: urla di continuo al mondo il suo immenso desiderio di bellezza, conoscenza e divina curiosità.
Se prima lasciavo solo orme sulla sabbia di un deserto desolato, ora innaffio i fiori che da quest'oasi sono sbocciati.
Mentre io mi accontentavo di abbracciare le nuvole, il vento cercava di portarmi via anche quelle.
Sono la somma di tutte le stelle cadenti.
Continuo a coltivare fiori là, sopra le macerie del mio cuore.
Il "forse" apre una strada infinita dove si affacciano finestre che guardano al nulla.
Improvvisamente ti senti tutti i dubbi sulle tue spalle. Le tue paure, quelle incertezze che ti hanno condizionato i giorni di sole. Ora invece pensi che di ricominciare a sperare chiudi l'ombrello e fatti bagnare fino alle ossa. Ricominciare, ricominciare questo è il tuo grido... non c'è paura, non c'è dubbio, non c'è pioggia che possa oscurare il sole che hai dentro.
Avril
Ninna nanna, buon mattino mi davi angioletto...
Nel cervello malato il tuo nome per molto era quando apparivi dimenticato.
Stella, teschio e innocenza sulle tue gote... nel ghiaccio della tua terra (1 ) continuavi a cantare, l'erba a tagliare... ** Godevo al sentire la tua musica e l'inno alla gioia che era nella "fatina" nanna ninna sveglia il sincretismo (2 ) di te arcobaleno.
Eri tu, dolce caramello: la cura e l'antidoto al mio veleno. (3 )
Un tuo pensiero stridulo graffia affannosamente il mio tentativo disperato di affacciarmi su una finestra sospesa sul tuo mondo. Accetto e ritorno a me. Ma non dimenticare: c'è un tempo per entrare ed un tempo per uscire, in tutto. Non ci sono eccezioni.
Ad un certo punto conviene mettere un punto, andare a capo e ricominciare.