Esperienze


Scritto da: Lina Viglione
in Diario (Esperienze)
Perché non si ride più? Non è che le persone non sorridono più. Certamente sorride molto di meno. O forse sarebbe più giusto dire che si ride di meno, poiché il sorriso ha anche altre sfumature.
La risata in genere è più istintiva, mentre il sorriso potrebbe anche descrivere, amarezza, ira e così via. Certamente, anche la risata a volte si descrive nervosa, o isterica ecc.
Però il sorriso è certamente meno aggettivi rispetto al sorriso, è attinente perché quest'ultimo dice e non dice, allo stesso tempo è più confuso, anche se non sarebbe il termine giusto.
Mi chiedo a volte il motivo per cui prima si rideva di più. Secondo il mio umile pensiero c'è anche un lembo di "nostalgia", nel modo che si ha di continuo la persuasione che ciò che è stato in passato è sempre migliore di ciò che è oggi o che avverrà domani.
Oppure è una capillare vena di pessimismo? Chi sa perché il passato viene sempre lodato? Probabilmente perché ciò che ci ha fatto soffrire ormai è passato è non torna più.
In secondo tempo è vero che la gente non si lascia più abbandonare a grande risate. Certamente perché i problemi e le incombenze si stanno via via incrementando e rimane poco tempo per svagarsi o per la mancanza di spensieratezza:
c'è sempre qualche cosa che ci trascina duramente di nuovo nella realtà! Dice un saggio: è buona norma se ci portiamo sempre appresso un sorriso, ché se abbiamo le braccia impegnate, è l'unico degno sostituto di un abbraccio. Infatti sorridere, più che rappresentare la felicità. Rappresenta la nostra forza.
Composto martedì 1 gennaio 2013
Vota il post: Commenta
    Scritto da: Rossella Porro
    in Diario (Esperienze)
    Capita lungo la strada che un sassolino entri in una scarpa, qualcuno sceglie di fermarsi per liberare il piede da quell'intralcio, qualcun altro prosegue rallentando la sua marcia. In entrambi i casi, qualunque sia la scelta, il sassolino ha segnato il passo. Così sono quegli eventi che inevitabilmente modificano la nostra vita, possiamo dimenticarli, nasconderli nella parte più intima di noi stessi, ma essi ci portano il passo.
    Composto giovedì 16 novembre 2017
    Vota il post: Commenta
      Scritto da: Lina Viglione
      in Diario (Esperienze)
      Vi vive una sola volta. Ci vorrebbero molte vite per capre cosa fare e cosa non fare per non sbagliare mai e per essere sempre felici. Ma la vita ne è una sola, e bisogna godersela ogni attimo.
      La vita ne una sola è come un libro dove noi scriviamo tutta la nostra storia, è una via piena di incroci dove noi scegliamo che strada prendere.
      Ma è anche piena di amori, di tristezza e di felicità, che se avessimo avuto l'opportunità di averla già vissuto in precedente non saremmo così forti come lo siamo adesso, quindi per noi è meglio avere una sola vita.
      La tela non è bianca ma ha un cosmo dentro, spesso non arriviamo a vederlo perché quel bianco sfolgorante del nulla è solo il ritratto dei nostri desideri, desideri di un io che non trova nent'altro che il vuoto al di la di se stesso.
      La vita non va confrontata, va vissuta! Ogni attimo è unico, ogni esperienza, è unica! E sono in pochi quelli che se ne rendono conto. La vita va vissuta attimo per attimo, non desiderarla un'altra! Si perderebbe solo tempo a confrontarla che a viverla davvero!
      Se avessimo l'opportunità di vivere infinite vite, non potremmo goderci quell'attimo unico e particolare, perché saremmo sicuri di averne tanti altri. Tutto quello che non si riesce a capire con il pensiero nel mondo, delle idee a di per se stesso un confine.
      Solo l'abilità da un'affermazione da ciò che è nascosto, lo stesso vale quando un tizio cerca di concepire l'infinità del suo mondo personale, questo nella mia mente è senza fine. Quel Dio che tiriamo sempre in discussione, nell'insondabile, nell essere scompaginati, nell'essere umani.
      Nello stesso attimo in cui siamo venuti al mondo era già presente tutto l'iride dell'esistenza, nello stesso attimo era già misurata la morte, diversamente come potremo discenere vita dopo vita, in un secondo che svela rivela solo eternità.
      La disunione da questo istante è come un velo, la nostra specialità espressa come coscienza nell'essenza ha un dato, troviamo questo sostegno e troveremo il divino, che è come un incendio, il fuoco lascia un segno ineliminabile nel corpo e nella mente, questi piccoli momenti ci accosteranno sempre di piu nell cuore dell'rebus... che forse un rebus non è.
      Composto giovedì 1 gennaio 2004
      Vota il post: Commenta