Esperienze


in Diario (Esperienze)
Incontrandoti la prima volta è stato uno scontro disuguale di carattere e di esperienze e di storie che si sono incrociate. Sai, ero ignara caro Luigi che tu potessi abitare per anni nei miei sogni, vedere dentro essi con me il mondo dalla collina al di sopra delle scale dei colli di Faenza. Che stupida sono stata. Quando mi sognai la pioggia ed il muro che era finto, dovevo capirlo che la tua corazza è solo di cartone. Ti rispetto con tutta me stessa Luigi e ti voglio un bene dell'anima anche se ti imbarazza. Imbarazza a me il fatto di non aver avuto allora sedicenne io gli strumenti per poter decifrare quel muro. Ma se tu mi hai detto di leggermi il piccolo principe, penso subito a dragonball, in quanto io sarei l'antitesi. Non te lo dico perché so che non sei attratto da ciò, ma in fondo c'è una ragione scientifica che ignori, Luigi. Se al cuore non si comanda come anche al ricordo che affiora, perché non lasciarla passare via come una nuvola in cielo? Tu non sei il cielo Luigi, nemmeno la tua testa. Sei la luna. La mia Luna. Io sono la terra, sono un segno di terra. È quello che ho scritto nel cuore che la bocca ha le labbra sigillate, abbiamo la nostra vita da vivere e da ricucire, quarant'anni di differenza e la soluzione sette per cento a portata di mano. Ti voglio bene Luigi. Te lo dirò nei sogni di qualcun altro. Se è rabbia che si riversa sulla spiaggia, sarà l'ultima della rabbia, perché questa ha gli enzimi per trasformarla in cristalli, anche le lacrime che non versi. Luigi, Luna mia. Ti voglio bene. Non te lo dirò mai. Ma ti voglio un bene dell'anima.
Composto mercoledì 29 novembre 2017
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    Scritto da: As.82
    in Diario (Esperienze)
    Pensavo:

    Oggi 3 dicembre è una giornata, ormai, come tutte le altre.
    Lo scorso 26 novembre, è stato l'anniversario, se così lo possiamo chiamare, della fine della mia ultima relazione sentimentale. Poi pensavo al 17 luglio, altra data che segnava l'inizio della relazione, ed a tutte le altre date che non serve ricordare in quanto non sono qui per annoiare chi leggerà ma bensì per buttare giù due righe in questa meravigliosa isola che mi ospita accompagnata dal silenzio ed in lontananza, forse, lo schiamazzo dei bambini che urlano e giocano a palla a riva nel mare.
    Si sta bene, le mie giornate passano molto lentamente, l'odore dei colori ad olio sulle tele rilassa quello delle poesie che pian piano formano molto lentamente, senza fretta la prima uscita del libro che prende forma.
    È molto, molto rilassante.
    Pensando, riflettevo su quanto la gente idealizzi e metta etichette alle persone, a quelle che non conosce, a quelle che ha vissuto ed a quelle che verranno nella vita di ciascuno di noi. È molto strano.

    Oggi, pensavo a come io abbia etichettato ed a come lo sia stato a sua volta dalle persone al mio fianco.
    Pensavo a quei messaggi che ho inviato in forma anonima con il solo ed unico scopo di poter avere ancora una conversazione con la mia ex; a quelle frasi dette in attimi di rabbia e poca stabilità mentale che mi hanno etichettato come: minacciatore!; a quegli sguardi che incrociati per strada, dicevano a squarcia gola: mi fai schifo, pensavo ed infine, non faccio fatica a riflettere su come sono stato sempre al di là del pensiero stesso.
    A quello che ho fatto giornalmente per me; a quello che ho persistito perché credevo che quella storia così importante dopo così tanto tempo di "solitudine" era quella definitiva che mi avrebbe portato a vivere una vita con una persona che avrebbe fatto di me, ancor più di quello che ero stato, la persona più felice del mondo.

    Pensavo, ed alla luce dei fatti, mi trovo come sono sempre stato, con lo stesso stimolo di voler vivere la vita, di svegliarmi al mattino colorando la mia vita di note musicali, di gioie quotidiane, di piccolezze che rendono grande il mio giorno e di quello che era per me Colei, la mia Lei.

    Ma la gente, come detto prima, mette etichette e di quelle ne fa un cerchio che tende a chiudere la sfera dei propri pensieri.

    La gente, tutti, credono di aver capito le persone, di averle studiate per bene e di saperne tutti i segreti e sfaccettature che ne compongono l'animo.

    Ci voleva tanto a capire che quella persona che scriveva, ero io!; che tutte quelle frasi erano mirate ad un plausibile litigio che poi sarebbe sfociato in un dolce ed interminabile abbraccio di passione.

    Ma, le etichette, sono quelle che fanno la differenza, etichettato come una persona che tirava a campare; come non Uomo; come il non padre dei possibili figli futuri e di tante tantissime parole che ad oggi, sono stati fendenti dolenti nel corpo ma sopratutto nell'anima di me stesso.

    Non provo vergogna nel scrivere ciò, non provo timore nell'affermare che, deviato nel pensiero stesso, non riuscivo a vedere la fine del vicolo che pian piano, lentamente, mi ha portato a non scriverle più, a non farmi sentire, a non elemosinare un amore che per me è stato molto più che importante, è stato fondamentale in quello che ne è stata la risoluzione per farmi capire che nella vita, ci sono tantissime persone che entrano ed escono ed esse stesse, sono coloro che decidono di farne parte o solamente, detta in modo brusco ma efficace, prendono la palla al balzo e cercano la via di uscita più semplice: etichettare coloro che hanno idealizzato.

    Bene, io oggi non idealizzo nessuno, lascio che i pensieri che mi passano non siano ne belli e ne brutti. Lascio che quello che penso, sia dentro me, non tralasciando nulla al caso, ma dimenticando abbastanza da andare avanti e ricordando il giusto per non commettere gli stessi errori.

    È troppo bella la vita di ciascuno di noi, per perdersi in inutili battaglie mentali dalla quale a volte, difficilmente le persone riescono ad uscirne intatti.

    Io non ne sono ancora uscito, il pensiero è sempre rivolto al come ed al perché, ma per fortuna, ho trovato qualcuno che finalmente sta valorizzando i miei ideali, il modo di vedere le cose, di pensare, di rendersi umile anche quando gli occhi che lo guardano possano pensare altro.

    Ho trovato Me stesso...
    Composto domenica 3 dicembre 2017
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      Scritto da: Anna Rijtano Mallus
      in Diario (Esperienze)
      Si può vivere fino a cent'anni vivendo una vita vuota e senza senso, e si può vivere solo fino a 30, vivendo una vita pregna di emozioni e significato. Come suol dirsi, non si misura in "anni" la nostra vita ma in "attimi vissuti". Come tanti mattoncini raggruppati insieme, così tutti quei momenti semplici, quelle emozioni intense, quei sorrisi le lacrime e i ricordi costituiscono la nostra vita. La bontà la tenerezza e l'amore trasmessi e lasciati in ricordo nel cuore degli altri come stupenda eredità.
      Composto domenica 27 aprile 2014
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        Scritto da: Anna Rijtano Mallus
        in Diario (Esperienze)
        Si fa un gran parlare sull'importanza del chiarire per risolvere... ed i chiarimenti effettivamente sono sempre importanti e belli ma solo se chi parla e chi ascolta lo fanno col cuore e l'anima, propensi e favorevoli cioè alla comprensione e soprattutto davvero intenzionati alla soluzione. Sono belli e significativi quando il dialogo è amorevole, volto al bene da entrambi le parti, quando ci si parla e ci si ascolta con vera umiltà soprattutto senza quelle fastidiose punzecchiature atte a provocare... o ferire. Non sono per niente belli ne edificanti invece, quelli che servono solo a far sfoggio della propria vanità intellettuale, del proprio sapere, quelli con una risposta sempre pronta e sempre per tutto che peraltro, spesso risulta preconfezionata ed usata come alibi. Che tristezza quei chiarimenti che sono solo competizioni, gare a chi si esprime meglio o a chi usa parole più ampollose o ridondanti; che tristezza rendersi conto che più che un dialogo è un soliloquio sterile. Io credo che sono belli e molto apprezzati quei chiarimenti fatti con e per amore, quelli fatti con affetto e vero interesse. Tristi e per nulla gratificanti quando ci si rende conto a malincuore che sono stati solo uno sciorinamento di parole al vento e di tempo sprecato.
        Composto domenica 10 febbraio 2013
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          Scritto da: ValeLoBianco
          in Diario (Esperienze)
          Non sempre la gente merita tutto quello che noi diamo loro. A volte, ci ritroviamo con l'aver dato tutto di noi e indietro ci torna il nulla. Non è facile cambiare ciò che si è, e fa male e non poco. È brutto vedere che ci sei sempre per tutti e cerchi nel possibile di aiutare tutti con una parola, a anche solo con una pacca nella spalla, ma quando sei tu aver bisogno di quella maledettissima pacca sulla spalla, dove sono? Non ci sono, no! Sei sola con te stessa, e questa deve essere una lezione che prima impari, meglio vivi. Cara ragazza, conta solo ed esclusivamente sulle tu forze. Sei una guerriera, per questo sei una donna!
          Composto domenica 3 dicembre 2017
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            Scritto da: Giuseppe Freda
            in Diario (Esperienze)
            Nel mondo delle api e delle formiche, individui apparentemente indipendenti costituiscono praticamente cellule di un'unica entità, cioè di una sorta di "superorganismo" intelligentemente organizzato, che ovviamente moltiplica le capacità della specie in maniera esponenziale. Nell'umanità non sembra esistere nulla di analogo. Ma è solo un'apparenza, perché ancora non ci siamo resi conto degli immensi poteri del nostro psichismo, sia a livello individuale, sia - ancor più e sopra tutto - a livello collettivo. Quando ce ne renderemo conto, e riusciremo a sintonizzarci con l'Universo e tra noi in modo da rendere operative le nostre potenzialità, credo potremo finalmente afferrare le redini del nostro destino, e dominare la realtà a nostro piacimento: il che costituirà una svolta epocale non solo per noi, ma per l'intero pianeta. Un pianeta che probabilmente, nella sua sofferenza, non aspetta altro che questa svolta grandiosa.
            Composto martedì 28 novembre 2017
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              Scritto da: Marcosci
              in Diario (Esperienze)
              Non siamo numeri, non siamo voti, non siamo lauree, non siamo oggetti; siamo sentimenti, siamo cuore, siamo personalità, siamo carattere, siamo intelligenza e anche ignoranza; non siamo meri esseri umani, siamo molto di più. Siamo quell'ambizione, quel sogno, quell'obiettivo per cui nessun giudizio, nessuna etichetta, nessuna classificazione è in grado di agevolarci o di regalarci emozioni.
              Siamo l'inizio tenace e la fine testarda.
              Dovremmo iniziare proprio come vorremo finisse: un sorriso di partenza e una lacrima di gioia all'arrivo.
              Il resto, non conta.
              Il resto è palcoscenico di cui siamo maledettamente affascinati e da cui, una volta saliti, non vorremmo mai scendere; come la storia del treno che passa solo una volta nella vita e vi dobbiamo salire per non rimanere sotto il portico di una stazione affollata ove si è in grado di trovare la luce, un colore sgargiante tra oscure, scure e opache sfumature.
              Siamo ciò che il sole al mattino ci consiglia di fare, ciò che la luna la notte ci ulula di non fare; siamo in realtà tutto ciò che gli altri vogliono che fossimo.
              Ma la vita è altro, non è tutto ciò che ti capita mentre hai in mente altri progetti; la vita è uno sguardo d'amore donato a chi non ha la forza di sorridere e ricevuto da chi riesce a distruggerti un castello di convinzioni e sicurezza su cui avevi costruito il tuo insicuro percorso che ti avrebbe portato alla monotonia della viltà.
              Ho sempre creduto, saranno maestre le brutte esperienze, alla tesi secondo cui un minuto di tristezza e sofferenza non possono soffocare un attimo di gioia e felicità, perché convinto che l'anima per essere combattente ha bisogno
              Di un cuore sorridente, capaci entrambi di creare non una corazza difensiva, ma un arma per accogliere le tempeste e i turbini della vita e trasformarli in cemento da gettare su quel percorso ormai sempre meno insicuro.
              I piani, i progetti, i programmi sono la netta consolazione del codardo impaurito dall'insuccesso, dal rischio di cambiare e trasformare lo status quo e affermare un sacro santo diritto che non trova fondamento in nessun codice: il diritto di essere forte.
              L'audacia, la temperanza e la perseveranza appartengono non a chi ha non affrontato maree o tsunami; sono proprie di chi ha preferito un bacio amaro ad un pugno dolce; sono essenza del
              Sognatore idealista, pretestuoso ma con umile convinzione di portare le stelle nel cuore dell'avveduto.
              Scrivo queste parole perché oggi, come ieri, e forse anche domani mi accingo a mettere nel ripostiglio tutto ciò che mi avvelena i sentimenti e mi preparo ad amare un mondo da scoprire, perché il profumo della forza di volontà, supera di gran lunga la puzza della paura.
              E allora avanti tutta che di strada ce n'è ancora, e comunque vada, sarà un successo, anche perché mai nessuno ci ha detto che sarebbe stato facile.
              Per i miei sbagli non voglio mille lire.
              Voglio un pugno dolce che mi faccia desiderare il bacio amaro.
              In questo mondo di eroi nessuno vuole essere Robin perché convinti inconsciamente di meritare tutte le bellezze che il mondo regala e dona senza remore alcuno.
              Non chiedetemi perché oggi sono a qui a raccontarvi la mia vita.
              Forse perché è arrivato il mio secondo tempo, la mia seconda possibilità che l'amaro sorte mi ha offerto
              Come compromesso; un do ut des irrefutabile, un sinallagma sentimentale.
              Vuoi essere felice?
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