Esperienze


Scritto da: Mari Na
in Diario (Esperienze)
Una donna "matura" sa investire in nuovi sentimenti, sa mettersi ancora in "gioco"... Ma se comprende che la partita che sta giocando non è adatta a lei, allora smette di "giocare" e non accetta nessun tipo di compromesso.
I compromessi li accetta una donna che non ha la forza di cambiare e che ha paura dell'ignoto, costringendosi a vivere malamente, pur di non sconvolgere quella quotidianità celata da false certezze...
Ma una donna che ha la piena padronanza della propria vita pur sapendo che in "due" è tanto bello, sa anche che da sola la vita splende lo stesso.
Composto lunedì 2 maggio 2016
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    Scritto da: Lina Viglione
    in Diario (Esperienze)
    Quando ero bambina imparai sin da subito come far ridere gli altri, coprivo il mio viso di cerone bianco, in un sorriso aperto e franco e una bocca vermiglia, con naso grosso, rosso a forma di una ciliegia, un informe vestita tutto variopinta. Questo è il mio aspetto, ma quel ch'è strano nessuno s'accorgeva che sotto questa informe c'era un cuore di bambina. Scherzavo ridevo, e facevo dei veri capitomboli per far ridere tutti. Donavo amore, ma quello che sentivo nel cuore nel cuore era solo dolore, perché nei cuori dei grandi non c'era posto per me. Aggrappata alla linea dell'orizzonte il mio sguardo sorrideva solo tristezza. Questa ero io vestita da clown. Ma la speranza nel mio cuore mai si spegneva, mentre la musica saliva e iniziavo la rappresentazione. Oggi non devo più recitare: sono me stessa e mi piaccio come sono. Scrive un saggio: la vita può essere capita solo all'indietro ma va vissuta in avanti...
    Composto lunedì 1 gennaio 2007
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      in Diario (Esperienze)
      Bye bye Cinderella

      Ciaone proprio!
      Noi zavorrine non ci accontentiamo delle scarpette di cristallo. Che in casa fanno rumore, quello del piano di sotto poi si lamenta perché non può fare la pennichella, e per ballare conviene avere sempre le scarpe basse di ricambio.
      Noi sogniamo in un altro modo.
      Sono entrata col mio biker in un negozio di abbigliamento per moto, "per dare un'occhiata" e guarda quello e guarda questo, siamo usciti con casco e guanti nuovi per me! Il casco sembrava disponibile, nella mia taglia, solo in bianco e blu, ma ho chiesto di frugare in magazzino e l'ho trovato in bianco e rosso, mentre i guanti li ho scelti bianchi e fuxia: un regalo bellissimo, al di fuori della mie aspettative, una sorpresa meravigliosa! Non vedevo l'ora di collaudare il tutto!
      Ieri abbiamo preso l'occasione al volo.
      Usciti nel primissimo pomeriggio, lui si è fatto trovare con un'altra sorpresa per me: il sottocasco. Dice: così non sporchi le imbottiture con fondotinta e fard. Rispondo: genuflettiti quando parli di trucco!
      Eh sì, eh: anche fra di noi ci sono le beauty addicted, e io non mi faccio di certo mancare un trucco studiato per la moto: fondo no transfert, ombretti in crema coloratissimi, quintali di mascara waterproof, rossetto indelebile!
      Indossare finalmente il casco giusto, ha cambiato completamente il mio modo di "sentire" strada e moto. Niente più vibrazioni in testa, gli occhiali rimangono dove sono, la visuale è completa: la visiera è talmente trasparente che mi sembra di non averla affatto. I guanti mi calzano alla perfezione e non mi fanno sembrare un robot.
      Fighissimo, sembra una nuova prima volta!
      I muscoli non sono più così tesi e riesco anche a lasciar vagare la mente!
      Siamo lo spartiacque fra le corsie di marcia,
      Le auto scompaiono dai nostri sguardi, ai nostri fianchi, sono coriandoli colorati che lasciamo scorrer via. Il sole, il cielo, il cosmo ci sorridono.
      Solo le mie mani sono un po' intorpidite dalla fatica.
      Del resto, zavorrinare su una ipersportiva non è esattamente una passeggiata e le distrazioni non sono ammesse. Potrebbe essere uno sport consigliato per qualche suocera bisbetica.
      Arriviamo al punto di ritrovo ad Arona e non smetto di sorridere.
      Acqua tonica ghiacciata con limone in gola,
      "Argent de poche" alla cassa e le pacche sulle spalle dei motociclisti soliti.
      Ho voglia di raccontare a tutti del mega-regalo ricevuto ma - cosa vuoi? Per quel gruppo io non esisto, sono una specie di strana appendice e allora lascio che parlino di numeri e prestazioni, che è quello che i maschi fanno dalle scuole medie.
      I pochi attimi in cui lui intreccia le dita con le mie mi inebetisco, che è quello che le femmine fanno dalle scuole medie.
      Riprendiamo strada, dentro di me spero che, in fondo in fondo, qualche suo compagno di ventura gli invidi il fatto di avere una compagna che scommette un po' di coraggio.
      La promessa è quella di costeggiare il lago, lo vedo volgere il capo corazzato verso la grande macchia blu a destra e mi chiede, fermatosi, se ne sento il profumo. Certo che lo sento. Ma più di tutto sento innamorarmi di più di lui. Non sapevo che sapesse apprezzare certi profumi.
      La potente vibrazione, il canto aggressivo del motore mi riportano con la mente sulla strada trafficata dagli "autisti della domenica". In genere sono dei pirla che decidono di interrompere l'anonimato nei giorni festivi e mostrarsi in tutto il loro essere, viaggiando sì entro i limiti di velocità ma dimenticando tutte le altre regole della strada, per non parlare del buonsenso. Volendo evitare di fare la fine dei francobolli, lui deve continuamente tener mano ai freni, facendomi inevitabilmente cozzare il casco contro il suo e procurandomi dolori ai polsi, coi quali devo contrastare le frenate. Sono i rischi del mestiere di zavorrina.
      La bestia a due ruote continua a ruggire e mangiare il nastro d'asfalto, io stringo, contrasto, premo, spingo, a tratti ho il fiatone e quando lui imbocca un rettilineo non mi resta che stringere forte le braccia intorno a lui, stare un po' più accucciata ed il più possibile dietro di lui con la testa, a costo di limitare la visuale. Sia mai che faccio la fine della bandiera o, peggio, che mi perdo nell'infinito come i palloncini delle fiere, che si sfilano dal polso e ciao ciao vola vola. Mi sento forte, il che mi ripaga di non essere nata gnocca.
      Il casco mi preme sul naso, il che significa che la velocità è ipersonica. Il che significa che la frenata, anticipata da un freno motore davvero ganzo, mi costringerà ad inventarmi muscoli che non ho per non spatasciarmi addosso al mio cavaliere senza paura. Che se si spatascia lui finiamo non voglio neanche pensare dove.
      Non son gnocca, ma sono forte, dicevo. Io che invoco la grazia a tutte le divinità se vedo un insetto, io che mi immagino con una gamba rotta quando devo salire sulla sedia per prendere la nutella che mi nascondo da sola, sono scomodamente appollaiata sul trespolo di una sexyssima moto rossa fiammante, coi lombi infiammati, la cervicale che grida vendetta ma un coraggio che mi viene da darmi la pacca sulla spalla da sola. Come dovrò vestirmi al gran galà in cui mi premieranno come zavorrina del secolo? Mi faccio truccare da cliomakeup? Ma soprattutto: perché non mi hanno ancora premiata?
      Il mio cavaliere sposta il sedere di lato e mi preparo a vedere il mondo ad un angolo tra i quarantacinque e i quarantasette gradi, con la mano opposta mi aggrappo al serbatoio e mi ripeto che sono forte, che sono la Cenerentola del terzo millennio e questo è il mio gran ballo.
      Al diavolo i vestiti pomposi, le acconciature posticce, ortaggi, topi e fate madrine, che poi da suocere te le voglio vedere.
      E tanti saluti alle sorellastre.
      Composto giovedì 4 agosto 2016
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        Scritto da: Raffaella Frese
        in Diario (Esperienze)
        Purtroppo più passa il tempo e più cresce in noi la consapevolezza che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Succede perché forse siamo stati feriti duramente, troppe volte. Forse perché, abbiamo aperto il cuore a chi non aspettava altro per pugnalarlo. Forse perché, siamo diventati troppo realistici, cinici, reduci di un calpestamento prolungato, consapevoli che solo nelle favole c'è il lieto fine e tutti restano invece di andarsene, voltandoti le spalle.
        Composto martedì 6 novembre 2007
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          Scritto da: Cuore Matto73
          in Diario (Esperienze)
          La libertà è una cosa a cui non dobbiamo rinunciare mai, perché sarebbe come rinunciare a noi stessi, la libertà di essere ciò che siamo è un diritto, e niente e nessuno lo deve minare, è una necessità essere liberi, e non pensiamo alla libertà come "io faccio quello che voglio e quando voglio e non me ne frega niente del resto del mondo", no, questa non è libertà, questo è essere menefreghisti, perché così facendo potresti far del male a qualcuno che ti vuole bene, libertà intesa come l'essere ciò che realmente siamo, con i nostri pregi ed i nostri difetti, libertà nel senso che nessuno deve condizionare il modo di essere di una persona, che non dobbiamo cercare di cambiare qualcosa di una persona, che dobbiamo rispettare idee, pareri ed opinioni di una persona, che non possiamo pretendere di rendere una persona... diversa... da ciò che è, la libertà è importante, la libertà rendere le persone serene, provate a mettere dei paletti ad una persona e questa persona li toglierà che lo vogliate o no, e se non li toglierà, sarete voi a togliere a lei la possibilità di essere se stessa con la conseguenza che si allontanerà. Lasciate la libertà a chi amate, lasciategli vivere come vuole, l'importante che non si dimentichi il rispetto, poi niente è vietato.
          Composto giovedì 29 settembre 2016
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            Scritto da: Sannino Michele
            in Diario (Esperienze)
            Quando mi capita di parlare di me mi presento come un anima libera come il mare, come un lupo, come un'aquila. Tutto quello che appartiene alla libertà mi rappresenta. Quando la vivo mi trascina in un mondo tutto mio, bello, indispensabile e la mia anima non ne può far a meno lei si sente libera, e libera vorrà essere.
            Composto giovedì 11 agosto 2016
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              Scritto da: Lucia Giunta
              in Diario (Esperienze)
              Ho ritrovato quel vecchio diario, quelle pagine dove scrivevo di noi di quel grande amore, di gioie, passioni e dolori. Ho riletto tutto d'un fiato. Quanta tenerezza perduta, quanti rimpianti. Un sorriso, una carezza, un saluto. "Ciao vecchio amore della mia gioventù".
              Composto giovedì 26 settembre 2013
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                Scritto da: Silvia Nelli
                in Diario (Esperienze)
                Tutti arriviamo alla fine di un percorso e parlando con noi stessi cominciamo a dirci che avremmo dovuto capirle prima tante cose, smettere di credere, di dare e andarcene per tempo. Ne ho fatti anch'io di errori così e non pochi, e anch'io alla fine ho rimproverato me stessa fino a darmi della stupida. Però poi ho capito anche una cosa: molto spesso quando restiamo in balia dei venti, tirati in ballo a momenti alterni, costretti su un'altalena emotiva vivente, probabilmente è perché dall'altra parte non c'è chiarezza a sufficienza che ci faccia capire che è arrivato il momento di levarci dalle balle. Ricordate che i "se" i "ma" e gli "aspettami" sono già un chiaro messaggio che è arrivato il momento di salutarci. Soprattutto quando tutti questi problemi questa persone li ha solo con noi, ma con il resto del mondo si diverte alla grande.
                Composto lunedì 26 settembre 2016
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                  Scritto da: Monica Cannatella
                  in Diario (Esperienze)
                  Durante una discussione tra madre e figlio, il figlio disse alla madre: Mamma, tu non capisci!
                  La madre lo guardò, rimase un attimo in silenzio e poi esordì:
                  Quando eri piccolo, spesso piangevi. Era l'unico modo che avevi di farmi capire che qualcosa non andava...
                  Era dura scoprire quale fosse il motivo del tuo pianto. Allora controllavo che fosse tutto a posto.
                  Il pannolino era asciutto, la pappa te l'avevo già data, avevi già fatto la ninna... allora cosa c'era che non andava?
                  Dovevo improvvisarmi medico, tocco le orecchie, magari è li che gli fa male.
                  Gli massaggio il pancino, i bimbi soffrono spesso di coliche...
                  Non ci mettevo molto a capire quale fosse il problema e, se non lo capivo, ti portavo dal dottore.
                  Con il tempo, sei diventato grande, erano tanti i tuoi silenzi, ma la mamma riusciva sempre a tirarti fuori le parole e, alla fine, capivo perché il tuo umore non era dei migliori.
                  Adesso sei un uomo... spesso ti vedo pensieroso, ma quando chiedo se c'è qualcosa che non va, tu mi rispondi che va tutto bene. Ma la mamma e la mamma, se c'è qualcosa che non va se ne accorge!
                  Non arriviamo nemmeno a sera che, ridendo e scherzando, mi hai già detto tutto e dopo lo sfogo ti tranquillizzi tornando a sorridere.
                  Sai, non c'è un manuale che ci insegna come essere delle brave mamme e, non ci sarà mai.
                  L'unico modo che ho per capirti, è che tu mi lanci qualche segnale... che sia un pianto di bambino, un silenzio, un fare pensieroso...
                  Hai ragione, non ti capisco!
                  Ma solo perché tu, hai smesso di aiutarmi a farlo.

                  Morale della storia. Se volete essere compresi, capiti, aiutati... parlate! Il silenzio non ha mai aiutato nessuno. È solo un mondo vuoto fatto di nulla, una volta che vi ci siete chiusi dentro, nessuno sarà mai in grado di tirarvi fuori da li.
                  Composto lunedì 26 settembre 2016
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                    Scritto da: Silvia Nelli
                    in Diario (Esperienze)
                    Viva i ricordi, quelli che quando li sfogli ad occhi chiusi ti fanno sentire che non è andato tutto perso. Viva i giorni lieti, quelli che lasciano quel senso di spensieratezza che circola nelle vene per giorni. Viva i sorrisi che nascono da un imbarazzo improvviso, da un'emozione che ci spiazza. Viva i pensieri e la capacità di saper pensare, riflettere ed elaborare. Viva i momenti si e anche quelli no e tutto ciò che siamo, perché anche se a volte "perdiamo" quello che conta è non "perdersi".
                    Composto domenica 25 settembre 2016
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