Scritto da: Angela MORI
in Diario (Esperienze)
Cerco di dare sempre una parola dolce a tutti anche quando ingoio veleno.
Commenta
Cerco di dare sempre una parola dolce a tutti anche quando ingoio veleno.
Ho imparato a prendere la vita con filosofia. Se sorridi e lasci scorrere... vedrai schiattare quelle male lingue invidiose. Non sarà il massimo e non potrai nemmeno dire "wow ora mi sento realizzata", ma sarà sicuramente una piccola soddisfazione che ti farà sorridere.
Molti mi giudicano, ma non sanno neanche il mio nome, altri mi credono troppo buono, ma esser buoni non è paragonabile all'esser fessi! Non sono un santo, di sicuro un ribelle fuori dagli schemi, un po' folle, ma il rispetto e i valori sono parte del mio bagaglio. A volte piango, ma le mie lacrime non sono mai di circostanza, hanno un vissuto. La vita è un viaggio con un biglietto di sola andata, non puoi decidere cosa vivrai, ma puoi scegliere come viverlo. L'ipocrisia, la superbia, la cattiveria non mi appartengono. Credo che ognuno di noi un giorno sarà giudicato in base al comportamento, alle proprie azioni, che avranno delineato il percorso della propria vita.
Certe emozioni non si cancellano, possiamo non pensarci, lavorare o cercare di distrarti come si riesce. Ma ci sarà sempre una canzone, un profumo, un gesto che riporterà al tuo cuore quell'emozione inaspettata, il ricordo di un'abbraccio in un bacio. Per quanto fuggiamo non c'è posto così lontano dove potersi nascondere, e non sentire ciò che portiamo dentro.
È lì davanti a te la persona più importante, a cui devi assoluto rispetto, la persona che devi amare prima di chiunque altro per sentirti libero e sereno. È proprio lì davanti, specchiati, se ti ami e ti rispetti sicuramente affronterai le difficoltà della vita, avrai la forza e la consapevolezza, perché quella stessa forza e amore le senti, le porti dentro te stesso.
C'eravamo tanto persi in un abbraccio.
La nostalgia più struggente è quella per le cose non accadute.
Non cambierò le mie decisioni, ciò che sono, per seguire una massa di prototipi, tutti uguali. Non cambierò, per essere all'altezza di qualcosa che non mi si addice. Non cambierò la fragilità della mia anima, per farmi accettare, amare, apprezzare. Io sono così; dannatamente diversa dalla massa, da non vergognarmene. Perché poi? Perché le mie aspettative non equivalgono a quelle degli altri? Perché le mie speranze gridano vita, in questo delirio di meccanismi robotici. Non sposerò mai il concetto della superficialità, guarderò sempre oltre al visibile, leggendo tra le righe dell'anima. Non svenderò i miei pensieri per abbracciare congetture che danno un'etichetta a tutto. Sono così e non cambierò.
Prima di esplicare verità assolute su chi o che cosa, perché e quando, dobbiamo conoscere noi stessi, viaggiare dentro le nostre mancanze, le nostre incoerenze, le nostre paure e conoscenze. Dobbiamo guardare dentro i nostri pensieri, le nostre reazioni, i nostri pregiudizi, e poter dire; conosco davvero me stesso così profondamente da poter giudicare, la qualità, le capacità, le osservazioni di chi istante dopo istante ha guidato il suo passato in sacrifici, cadute e delusioni? Possiamo davvero dire che conosciamo così profondamente noi stessi da giudicare il presente di altri? Possiamo dire davvero che sappiamo dove stiamo andando, e se la direzione che abbiamo preso è giusta? Direi di no! Quindi di verità assolute non ce ne sono. Dobbiamo conoscere, riflettere, imparare e capire, non solo leggere la storia di ogni vita. Dobbiamo capire che ci sono filtri, meccanismi che vanno al di fuori della nostra conoscenza.
Sono tornata dagli inferi e sono in vita solo per un motivo che è quello di amare gli altri e di essere amata e con un unico scopo, quello di sentirmi viva più di prima.