Esperienze


Scritto da: sindone
in Diario (Esperienze)
Scavare dentro il tuo senso e trovare un deserto, la tua bellezza mi ha fatto dimenticare la strada sconnessa, piena di buche. Guardo un tramonto e penso che è come un capolavoro che nessun uomo può creare. I colori dei fiori spesso sono sorprendenti, le stelle attirano sempre il mio sguardo. Quanta materia che non possiamo toccare ma sembra così vicina e incanta. In una goccia c'è vita, in una foglia e in tutto ciò che sembra immobile. Negli occhi del bambino la meraviglia della scoperta e in quella di un anziano il film del suo vissuto, tutta quell'esperienza che porta nella sua memoria.
Composto lunedì 30 maggio 2016
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    Scritto da: sindone
    in Diario (Esperienze)
    Serenità dell'anima e del cuore, una spiaggia, il rumore delle onde, il suono di una conchiglia adagiata sulla sabbia, mentre guardo il tuo sorriso e il vento fra i tuoi capelli inondati di sole. Ricordo dell'infanzia nel suono di cicale d'agosto. Il mio viso sporco di gelato, le infradito fosforescenti e il cappello di paglie mentre la città cala nel silenzio assolato, l'azzurra distesa del mare era l'isola felice da raggiungere. Il viso di mia madre e il pranzo consumato sotto la veranda, il mio costume pieno di sassi di mare era il mio tempo felice quando tutto era ancora lontano.
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      Scritto da: Silvia Nelli
      in Diario (Esperienze)
      Dietro il mio carattere sicuramente difficile, dentro le mie regole e i miei spazi spesso invalicabili e malgrado la mia testardaggine sono sempre stata una persona piacevole, solare, piena di allegria e voglia di vivere. Tuttavia anche a me a volte capita di incontrare persone che sanno trascinarmi in modo subdolo nel loro mondo per poi togliermi ogni energia. In quel momento esce l'altra "me"... quella pronta a difendersi, a mandare a quel paese buone maniere, educazione e anche il linguaggio e l'umore si adeguano a chi lo ha provocato. Ovviamente una volta detto il mio, mi volto e torno ad essere quella di sempre... perché fondamentalmente sono una persona fantastica... quando vengo rispettata.
      Composto lunedì 30 maggio 2016
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        Scritto da: Luvgaar
        in Diario (Esperienze)
        Quando si vive in un costante stato allucinatorio la percezione della realtà e di cosa sia reale cambia totalmente. Personalmente ciò che mi è capitato mi ha portato a pormi una quantità enorme di domande alle quali nessuno è mai riuscito a darmi una risposta (cosa che infondo è normale in un certo senso) e se mai risposta ho avuto me la sono data da solo, dopo giorni, mesi, anni di riflessioni. Chiaramente lo psichiatra mi ha detto molte volte nel corso degli anni che ciò che io vedo o penso di vedere è tutto frutto della mia mente, non esiste, sono mere allucinazioni... ma questo infondo è un altro discorso, se vi va di sapere cosa pensi uno scienziato sugli argomenti da me trattati è presto fatto: chiedetelo ad uno di loro, se volete vi rispondo io, la maggior parte di essi non crederanno ad una parola di ciò che dite, o meglio, cercheranno sempre spiegazioni più o meno materiali (ancor più che razionali). Vero è che nell'ambito della psicologia, psichiatria, etc. Non v'è nulla di tangibile, difatti lo strizzacervelli stesso una volta mi confidò che infondo anche secondo lui in quegli ambiti non v'è certezza di nulla. Sì, nessuna malattia mentale è ben definibile, né assolutamente riconoscibile. Mi verrebbe da dire che proseguono per tentativi, ci fanno ingoiare pasticche che hanno effetti (collaterali e non) "devastanti" – vi invito a leggere su Wikipedia quali sono gli effetti collaterali di certi farmaci come Risperidone o Quetiapina – senza nemmeno essere certi che le malattie mentali esistano davvero. Direte: "ma un pazzo lo si riconosce" bene io vi dico che molti di coloro che vengono definiti pazzi sono quantomeno peggiorati dopo l'uso più o meno prolungato di psicofarmaci... ma non è nemmeno di questo che voglio parlare... la realtà si distorce in uno stato allucinatorio perenne. Dopo qualche mese iniziai ad interrogarmi su argomenti cui la scienza non è ancora riuscita a smentire l'esistenza. Ad esempio sulla telepatia. Esiste? Non so dirlo, ma a volte penso di riuscire a captare gli altrui pensieri. O sulla telecinesi, mi affascinò la figura di Uri Geller. Ed arrivai al quesito finale: "Posso creare dolore nel corpo di un'altra persona?". Non so nemmeno come definirlo questo fenomeno paranormale, non penso abbia un nome, non ne ho mai sentito parlare se non in qualche film di fantascienza, come i Sith in Star Wars. Non so se si possa fare nemmeno quello. Se io ci riuscissi avrei già avviato una vera e propria ecatombe alla luce di ciò che mi è successo, anche a causa di altre persone... quindi forse no, forse nella realtà non si può, ma chi può dirlo, magari questi tizi si stanno contorcendo dal dolore e non hanno alcun motivo per dirmelo... non riesco ancora a capire se la scienza abbia provato o smentito l'esistenza delle così dette "onde cerebrali", che sarebbero onde elettromagnetiche prodotte dal cervello, sul web ci sono pareri contrastanti. Questo, in caso esistesse, sarebbe un buon punto di partenza per spiegare tali fenomeni...
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          Scritto da: Luvgaar
          in Diario (Esperienze)
          Che sia stato uno sbaglio quello di utilizzare sostanze allucinogene oggi lo sostengo anche io, non mi vergogno di averlo fatto, non consiglio a nessuno di farlo e non lo rifarei (presumo). Fatto sta che da adolescente lo feci, presi dapprima dei funghetti allucinogeni dei quali non ricordo il nome, poi, la malfamata amanita muscaria. Sono stato male? Sì, sia psichicamente che fisicamente, in quel periodo ebbi anche i primi forti dolori, benché presumo siano stati causati da veleno per insetti del quale fu intrisa la marijuana che avevo fumato, premeditatamente o meno io con certezza non lo so, i carabinieri mi hanno assicurato che vi sono indagini in corso... ma non è questo il tema del mio blog... detto ciò, ribadisco, sebbene l'amanita muscaria sia stata usata fin dall'antichità come allucinogeno da sciamani e stregoni di diversi popoli, è risaputo quanto sia pericoloso ingerirla, certo non pericoloso quanto ingerire la sua parente: l'amanita phalloides. Aggiungerei che all'epoca a scuola studiammo l'Inferno di Dante e fu proprio quello a spingermi ad utilizzare allucinogeni. Come uno stupido, direbbero i più, mi convinsi che tali sostanze non creino soltanto mere allucinazioni, bensì aprissero le porte della percezione al mondo degli spettri, dell'anima, dell'invisibile. Se vi sia una remota possibilità che ciò sia vero presumo nessuno possa dirlo con certezza, ma, dato che le allucinazioni ormai le ho avute, voglio in qualche modo continuare a condividerle con gli altri... una delle prime cose che ricordo di aver visto con i miei occhi fu una cosa che io chiamo: "lo spirito di Dante", ero appena rientrato in casa, ero molto stanco, mi sedetti sul letto e sul vetro di un armadio a vetrina di fronte a me vidi, chiaramente e ad occhi aperti, un paio di occhi gialli, un'appena percettibile corona d'alloro e una forma che mi ricordò da subito il sommo poeta. Questa apparizione era in tutto e per tutto sovrapposta alla mia immagine, oserei dire che parte di essa era dentro di me, tanto ch'i vidi tale figura e nel mentre il mio cuore ebbe un palpito, sentii come un velato passaggio su di esso, quello che io chiamai "il passaggio della non vita sulla vita". Ci vollero uno o due anni di ricerca, sostanze psicoattive e "concentrazione" prima che quella forma si rivelasse a me, ma da quel momento la mia vita non fu più la stessa, ebbi visioni intense per anni, ancora oggi, anche se in modo minore, la realtà che vedo io ogni giorno è diversa da quella che vedono tutti. Vidi Gesù una volta, era totalmente bianco, stava come messo in croce fra due alberi, fluttuava in aria senza alcun sostegno. Nel mentre sentii come un forte botto, come un tuono, ma non pioveva e se piovve subito dopo proprio non lo ricordo. Un'altra volta ero sul terrazzo della mia mansarda, avevo fumato logicamente, guardavo il cielo, le nuvole, mi stavo rilassando e d'un tratto un'enorme nuvola cambiò la sua forma: divenne un drago. Non dite: "nelle nuvole ognuno di noi ha visto forme" perché non fu la solita cosa, sembrava un disegno, aveva i contorni perfetti, mi guardava e sorrideva, io la/lo fissai per quasi un'ora e le forme non sparivano, si muovevano, ma né si modificavano né sparivano, anzi, la nuvola modificava la sua forma, ma i contorni rimanevano gli stessi, il drago, quell'enorme, bellissimo drago che mi riempì di incredulità. O ancora ricordo di quando, sempre stanco e spossato, mi sedetti sulla panchina di un molo, ricordo che nella mia mente chiesi una visione ed attorno alla mia testa vidi una corona di allori azzurra che scomparì in pochi secondi. Non travisate, però, io non mi sento (non più almeno) né un prescelto, né un benedetto, né un illuminato, anzi... ebbi ancora un'occasione di rivedere nettamente Dante Alighieri, ma ne parlerò fra poco, verso la fine... una cosa assai bizzarra che mi capitò fu quando raccontai queste storie ad un mio amico, gli dissi che doveva bere alcol e fumare droga, che al contempo avrebbe dovuto concentrarsi su ciò che non si vede e avrebbe dovuto credere che avrebbe potuto vedere. Lui lì per lì nemmeno mi rispose, qualche giorno dopo venne da me e mi disse: "ho visto Gatto Silvestro!", io non gli credetti, pensai che non aveva capito nulla del discorso, insomma... Gatto Silvestro!?... mi sbagliavo, ciò che lui aveva chiamato, simpaticamente direi, Gatto Silvestro altro non era che lo spettro di un comune gatto, e la cosa più sbalorditiva fu quando, in giro per il centro storico del nostro paese, lui mi indicò il lato della strada con un dito, mi disse: "guarda lì" ed io lo vidi, lo vedemmo entrambe anzi... allucinazione collettiva? Vedendo la stessa cosa? Non so, quel mio amico pochi giorni dopo smentì tutto, sembrava si vergognasse di ciò che gli era successo, non ne riparlò più, io non ne riparlai più a lui. Non mi sento un prescelto, anzi, mi sento un dannato. Un giorno sentii un forte dolore al petto, mi sembrava quasi che uno di quegli spettri fosse entrato con la sua spettrale "mano" dentro il mio torace, che mi stesse strappando il cuore. Ogni battito portava dolore. Ed è lì che vidi chi io consideravo come il mio maestro, Dante, schernirmi e godere dei miei mali. Non dico cosa fece, non lo dico, ma vi assicuro che da quel giorno io lo odio...
          Ho avuto altre allucinazioni? Sicuramente sì, sono troppe per poterle descrivere tutte, molte le ho addirittura dimenticate tante che sono, forse in futuro ci sarà l'occasione di raccontare qualcos'altro, sicuramente il farlo non servirà a niente. Continuare con questo blog? Non so neanche io se farlo...
          Inteso, lo stesso spettro elettromagnetico, possiede dei colori invisibili, e comunque anche impercepite onde magnetiche.
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            Scritto da: Rita1
            in Diario (Esperienze)
            Il freddo inverno rende più triste il luogo Sacro. Tutto e freddo tutto tace, nemmeno il cinguettio degli uccelli vi fa compagnia. Fra poco arriverà la Primavera e tutto rinascerà intorno a voi, con il calore del sole, con il profumo dei fiori, sarò più serena a non sapervi soli. Mamma non vi ha mai lasciati andar via, nessuna forza potrà mai staccarvi dal mio cuore, un cuore geloso che vi protegge stringendovi sempre più forte.
            Composto domenica 29 maggio 2016
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              Scritto da: Silvia Nelli
              in Diario (Esperienze)
              Ho raccolto per strada pezzi di vita, dolori e delusioni di altri. Ho asciugato lacrime di cui non conoscevo nemmeno le ragioni e ho riassestato cuori ormai persi e infranti. Ho dato il "meglio" di me a troppe persone restituendo loro la forza per ricominciare. Ho ascoltato storie di vita e problemi anche quando non erano superiori ai miei, anche quando erano "stupidi"... io ho ascoltato. Perché ho sempre pensato che quando qualcosa fa soffrire non è mai stupido. Ho raddrizzato treni ormai fuori dai binari, rimettendoli in carreggiata, al sicuro e verso mete giuste. Ho camminato ancora e ancora... ho camminato anni in questa strada, dentro una mentalità da "buona", dentro un animo pronto a perdere qualcosa di se stesso per donarlo agli altri, perché potessero ritrovare fiducia, forza di proseguire e di ricominciare. Oggi... non mi pento di nessuna scelta, non mi rimprovero nulla e non mi vergogno del cammino scelto. Sono stata me stessa, lo sono stata ogni volta che ho amato perché ogni volta che un "ti amo" usciva dalla mia bocca era sentito e spesso ci ho messo mesi e anche anni per seppellire quel sentimento. Non ho mai mentito sui sentimenti, non ho mai giocato con le persone e non ho mai voluto essere il gioco o la "bugia" di nessuno. Sono stata me stessa anche quando mi sono "incazzata"! Lo sono stata forse ancora di più di quando ero calma... perché il dolore smuove dentro, essere feriti fa uscire la durezza... perché le pugnalate fanno uscire il peggio di una persona. Ora mi sento in dovere a questo punto della mia vita, di mettere un punto... si, punto... e a capo: ricomincio! Ricomincio da me e dai pezzi che mi sono rimasti. Mantengo saldi i miei valori, ma non sarò più la buona crocerossina di nessuno. Ricomincio il mio cammino, saranno le parole di persone "piccole" questa volta a scivolarmi addosso, al posto delle lacrime che scivolavano sul mio viso. Saranno i silenzi questa volta ad essere assordanti, al posto delle mie grida per essere ascoltata. Sarà il mio "volere" adesso ad essere priorità e sarà il mio "tempo" ad avere un prezzo diverso! No, non mi giudicate e non cominciamo con i banalissimi: "sei cambiata"! Non sono cambiata, forse solo maturata... scegliendo tempo e misure per ognuno: ci sarà chi ancora avrà tutto di me, in qualsiasi momento ne avesse bisogno. Ci sarà chi avrà poco, in misura a ciò che ha saputo dare, perché sentimenti e affetto non sono una cosa materiale, ma qualcosa che porti nel cuore... sono qualcosa che hai o non hai! E poi... ci sarà chi non avrà più niente di me perché credo si sia già preso troppo di ciò che ero!
              Composto sabato 28 maggio 2016
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                in Diario (Esperienze)
                A me piacciono le persone che ci vado d'accordo un giorno sì e un altro no. Quelli del vaffanculo, quelli che poi con la coda dell'occhio non ti lasciano mai, e si preoccupano di non aver fatto troppo male. Mi piacciono le persone che non hanno mai sofferto, quelli dal destino dritto, liscio senza mai buche, quelle che, pur non essendoci caduti in quelle buche ne comprendono il percorso. Mi piacciono le persone che hanno sofferto, quelle che rispettano il dolore altrui e non solo il proprio. Non mi piacciono quelli che si piangono addosso, quelli che parlano solo ed esclusivamente di loro, quelli del "ma che ne sai tu". Quelli per me sono come le ciliegie, nascono nel tuo ramo per portare parassiti, e allora devi fargli una preghiera e lasciarli andare; devi farli maturare, e vedrai che una volta mature cadono da soli, come sono arrivate se me vanno. Perché il bello di un albero non sono i frutti, ma i rami.
                Composto venerdì 27 maggio 2016
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                  Scritto da: Silvia Nelli
                  in Diario (Esperienze)
                  Mi sono seduta da sola, in uno di quei miei maledetti angoli. Ho pensato che sono poche le cose che ho visto andare come avrei voluto, perché per la maggior parte di loro ho lottato a vuoto. Ho riflettuto un po' e posso dire con certezza che mi hanno insegnato di più le sconfitte delle vittorie. So che adesso le mie spalle sono sicuramente abbastanza larghe per superare nuove prove, ma il mio cuore è meritevole di una di quelle vittorie che la vita riserva a pochi eletti.
                  Composto giovedì 26 maggio 2016
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                    Scritto da: Sannino Michele
                    in Diario (Esperienze)
                    Sono dell'idea che sia nel virtuale che nella realtà, alla lunga le persone si rivelano per ciò che sono in verità e io ho resto sempre ciò che sono, nella vita reale come in quella virtuale. Dirò sempre ciò che penso anche perché la falsità o il perbenismo fasullo non portano da nessuna parte e resterò dell'idea fedele nel tempo di essere quello che sono.
                    Composto mercoledì 25 maggio 2016
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