Esperienze


Scritto da: Sandro
in Diario (Esperienze)
E sono qui con le mia vita eterna nello spazio, ma con il mio tempo qui, adesso. Spero che scorra veloce e che questo tempo sia un attimo come un respiro, un battere di ciglia. Sospeso nel tempo scandito dallo scorrere dell'orologio che in quel momento apparirà un nuovo giorno che durerà in eterno. Nulla si può distruggere, nemmeno i ricordi di te, ma tu dimenticherai del tuo passato, della tua vita adesso e sarà luce!
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    Scritto da: Sandro
    in Diario (Esperienze)
    Mi prendo un caffè e il mio sguardo va oltre il suo gusto, come se quel sapore gradevole lascia dell'amaro, privo di quella gradevole sensazione che rimane dopo averlo bevuto. Mi soffermo a riflettere ed assomiglia alle esperienze che forse nella vita hanno cambiato il gusto delle mie sensazioni. Spesso anche il caffè ha un sapore di bruciato, come tutto del resto. Basta non berlo tutto, e solo con un buon caffè che ha un sapore di buono lo si può bere e immergersi nel suo profumo.
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      Scritto da: Silvia Nelli
      in Diario (Esperienze)
      All'ingresso della mia anima ci sono due porte che danno l'accesso alla mia personalità, in base a come ti presenti di fronte ad esse scegli tu stesso quale delle due aprire. Esiste una porta che ti darà l'accesso ad un percorso pacato e docile. Un percorso fatto di sorrisi, complicità e piccole dolcezze. Stai percorrendo la strada verso il cuore, l'anima e la parte più bella di me. Quella parte dove non sempre tutto è roseo, ma sicuramente è quella parte dove io mi batto e lotto perché i momenti "grigi" possano sparire. Stai risvegliando la bellezza di una persona, stai tirando fuori il meglio che c'è in me. Più avanti potrai far confrontare le tue idee con le mie, potrai far assorbire le tue paure alle mie, potrai fare in modo che il tuo domani sia complice del mio. Se non ferirai in modo irreversibile le pareti di quel cammino abbraccerai la mia "fiducia" e ne sarai beneficiario per sempre. Poi c'è la seconda porta... quella che dà l'accesso ad un percorso fatto di scontri, di incomprensioni e spesso di rifiuto. È proprio lì che troverai il lato più scuro di me, quello che non conosce il verbo "donare", ma conosce bene la voce del verbo "restituire"! Sì! Restituire a ciascuno ciò che merita, perché quel lato sa bene cosa significa difendersi. Li percorrerai una strada fatta di sfide. Stai bene attento a non spingerti molto oltre nel cammino e quando ti rendi conto di aver aperto la seconda porta, dammi retta; torna indietro e vattene! Se scegli di proseguire sappi che tirerai fuori il peggio di me. Più avanti ti scontrerai con la cattiveria che i buoni riservano a pochi. Ti batterai con tre soldati, miei alleati: "dignità", "verità" e "giustizia"! E se non ti fermerai finirai per abbracciare l'amarezza di aver provato a distruggere qualcuno che nella vita non regala il male, ma lo conosce a sufficienza per difendersi da esso e restare in piedi a testa alta!
      Composto giovedì 12 maggio 2016
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        in Diario (Esperienze)
        Né potrei respirare senza di te, né riesco a respirare mentre mi attraversi l'anima. Il desiderio mi tiene viva, ma le tue mani non mi toccano e i tuoi pensieri non sanno sfiorarmi se non di rado, quando coniughi la tua essenza coi miei umori. Giaccio inerme mentre dovrei danzare e mostrarti il mio corpo. La tua vita s'intreccia al mio spirito e lo calpesta senza fargli male, ma lo getta a terra. Non credo che tu lo faccia di proposito, ma finisco sempre col contorcermi di paura o dolore. Quel che non è presenza diventa un territorio di materiale friabile e ogni passo può essere fatale. Non posso rimanere silente e per questo ti urlo la mia disperazione. Il non aversi è un colore scuro, seppia, che mi tinge il cuore e lo ammala. Il non toccarti è una sfumatura di grigio che non so tollerare. Mi dibatto come quella farfalla, appesa al centro del mondo e non ho speranza se non che la mano di Dio mi prenda e mi risollevi. Tu non puoi farlo. Io non ho più munizioni per colpirti e non so attendere oltre. E più mi dibatto, più sento le ferite sanguinare, il corpo si dissangua e resto qui muta e sofferente. Non posso alzare lo sguardo, non posso guardare il mio corpo. Posso continuare a cambiare forma e rinascere ad ogni mattino sempre diversa. Posso stare silente e soffocare le mie attente precauzioni sul mondo, ma non posso smettere di dirti quello che siamo.
        Composto mercoledì 11 maggio 2016
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          Scritto da: endi
          in Diario (Esperienze)
          Sento spesso dire che la vita inizia a 40 anni, poi a 50 anni, poi a 60 anni. Forse la vita inizia in questo periodo perché l'uomo smette di vedere l'inizio e inizia a pensare alla fine. E quando si capisce che la fine si avvicina, che la vita abbia inizio!
          Composto mercoledì 11 maggio 2016
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            Scritto da: Sannino Michele
            in Diario (Esperienze)
            Nella mia vita ho sempre fatto ciò che credevo giusto, ho sempre preso quello che credevo giusto e buono, è sempre stato così e sarà sempre così. Nella vita mia non mi sono mai arreso e sono andato sempre incontro a quello che cerco e voglio, lo feci e lo faro sempre, anche se soffro anche se son felice, in ginocchio, in piedi e mi fermerà solo Dio.
            Composto lunedì 2 maggio 2016
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              Scritto da: Silvia Nelli
              in Diario (Esperienze)
              Quelli che entrano nella nostra vita, si fanno spazio, prendono ciò che vogliono, ciò di cui hanno bisogno e poi ti gettano, che ne sanno del prezzo che si paga. Della fatica di ricostruire fiducia nel prossimo. Del tempo che serve per rimettere insieme i pezzi e del rammarico nel vedere che alcune cose di te magari sono andate perse e distrutte per sempre. Già... che ne sanno loro. Niente sanno e non sanno nemmeno che certe persone una volta che sono riuscite a rialzarsi non avranno più occhi per loro, non sentiranno più la loro mancanza e quando torneranno per prendere, pretendere ancora, dando per scontato che tanto "tu ci sei", ma non ti troveranno... capiranno qualcosa? No! Sarai la cattiva e con egoismo andranno a prendere altrove senza crearsi nessun tipo di problema, tanto per loro un posto vale l'altro basta ottenere. Quindi quando senti che "ti dispiace" trattare queste persone male, oppure voltare loro le spalle ricorda che le loro sono sempre state voltate verso di voi perché il loro vero volto a voi non lo hanno mai mostrato.
              Composto venerdì 6 maggio 2016
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                Scritto da: Leo M.
                in Diario (Esperienze)
                Alcune situazioni della vita ti segnano e troppo anche. Ti fanno alzare un muro irraggiungibile per chiunque, un muro alto, immenso, di cemento armato, un cuore duro ormai... immensamente duro, la vita ti segna con le sue parole, le sue finte emozioni, i suoi gesti, ogni giorno un mattone in più, per questo muro neanche un sorriso neanche un abbraccio, e ogni volta che avviene ti senti estraneo a quel mondo, ti fermi e pensi: ma dove mi trovo?
                Pochi sorrisi, gli stessi finti, poche occasioni di vivere realmente, penso a volte al futuro a quello che verrà: che ne sarà? Alla paura di mettersi in gioco, non c'è proprio la forza di mettersi in gioco, alle miriadi di delusioni che ti hanno trasformato in una statua senza sentimenti, senza via d'uscita, uno schifo immondo, che nessuno merita, si presentano sempre le solite situazioni, sempre le solite occasioni... ogni anno, da anni sembra la stessa ruota, e ti ritrovi a consigliare a persone che la loro vita dura l'hanno segnata e ti condizionano ti dicono: guarda la vita è una merda non credere a nulla e a nessuno, e ti fanno sentire come loro diventi come loro, un automa senza speranza, senza sorrisi, senza nulla. Ma non sei questo, la vita non è questo, sono arrivato ad un punto senza ritorno, così dal lavoro come in amore non era questo quello che sognavo e speravo, ogni volta è così. Ti ritrovi fin da giovane a portare avanti situazioni difficili. Affronti e guardi la vita in maniera diversa, credendo a poco o niente, il mio Dio che a volte sento e mi da forza a volte invece brontolo nel buio, il buio delle tre del mattino, così lo chiamo, perché le tre del mattino è il buio più assoluto, è dove si concentrano pensieri e parole, nervosismi, dove si concentra la giornata e quello che sei realmente, quello che dai e quello che ricevi, è concentrato tutto lì. Cosa deciderai di fare ancora? Lascerai farti guidare o sarai una volta e per tutte tu a guidare? Quello che voglio è un lavoro sereno, il mio lavoro sereno, la mia vita serena, e nient'altro!
                Composto venerdì 6 maggio 2016
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