Scritto da: Dolcemente monello
in Diario (Esperienze)
Un istante, ripenso la tua voce così bella che mi entra nel cuore, che mi fa tremare come le foglie di un albero svolazzato dal vento.
Composto domenica 24 aprile 2016
Un istante, ripenso la tua voce così bella che mi entra nel cuore, che mi fa tremare come le foglie di un albero svolazzato dal vento.
Piacere a tante persone e non piacere a chi ci piace.
"Sorridi alla vita e lei ti sorriderà"! Col cavolo mi viene di dire! Io sorrido, sempre e cerco di non perderlo mai, Ma continuo anche a sentire un fortissimo giramento di palle per tutte quelle cose che non vanno come dovrebbero. Per tutte quelle persone che non hanno ciò che meritano, nel bene e nel male. Continuo a sorridere anche se dentro ho uno schifo nauseante verso l'ipocrisia e la cattiveria che regna attorno a me. A questo far finta di non vedere e di non sentire, anche quando facciamo finta di non vedere ciò che noi stessi abbiamo causato! Io sorrido, ma sento dentro me una rabbia che mi porta a non guardare più tutti gli esseri umani nello stesso modo, c'è una parte che amo e una che detesto, c'è poco da fare. Sorridi, sorridi. Sorrido, ma prima o poi qualche "Sorrisetto" ironico dalla faccia di qualcuno sarò io a spegnerlo e non sarò molto delicata nel farlo!
Alla fine capisci che chi vuol esserci c'è, senza che tu glielo chieda, lasciando libere le persone di scegliere se starti vicino oppure no. Sbagliando ho imparato un sacco di cose.
Son sempre fuggito dalla monotonia, dall'ovvietà, da quel continuo ripetersi di gesti che a volte mi imprigionava, mi sviliva. Una vita alla ricerca di nuove emozioni, da poter vivere, da poter raccontare. Ma non è sempre facile questo, anzi forse è una delle cose più difficili al mondo. La ricerca sfrenata di attimi che potessero avere un sapore diverso dal solito, la ricerca della perfezione nella semplicità di un'emozione. Insomma quel cercare di dare sempre un nuovo stimolo alla propria vita, al proprio essere che non cada nella banalità dei luoghi comuni... eh sì quei luoghi comuni così tremendi che ingoiano la fantasia e il pensiero dell'uomo.
Siamo esseri così dannatamente complicati ma spesso il nuovo, il diverso ci fa paura, ci rende fragili, e così scegliamo sempre la strada più semplice quella che conosciamo a memoria, quella che sappiamo già l'emozione che ci provocherà o meglio che non provocherà perché ci abbiamo fatto l'abitudine. Ed è proprio quest'abituarsi, o meglio questo assuefarsi a situazioni che il nostro corpo e la nostra mente conoscono così bene che ci rende scialbi, morti nell'anima.
E così ho scelto di vivere, ho scelto la strada che non conosco quella che ogni giorno seppur con piccoli sfumature mi fa provare qualcosa di nuovo. Ho scelto la strada più insicura dove le certezze sono poche e i dubbi attanagliano ogni mio passo, ho scelto la strada di questa vita che ancora mi regala emozioni.
Memo: durante la dieta, immaginare che un pomodoro sia un bignè non funziona! Pensare di non lavare le verdure perché così almeno hanno un sapore diverso, non funziona!
Un bel giorno ti svegli e ti rendi conto che certe situazioni che ti avevano bloccato la vita fino a quel momento non esistono più e con loro sono andate via anche tutte quelle errate convinzioni.
Le uniche scelte che nella vita si fanno, di solito sono quasi sempre obbligatorie.
Forse ho dato troppo. Forse ho dato troppo alle persone sbagliate. Forse ho sbagliato a dare. Quello che importa è che "ho dato", giusto o sbagliato, comunque mi ha reso migliore e "forse" lo rifarei.
Un giorno qualunque mi sveglierò e tutto avrà un senso.