Scritto da: Dolcemente monello
in Diario (Esperienze)
Avete presente quella frase che dice "chi mi ama mi segua"? Bene, non fatelo, perché mi sono perso.
Composto mercoledì 13 gennaio 2016
Avete presente quella frase che dice "chi mi ama mi segua"? Bene, non fatelo, perché mi sono perso.
Apri il libro della tua vita, che un altro giorno sta iniziando, vivendo attimo per attimo tu imprimi su queste pagine la vita che vivi, tenendo conto dei successi e degli insuccessi, dando valore a ogni cosa, a ogni attimo di questa vita che stai vivendo. Inizia a scrivere le pagine di questo libro scrivendo con la penna del tuo cuore gli attimi, i giorni che vivrai. E in un giorno qualunque qualcuno leggendo capirà che persona tu sei.
Ogni viaggio ha un suo "itinerario" e di questi, ricorderemo molte cose. Le gioie, le emozioni provate, le foto fatte, gli sms, le cartoline spedite, le telefonate inviate e ricevute, le persone incontrate, quelle conosciute e quelle che mai avremmo voluto incontrare o conoscere. Ogni viaggio ha una sua "musica"; note melodiose o talvolta "stonate". Ora eccomi, in questo viaggio virtuale, mentre vago tra le pagine di faccia di libro, sfruculiando tra vecchi appunti, tra i tanti ricordi che sebbene scoloriti dal tempo son lì, indelebili, e a volte ritornano, con il loro carico di magia, di malinconia, e con la crudezza delle ansie. Talvolta ci rammentano errori fatti che ci hanno poi maturato, ma anche gioie effimere, temporanee, dubbi, paure, pur sempre indelebili. Il tempo ci forgia, il tempo ci cambia, ci affianca a volte ectoplasmi senza valore, a volte esseri umani senza cervello, ma anche persone con le quali condividiamo tutto il nostro io, e sono quelle alle quali tenderemo la nostra mano per incamminarci insieme sulla strada impegnativa della vita.
L'azione è propria del sognatore. L'umano razionale attenderà sempre il momento più confacente alle sue attese, la giusta congiunzione astrale, che potrebbe non capitare. Egli sta in attesa, mentre il sognatore è curioso, è trepidante, di scoprire se ciò che ha sognato è illusione o realtà e per farlo non può che spingersi avanti. Ma forse è proprio per questo che molti prediligono i sogni più irraggiungibili, poiché a loro non importa davvero quello, a loro importa il movimento, la scintilla perpetua della loro anima resa manifesta alla dimensione materiale.
Vivere il "qui e ora" è possibile, credo solo quando comprendi quanto le tue reazioni dipendano relativamente e in minima parte dagli altri, anche loro coinvolti dalle proprie reazioni, e siano invece in massima parte figlia degli schemi che nel tempo hai introiettato e delle aspettative con cui hai allestito gli scaffali del tuo futuro.
Gli uni e le altre non sono altro che dei fili e sei tu, con la tua consapevolezza della loro esistenza e di ciò che vuoi, a stabilirne l'elasticità. Potrebbero non smettere di esistere, ma sarai in grado di non divenire la marionetta di qualcosa che non ha nulla a che fare con ciò che esiste nel qui ed ora.
Devi avere fiducia nella vita, il destino ha un piano per tutti noi, nessuno escluso. Quindi sii positiva, la speranza è sempre l'ultima a morire. [...] Fiducia per uno strano scherzo del destino è inciampata su noi, volando giù dal quinto piano, trascinando con sé anche la speranza di trovare un tappeto elastico di sotto. La cosa positiva è che nella caduta libera si è goduta il panorama, escluso lo schianto. Insomma: non è stato poi tanto orribile il tutto. Comunque è vero, la speranza è sempre l'ultima a morire.
Ho conosciuto uomini agire e ragionare come bambini e bambini agire e ragionare come uomini. L'età non conta. Conta il rispetto e l'educazione che ogni persona ha nell'affrontare la vita.
In fondo, dentro di me c'è ancora molto di quella bambina che per carnevale si vestiva e si truccava da donna adulta. Quella bambina che si guardava i piedi e si domandava se una volta cresciuta e diventata più alta avrebbe provato un senso di vertigine guardandoli. Io sono ancora quella bambina che spera di incontrare persone buone e meno bugiarde. Che crede ancora che per ogni donna ormai capace di amare ci sia da qualche parte il giusto "principe". Sì, io sono ancora quella bambina, che oggi si guarda allo specchio e invece che vestirsi da donna per divertirsi, si veste da "combattente" per affrontare la vita e non lo fa più per gioco.
Mi hanno insegnato il rispetto, l'educazione e i valori. Mi hanno insegnato a non alzare la voce e a non sentirmi superiore a nessuno. Mi hanno insegnato a camminare per la mia strada rispettando i passi e i percorsi altrui. Mi hanno insegnato che i sentimenti hanno un ruolo principale, che i cuori vanno rispettati e che l'umiltà di chiedere "scusa" è fondamentale. Poi la vita mi ha mostrato che rispetto ed educazione poche volte lo ricevo e mi devo difendere. Che molti urlano e si sentono superiori senza essere nessuno. Che troppi calpestano la tua strada, il tuo cammino e te come persona per arrivare alle loro "mete". Che i cuori si usano a piacere, che i sentimenti spesso sono inesistenti e molti di quelli che ti dovrebbero delle scuse in realtà hanno pure la convinzione di avere ragione.
Scrivere e poi scrivere. Quando scrivo non penso alla grammatica, butto su carta le mie emozioni sia positive che negative, e poi le rileggo, per vedere cosa sono stata in grado di tirar fuori dalla mia anima. Ogni brivido che il cuore ha provato lo ricorderà, perché la memoria del cuore è in ogni battito di memoria.
Per me questo è la felicità, una condizione totalizzante che mi fa vivere in una nuvoletta dove esisto solo io, (ma sempre con i piedi ben piantati per terra) e per un attimo mi distacco dalla realtà che mi circonda.
Sognare non costa proprio nulla, ed evadere ogni tanto dalla realtà mi aiuta molto ad affrontare le difficoltà quotidiane, e volente o nolente affronto la realtà per quella che è. Una volta ne esco sconfitta e a volte vincitrice... e questo mi basta!