Quotidianità


in Diario (Quotidianità)
La vita un è sentiero fatto di luce e buio, di dolcezze, amarezze, ombre e giochi di colore. L'unica consapevolezza messa lì a pervadere l'anima, è la voglia incombente d'umiltà, espressa nella semplicità d'un gesto che prende il cuor... semplicità che ritrovo in un timido saluto inviato con lo sguardo; semplicità nell'indossare panni dall'umile tessuto; semplicità nel rivedere una vecchio amico d'infanzia; semplicità nell'abbracciare con trasporto, l'amore che pulsa nel nostro cuore.
Composto sabato 14 giugno 2014
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    in Diario (Quotidianità)
    Anche un amico che portai per mari e per monti mi salutava dicendo: "santa notte". Lo stesso amico, d'improvviso, non si fece più vivo. Tutto ciò per dire che il modo nel quale esprimiamo un saluto non dovrebbe condizionarci positivamente o negativamente. Talvolta un cuore inviato in chat potrebbe perdersi nell'oscurità della notte, come un semplice saluto incastonarsi tra il cielo sconfinato e le onde del mare.
    Composto sabato 10 giugno 2017
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      Scritto da: Maryclara
      in Diario (Quotidianità)
      Buongiorno a chi ha avuto una notte difficile, è soprattutto a loro che va l'augurio di un "buongiorno"; a chi sta tornando da una notte di lavoro e non vede l'ora di prendere un caffè in dolce compagnia; a chi si sta preparando per andare a lavoro; a chi un lavoro non lo ha e spera con tutto il cuore di poterlo trovare, a chi un lavoro lo aveva e lo ha perso. Buongiorno di cuore a tutti con l'augurio di giorni migliori per tutti, con la speranza che qualcosa possa cambiare.
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        Scritto da: Silvia Nelli
        in Diario (Quotidianità)
        Per una volta lasciate a casa l'educazione, dimenticate che il silenzio vale oro e dateci giù di brutto! Prendete e sparate a zero contro chi per voi non ha mai avuto pietà. Dimenticate che ignorare è arte e imparate che almeno una volta dire ciò che si pensa in faccia ai falliti, a chi ci ha feriti, a chi volutamente ha provato a distruggerci è cosa buona e giusta. Rosicate ancora, guardateci, invidiateci... a noi non interessa. Distruggeteci, non fa nulla abbiamo dalla nostra parte un'arma che voi non conoscete: l'intelligenza! Abbiamo una macchina che voi non possedete: il cervello! E quando nella vita hai un cervello dotato d'intelligenza anche se stai a zero saprai sempre ricominciare! Non proviamo rancore per voi, a volte nemmeno pena perché siete semplicemente troppo piccoli. Siete solo mosche che ronzano, futili fastidi di cui non ci occuperemo mai. Vi diremo sempre ciò che pensiamo, ma avrete solo un'occasione per ascoltare. Siamo al di sopra di ogni vostro livello per questo non replichiamo mai... e quando forse avrete capto qualcosa di ciò che vi abbiamo detto non potrete nemmeno dirci la vostra... saremo già troppo lontani, saremo così oltre da non ricordarci più nemmeno chi siate! Mentre voi sarete fermi in un luogo qualunque intenti a guardarvi intorno e capirci qualcosa, noi staremo già danzando più in alto di quanto ci aspettassimo prima di partire. Saluti a voi!
        Composto martedì 6 giugno 2017
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          in Diario (Quotidianità)
          Il tifoso banale non ama la propria squadra; egli vive di frustrazioni, di fanatismo; ama stuzzicare il prossimo perdendosi nel bivio del non ritorno; è distratto, nervoso, vile quanto basta, pronto a screditare pur di non pensare a sconfitte personali. Perché: la vera sconfitta del tifoso banale sta nel non saper tutelare la propria e l'altrui dignità. Che grande pena provo nel leggere commenti di gente banale, che pur di calpestare il vero tifoso, inventerebbe insane cretinate. Ma pensate alle cose serie. Il calcio è solo un gioco, e come tale va trattato. Nel mondo ci sono tanti bambini che non hanno di che cibarsi; proprio mentre qualcuno sbava dietro a quattro calci dati ad un pallone. Ma fatemi il favore.
          Composto domenica 4 giugno 2017
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            Scritto da: Silvia Nelli
            in Diario (Quotidianità)
            Se la mia vita fosse un libro, porterebbe un titolo "fantasma". Perché sono stato molto spesso il "fantasma" nella vita di qualcuno. Ero qualcuno che teneva ad esserci, qualcuno che amava e voleva bene incondizionatamente, ma che restava come invisibile e invisibile era il suo amore, il suo dolore, le sue lacrime e la sua presenza. Se la mia vita fosse un libro avrebbe pagine piene di buoni propositi intrisi di sogni e speranza. Parole sbiadite perché scritte su pagine bagnate di lacrime. Se la mia vita fosse un libro probabilmente sarebbe uno di quei libri dove mancherebbe il finale, perché non può esserci una fine dove niente ha mai avuto inizio. Troppe volte sono stato osservato e giudicato per la mia "copertina", ma poi sono rimasto su uno scaffale, su un banale comodino, in un comune cassetto o su una mensola di una qualunque vita immersa di superficialità. Non sono stato scelto per essere letto nella mia totale completezza, ma scartato per la difficoltà che i miei pensieri dimostrano, per la durezza della mia "trama" e per quel mio essere forte, talmente duro da non far trapelare alcun tipo di fragilità. Se la mia vita fosse un libro saprebbero leggerlo soltanto coloro che hanno dato e non ricevuto, che si sono incattiviti con se stessi più di quanto lo abbiano fatto con gli altri, perché imparare ad essere "duri" era l'unico modo per non morire più. Saprebbero leggerlo soltanto coloro che sanno cosa porta credere fino in fondo in qualcosa, che sanno come cambia una persona quando crede fino in fondo in qualcuno o in qualcosa e poi non solo perde ciò in cui credeva, ma sul sentiero percorso lascia anche pezzi di se stesso. Se la mia vita fosse un libro avrebbe le pagine bianche per tutti coloro che non sanno leggere oltre. Avrebbe pagine sfuocate per chi nella vita vede solo ciò che "luccica"... non capendo che spesso sotto la polvere regna la vera ricchezza! Se la mia vita fosse un libro, forse non vorrei leggerlo nemmeno io!
            Composto sabato 3 giugno 2017
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