Scritto da: Lucia Griffo
in Diario (Sentimenti)
La voce del silenzio la senti nella forza del dolore.
Composto mercoledì 18 ottobre 2017
La voce del silenzio la senti nella forza del dolore.
Nel riserbo del cuore un posto per te ci sarà sempre; volevo dirtelo.
Consapevole di non essere perfetta, a volte mi perdo in amori e passioni che lasciano lividi e graffi sul cuore, rendendomi sempre più vulnerabile.
Ecco la mia gioia. È perfetta, la nostra misura della passione. Noi, insieme, siamo completi, siamo le parti mancanti della nostra essenza. Insieme troviamo la pace. Insieme siamo liberi di essere noi stessi: due tempeste, prede della lussuria. Voglio darti tutto di me, dalla mia pazzia al mio sapore. Voglio farti impazzire, farti perdere il controllo. Voglio essere il sangue che ti pompa nelle vene. Voglio essere solo tuo... il tuo respiro, la tua anima.
Mi piacciono le persone silenziose, quelle che sorridono nonostante tutto. Quelle che non chiedono né pretendono. Agiscono in silenzio, con costanza e tenacia. Non le vedi, ma percepisci la loro presenza come un dolce profumo, il profumo dell'amore.
Alla fine le cose "vere" si fanno spazio da sole.
Si dice che per amare serva coraggio, e quindi l'amore è per i coraggiosi. Credetemi, non è vero niente, mai ho sentito bufala più grande! Per amare serve sentimento. Per amare serve cuore. Amare è riuscire a togliere qualche priorità a se stessi per mettere al primo posto quelle dell'altro/a. L'amore è qualcosa che appartiene a chi ha "musica" dentro. A chi canta con l'anima e non conta il coraggio. È un po come quando guidi l'auto e parte la canzone che ti piace alla radio, tu automaticamente la riconosci e spontaneamente inizi a cantarla. La sai a memoria, la senti tua... ti appartiene. Così è l'amore; quando arriva quel qualcuno che ti piace davvero, la musica che hai dentro esce spontanea. Non serve avere coraggio per dichiarare l'amore che senti. Improvvisamente le parole giuste escono libere e spontanee, proprio come il testo della tua canzone preferita.
Un giorno il tempo perderà il suo impetuoso ritmo, rallenterà quasi a fermarsi, allora prenderò parte di quel tempo lo ritaglierò solo per noi, per i nostri sguardi, i nostri baci, il nostro amore, eludendo tutto ciò che ci circonda a consumarci in passione mentre il mondo corre nella sua empietà, le nostre anime danzeranno felici in uno spazio senza fine!
Credo che ad un certo punto bisogna prendere la consapevolezza di dover lasciare andare alcune persone. Le persone non sono oggetti che puoi tenere con te quando ti fa comodo. O che vuoi tenere perché ti sono indispensabili. Non puoi costringerle a restare quando fanno di tutto per poter andare via. È giusto che ciò avvenga. È giusto recidere alcuni rapporti, anche se fa male. Ma fa ancora più male trattenere a tutti i costi chi non vuole restare. È giusto che una persona sia libera di andarsene senza sentirsi sulla coscienza il peso di una decisione. È giusto che una persona possa smettere di esserci se esserci ora significa in realtà, avere a che fare con un'assenza.
Non posso passare la mia vita a giustificare i silenzi delle persone, o alcuni loro gesti dietro un enorme "ha paura, ecco perché si comporta così". Perché sì, la paura ti fotte, ti ammutolisce, ti paralizza, ma quello che ti scoppia dentro dovrebbe essere la molla giusta per metterla a tacere e provare, una volta tanto, a ridimensionalizzarla. Non voglio più correre dietro le persone, voglio farlo solo se dall'altra parte vedo chi corre verso me per abbracciarmi. Non voglio più accendermi per qualcuno, se quel qualcuno poi si sente in diritto di spegnermi come se nulla fosse. Non voglio essere una spettatrice qualunque ad uno show di magia e tu, sparisci nel buio ed io sto lì a chiedermi "dove è finito? Torna? E quando esattamente? Non voglio finire sulla strada del non ritorno senza alcuna compagnia. L'ignoto mi spaventa, e ho il terrore quando vedo il mio cuore continuare a camminare pur non sapendo dove andare, ma sta lì e non demorde fino a quando non ritorna indietro monco.