Scritto da: C. De Padua Visconti
in Diario (Sentimenti)
Chi non ama vive in superficie, rinnegando di fatto i frutti dell'amore che si raccolgono solo in profondità.
Composto sabato 23 settembre 2017
Chi non ama vive in superficie, rinnegando di fatto i frutti dell'amore che si raccolgono solo in profondità.
Con un nuovo autunno i ricordi ci cullano e ci prendono per mano.
Non chiedere mai a nessuno di rimanerti accanto. Chi vuole, resta.
Mi bagni il sereno con il tuo fare silente, m'infondi bisogni tra le veglie notturne, m'adagio un istante mentre scorre la sera.
Vola alto... più alto dell'amaro disordine concepito dalle cattiverie della vita. Vola alto dove il vuoto delle parole non riesce ad arrivare. Vola alto... in quell'eternità chiamata dignità.
Sei le parole che voglio sentire? Sei i baci che vorrei avere? Sei lo sguardo che mi sa guardare? E se ti chiedessi di baciarmi come se fosse la prima volta che prima, eh? Avresti la capacità di sfiorare le mie labbra con le tue dita senza che io possa solo pensare che tu lo faccia? Chissà se temi paure che io conosco e temi di viverle nelle più facili emozioni che possiamo provare... sei le mani che spogliano il mio timido corpo, rendendomi bella anche ai miei stessi occhi? Sei il ticchettio dell'orologio che misura il nostro tempo in questo mondo, mentre non lascia tempo nel nostro tempo? Sei il mio ascolto dell'anima che capisce e sa assomigliarmi? Solo se conoscerò queste risposte mi accorgerò di quanto sia denso quel piacere dell'attesa, perché io non so se sarò tua e tu mio... ora urla, muta presenza sconosciuta! Urla tra queste emozioni chiuse nel bosco... lascia che io sia complice discreta... lascia che io sia la voce del tuo silenzio... lascia che nelle grazie dei tuoi sensi possano perdersi i miei... e se di te la mia anima vuole godere, lasciati godere! E se la tua anima della mia vuole godere, apri l'infinito cuore e lasciami entrare... lasceresti un tulipano morire senza linfa? Lasceresti il disordine nella tua testa che complica la mia? Chi lo sa cosa eravamo... chissà cosa saremo... io so cosa siamo... e tu?
Di te io ho desiderio!
Del tuo ascolto,
del tuo spazio,
del tuo tempo,
Devo sapere tutto di te!
Di spogliare il tuo desiderio e conoscere
la tua mente che mi veda di te amante.
Di te io ho il bisogno!
Quando saprò assaporarti
Nella concretezza e certezza raggiunta nei tuoi occhi
Che sanno già, che noi siamo amore.
Spezzo questa catene a tutti i "mai" della vita tramutando l'amato amore argento, in istanti d'oro per non sbocciare tra... sterpaglie ma... tra rose che raccolgono temporali di sogni lì nella serra del mio cuore, ultimo giardino donato... all'amore.
Il solo pensiero trasale sulla pelle, mi prende stretta, non trattenuta e lo lascio correre come sangue ardente nelle vene e sale, sale, sale, fino a soffocare in gola, toglie il respiro e non si placa, offusca la mente e si trasforma in brivido, scorre senza sosta ed immobilizza il corpo come un abbraccio saturo di emozioni, un abbraccio che vive dentro ogni attimo che non ci sei e penetra tutto fino ad ogni solco profondo per restare, per mordere l'attimo, per essere, per sconvolgere, per far vivere abisso, cielo e follia.
Siamo fatti in modo diverso, ognuno di noi ha un modo suo di esternare quel che prova, lo facciamo in maniera diversa: emozioni, paure, gioie e quant'altro sono dentro di noi. A volte un'apparente durezza o menefreghismo, nasconde quel che si prova. Ci nascondiamo spesso dietro una maschera dura che "non cerca" "non vuole" semplicemente perché inequivocabilmente speriamo di essere cercati, voluti, amati.