Scritto da: Lina Viglione
in Diario (Sentimenti)
Mi mostro al prossimo sempre come una donna forte, come se fosse la mia principale coincidenza di donna in questo mondo. Mi hanno insegnato sin da subito a nascondere i miei punti deboli, che avrebbero impedito di far risaltare i miei pregi e di farmi stimare. Adesso non voglio più mascherare la mia fragilità, sono certa che è la mia forza che mi aiuta a vivere. "Grandi" sono coloro che hanno combattuto e hanno vinto, mentre i "fragili" in un attimo si frantumano in tanti piccoli pezzi che non permettono di venire ricostruiti. Io sono fragile e, lo dico apertamente. Ho dedicato il mio tempo alla paranoia, al dolore cammuffato di avventatezza, alla supplizio che si fa silenzio, che divide in due le identità e fa di ogni persona un dissociato. La fragilità rinnova l'uomo, mentre il potere lo distrugge, lo riduce in particelle che si frantuma in polvere. Un uomo innamorato è fragile, e se è lontano dal proprio amore è triste, si sente un frammento, incompleto. Il potente non sa amare; è un uomo di ferro è insensibile, vuole legare a se la donne per sottometterla e, per schiavizzarla. Senza sbigottimento non c'è amore, e il dominante fa paura. È un essere, senza sapere perché. Ignorando il senso del vagare per il pianeta.
Composto sabato 1 gennaio 2005