Abbiamo imparato a camminare un passo alla volta, e adesso sappiamo andare lontani. Tutti i giorni ci aspettano nuove strade. Oggi ti porterò con me, e già so che, quando arriveremo, non importerà il luogo, la cosa più bella la tengo per mano.
Ho bisogno di un sogno, che mi faccia volare pur restando a terra. Mi faccia sentire vivo pur in quei momenti, in cui predomina la morte nel mio cuore. Che mi faccia sorridere quando le lacrime sono lì pronte a rigare il mio viso. Che mi illumini anche quando le nuvole sovrastano il sole. Che mi sappia prendere per mano soprattutto quando credo che non esista più nulla. Che mi regali un attimo di felicità in un tempo infinito di malinconia. Un sogno che come un balsamo benefico calmi quel mare tumultuoso che si agita in me. Un sogno che sfiorandomi sia capace di regalarmi quelle emozioni ormai sopite, ma mai dimenticate. Un sogno che mi accarezzi l'anima e che faccia tantissimo rumore dentro ai miei silenzi. Un sogno che abbia tutti i colori dell'arcobaleno in quelle giornate uggiose. Un sogno che abbia la sembianza del tuo corpo, la forma del tuo viso e la grazia della tua meravigliosa anima. Tutto questo per dirti semplicemente che il sogno mio più grande, sei tu, dolce amore mio.
È che un po' ancora mi manchi, ma non ho rimpianti... Tu che non scrivi più, ma non ti perdi mai una foto mia. Tra le stelle e fulmini, sono strana forte lo so. Sei una sfida che in tanti ti perdono. Sei pieno di vita, il mare dove non serve urlare.
È una di quelle sere dove bussi dannatamente al mio cuore. Io che lotto per mandarti via. Sei pesante dentro l'anima. Invadi i miei spazi come se fossi ancora tua, ma noi non stiamo più insieme. Lo sai tu, lo so benissimo pure io. Ho cercato di lottare per noi, ma quel noi perdeva senso giorno dopo giorno e quando hai chiaro tutto questo non ti rimane che chiudere la porta e guardare altrove con occhi nuovi. Lo merito.
Non nego che quel gesto fu accolto da me, con stupore. Non ci girerò intorno. Quindi ho sintetizzato quel che ho provato, nell'attimo esatto in cui le ho viste tutte rasate, le mie amiche venirmi incontro orgogliose e sorridenti. Naturalmente rimasi basita, sconvolta, ma loro continuavano a dirmi: vedrai, cresceranno più forti e con meno doppie punte. Scoppiai a ridere a quella battuta goffa, non si poteva sentire. Lo capii immediatamente che l'intento, era quello di non farmi sentire sola nella mia lotta. Così venni pervasa da un benessere inaspettato e, complici di quel periodo, fotografammo quell'attimo che fu per me, gioia e speranza; e qualsiasi sia stata la mia sofferenza passata, scoprii che l'antidoto al dolore esiste: l'amicizia.