19 Marzo - Festa Del Papà. Era per me festa ogni giorno, tutte le volte che mi prendeva in braccio, mi sorrideva, quando si usciva e si andava a spasso, perché non era importante tanto luogo, la presenza di chi abbiamo amato, anche ora che non c'è più fisicamente, ma accanto al cuore, e dentro l'anima. Papà mi diceva sempre: ama i tuoi figli, insegnali ad avere rispetto in primis per se stessi, e poi per gli altri e sappi; non'è la quantità del tempo che dedichi a loro, ma la qualità, e quando dai a loro il bacio della buonanotte, coprili bene, tira su le coperte fino al cuore perché fuori, c'è gente fredda. Auguri Papà.
Rimase chiusa quella finestra, non volli aprirla, troppo doloroso affacciarsi nei ricordi, e guardarci dentro nuovamente. Ci sono storie che come pelle le porti addosso, e da essi non potrai mai spogliarti, sono cuciti nella carne con fili del dolore, e solo all'anima e dato sapere perché il cuore, non volle più parlarne, si zitti, ma non il suo ticchettio che lento si onde, e ci ricorda che finché c'è battito c'è ancora vita dentro.
La strinsi così forte che non volli più lasciarla perché in cuor mio sapevo che facendolo non l'avrei più stretta, e così feci, non la lasciai, ce ne andammo via insieme, tenendoci per mano.
Non si entra coi tacchi dentro al cuore di un uomo. Toglietevi le scarpe, e in punta di piedi camminateci dentro, avendo cura di non calpestare l'anima.
Oggi è così che funziona: incontri gente che mostra più delicatezza nel toccare e digitare la tastiera di un cellulare, che avere più attenzioni e rispetto di chi gli sta accanto.
Le donne portano addosso tutto il peso del mondo, sono le colonne portanti della lotta contro l'abuso del "femminicidio". Essere donna oggi; equivale ad una condanna a morte, e in un mondo prettamente maschile, si viene ancora considerate proprietà private, esseri senza intelletto, inferiori, donne da usare, e abusare, oggetti da esporre come merce qualunque senza alcun diritto di ribellione perché guai se lo fai, non vivrai. Ed oggi, si paga cara la libertà di una donna, e poco importa se lei ha trovato il coraggio di denunciarlo, e andarsene, lui la cercherà, la troverà, la ucciderà. A te Donna voglio dirti: lotta per i tuoi diritti, e non lasciarti intimorire, mai. E ricorda: chi non ti rispetta, non ti merita.
Dovrebbe esserlo tutti i giorni la festa della donna, e non solo una data da segnare, e ricordare solo una volta l'anno. Siete donne, e lo siete finché vivrete, uniche, e speciali. A te donna che sei il più bel fiore che la vita mi ha donato te né farò dono, non un regalo qualunque, il più bello in assoluto "rispetto".
Il mio cuore è stato dilaniato, fatto a pezzi, usato e poi gettato, ma nonostante le sue profonde ferite non cessa di donarsi per amore. Ho cercato invano di proteggerlo dalla ipocrisia, dalla cattiveria umana, e dal dolore che né derivava, ed egli pulsando di continuo alla mia coscienza mi disse: io amerò fino al ultimo mio battito con o senza il tuo consenso perché questo è il mio dovere, amare, sentire, soffrire.
Mia nonna sapeva leggere, non solo i libri, le persone, e ti leggeva sfogliando delicata le pagine del cuore avendo cura di non lasciarci il segno piegandoti l'anima.