Se penso a quante donne mettono la propria vita in mano, e ci rimettano per mano, di uomini incapaci di amare pure se stessi, ci sto male, mi fa soffrire. Tante, troppe le donne, e con quali risultati, tutti lo sappiamo. Da donna vi dico: Vorrei uno stato che ci tuteli, che ci protegga e che ci venga garantito il diritto di vivere, non di morire.
"Dicembre". Con i suo profumi intensi di terra bagnata, legna bruciata e camini accesi. Gli alberi sono nudi e le sue foglie rosse ingiallite cadute sui prati color ocra sembrano aspettare che tutto si copra. Piovigginando lenta, scende la neve e tutto attorno si accende, di lucine colorate che animano vetrine, negozi e strade. È dicembre, e la tradizione vuole che si vesta a festa l'albero di Natale.
Erano rosse le mie scarpe come il colore dell'amore. Le indossavo ad ogni occasione speciale. Poi d'improvviso conobbi un uomo dai modi gentili così mi apparve, la morte mi invito ad uscire ed io felice, risposi di si. Indossai le mie scarpe di un rosso brillante, uscii dalla porta e non feci più ritorno a casa, dai mie affetti, privata della mia stessa vita. Mi ritrovarono in un campo di margherite, era lì che giacevo con gli abiti strappati, livida e tumefatta con lo sguardo rivolto al cielo e con addosso ancora, le mie "scarpe rosse".
Poteva toccarmi in un milione di modi invece lo fece nel peggiori dei modi, picchiandomi, con ira prendendo a pugni il mio petto così forte che sentì il cuore sobbalzarmi fuori. Mi piegai su me stessa in posizione fetale perché non smettesse di battere, mi abbracciai, proteggendolo da quella furia disumana. Non si placò, a terra esanime, si macchiò dell'atto più vile, mi violentò, non solo nella carne, nell'anima umiliandomi verbalmente.
Mia nonna mi diceva sempre: Piccola mia quando abbracci qualcuno, fallo sentire a casa, al caldo, al sicuro. E non dimenticare: Gli abbracci, devono avvolgere come coperte calde così che, nessuno possa sentirsi solo, e al freddo.
I sorrisi più belli lì ho visti stampati in faccia alla povertà. Lì ho sentito echeggiare e disarmare la paura. Più potenti di un boato li ho uditi ovunque. Ancora oggi, se chiudo gli occhi, vedo nei lori visi sorrisi veri e puliti. Poi ne ho visti altri, profumati, vestiti ben puliti sorridere, ed essere sporchi e miserabili dentro.
L'amore non lascia lividi sulla pelle e occhi pesti. L'amore non lascia cicatrici nell'anima. Non offende, non umilia, non annienta, non uccide. L'amore è condivisione, supporto, conforto. È passione, braccia avvolgenti dove sentirti al sicuro. Non sono mani stretti alla gola, sono mani che, stringono altre mani. L'uomo che le usa per abusare, picchiare, deve essere bandito dalla razza umana.
Erriamo: Perché ci fidiamo e non ci risparmiamo. Erriamo: Quando diamo più di quel che riceviamo. Erriamo: Quando perdoniamo e non dovremmo farlo. Chi ha sbagliato con noi anche una sola volta, lo farà nuovamente e si sentirà in diritto di farlo, e solo questione di tempo. Erriamo: Quando sottovalutiamo chi abbiamo di fronte e non dovremmo, non tutti sono leali sinceri con noi. Erriamo: Perché è la nostra natura, nessuno potrà cambiarci e fedeli a noi stessi erriamo per quel che siamo, noi.
Ognuno di noi, ha una valigia personale che porta sempre con sé. Dentro c'è tutta la nostra esperienza, il nostro vissuto, tutto ciò che ci rappresenta. E se c'è in qualche modo qualità, non è solo opera nostra. C'è stato sicuramente un bel lavoro personale, ma anche la partecipazione di tutti coloro che hanno camminato con noi. Abbiamo messo tutto dentro, chi ci ha amati, chi ci ha odiati, chi ci ha insegnato molto o poco, chi ci ha lasciati a cavarcela da soli perché è così che si diventa forti. Che dire: Un bagaglio pieno di cose e persone. Ma credo che ci sia rimasto ancora un po' spazio e possiamo metterci dentro, qualcos'altro. Spero che, siano cose belle che arricchiscono la nostra vita.