A volte non se ne può più... eppure si va avanti lo stesso. Il pensiero di non potercela fare è un ostacolo mentale, abbiamo bisogno solo di una pausa, un alito di respiro. Poi si riparte.
Composto domenica 4 novembre 2018
A volte non se ne può più... eppure si va avanti lo stesso. Il pensiero di non potercela fare è un ostacolo mentale, abbiamo bisogno solo di una pausa, un alito di respiro. Poi si riparte.
Dispensatori di consigli ne abbiamo? No perché sembra che qualunque cosa tu faccia ci debba essere sempre qualcuno che a parer suo saprebbe fare meglio di te. Ma è così tanto difficile pensare che magari a una persona la sua vita sta bene così com'è?
Non vado spesso al cimitero, non in giorni come questi almeno... penso che chi hai amato non sia dietro una lapide, mi piace piuttosto pensare che sia nello spazio della panchina accanto a me, o nel fruscio di una foglia che cade. Magari nello sguardo di un passante, o nelle note di una canzone. Le persone che hai amato sono ovunque, sempre... in ogni luogo che abiti, perché ce le hai nel cuore.
La vita è come una giostra che gira... a volte vorticosamente, a volte di specchi dove ogni giorno ti vedi diversa, stanca e invecchiata, a volte è quella popolata di mostri che sbucano ad ogni angolo... ma tu devi essere forte, non scendere... anche se hai paura.
Impara a prendere con leggerezza tutto quello che ti viene offerto, senza spostare di una virgola il bianco dal nero, e soprattutto, impara a non chiedere niente, altrimenti non capirai mai la differenza tra "dovere" e "spontaneità".
Mi fa ridere ascoltare le sciocchezze e le fandonie della gente, facendo finta di crederci. Mi fa ridere vederla arrampicarsi sugli specchi per poi cadere in scivoloni grotteschi. Mi fa ridere l'ipocrisia di chi si sente superiore, furbo o più intelligente. Insomma mi fa ridere tutto ciò che una volta mi faceva il sangue e il boccone amaro. Ora ci rido, sopra un sorso di caffè. Rigorosamente amaro.
Sono diventata molto esigente e selettiva, ma prima ho fatto esperienza pretendendo tutto da me stessa.
C'è chi dice che a una certa età si diventa più spigolosi, più acidi. Secondo il mio punto di vista non è vero. Certo... si fa più selezione, ci sono molte più cose che non tolleri, ma invece di rimuginarci sopra, semplicemente le eviti.
La solitudine non è sempre dannosa o negativa, a volte è necessaria. Per non scoppiare, per non ferire. Allora quell'attimo prima di dire "basta, se vado via non torno più", bisogna chiudere la porta e lasciare che il mondo fuori trascorra mentre tu, fermi corpo e mente... ne hai bisogno. Per riconoscerti e ritrovare la tua te stessa di sempre. Può bastare un minuto, un ora, un giorno... quello che importa è che tu sia pronta a riaffacciarti a quella porta e dire "sono di nuovo qui, ci sono sempre stata".
Fare la mamma "è il mestiere più difficile, che nessuno può insegnarti", ti chiederai mille volte "faccio giusto o è sbagliato?" E mai avrai la risposta. Ma la risposta c'è... si chiama istinto.