Scritta da: Michelangelo (Milo) Da Pisa
Grazie d'esistere. Grazie, non desistere.
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Grazie d'esistere. Grazie, non desistere.
Che possa trovare la forza d'un apostrofo per elidere le mie paure e congiungermi con le tue.
E se io e te ci rifugiassimo tra due parentesi tonde, decontestualizzandoci dagli orrori del mondo?
Amami come il vento fa con i fiori, non troppo lievemente da lasciarli immobili, non così violentemente da estirparli.
Ti penso, salvo complicazioni.
Come tasti di un pianoforte, in armonica simbiosi, distanti qualche nota, ma carezzati dalla medesima melodia.
Eravamo due corde dello stesso arpeggio pizzicate dal destino.
Con-vincimi, co-stringimi, con-fondimi, com-prendimi, com-pensami, com-baciami.
Il calore della tua presenza vaporizza ogni forma di diffidenza, ciò che tu espiri, io inspiro, quel che sfiori diventa noi. Chiunque tu sia, resta con me e ci inventeremo il domani.
Entra nella mia vita, mi sono stretto abbastanza da far posto per due.