Per una volta stai a sentire ascoltami e non intervenire come tu sai fare avrò anch'io qualcosa da dire per te meglio non parlare potrei ferire... Non sono un gioco e non ho una carica infinita ho un'anima e una vita con te per sempre stabilita I giorni scanditi dalle tua voglia come il vento le tue parole ed io la tua foglia... Un giorno forse stanca mi staccherò dal ramo che mi tiene farò a meno della tua linfa ma sicuramente cadrò ai tuoi piedi e aspetterò di trasformarmi in humus per ritornare a te....
Ancora una volta cerco di parlare con te inutilmente, che non mi stai a sentire quell'indifferenza che ha preso il posto tra noi dentro questo letto che ci separa e non ci fa capire eppure sai che voglio solo e sempre le tue mani quelle che ho sempre sognato ed i tuoi respiri come una carezza non puoi far morire così, quello che è certezza e svegliavano quello che non ho mai dimenticato la donna che celavo in me.... è stata una scoperta eppure non ho mai perso la speranza di riaverti qui, dentro questa stanza che tremi ancora guardandomi in sottofondo la nostra canzone come fosse ancora la prima volta una grandissima emozione.
Una frase mai finita ora basta è la mia vita umiliarmi per amore perché persa nel tuo odore e godere nel vedermi poi soffrire. Domani mi dicevi... forse ed io sempre ad aspettare per un po' ho provato a non vederti ma quando sento sopra la mia pelle le tue mani non riesco a dirti altro e rimani...
Nostalgia ti prende quando sola rimani a pensare persa in quel cielo che vorresti toccare e non credi che sia così lontano ogni desiderio che non si è avverato quando speravi in quella stella caduta troppo in fretta per fissare tutto è passato qui nella mie mani la mia vita piena e quello che è stato è ormai certezza con la paura del domani.
Cosa costa il pentirsi per averti amato eppure non ho mai sentito quel peccato ho avuto tanto e mai provato quello che era la mia vita ed il desiderio immenso di essere donna celato in me tutto si è svelato. E d'amore immenso e di notti infinite le mie pene mai avvertite abbandonati su quel letto diventato il mondo che abbiamo sempre lasciato in fondo dimenticando quello che era il resto ma sempre troppo presto. Non volere niente oltre le tue mani sopra ogni mio rimani... ancora ed ancora ti ho voluto tanto, troppo forse ma non bastava mai sento il tuo respiro ancora sul mio corpo ed il tuo ansimare ogni minuto un'eternità che appagava ogni mio desiderare.
Il viaggio Alla fine un baratro... e ti ricordi che non sai volare.
Un viaggio che non avevi programmato ti ritrovi sopra un treno poi partito senza alcuna destinazione pensi che sia un sogno o speri in una bellissima avventura ed al principio non conosci niente e non hai paura poi ogni tanto una frenata sei in agitazione, che mai sarà successo e ti sporgi dal finestrino quello che vedi non ti piace e non ti dai pace non ho scelto il luogo... forse ci speravo invece non è quello e speri nella prossima fermata trovi un oasi di pace, finalmente l'animo e tutt'intorno tace solo per un breve incanto poi il fischio del macchinista che ti invita a salire perché non è lì che dovevi finire. Cambia il tempo, cambia tutto intorno più ti allontani più ti accorgi che non c'è ritorno biglietto di solo andata forse ho sbagliato tutto... ho sbagliato strada.
Come prigioniera dentro la sua cella come una schiava, come un ancella come un'onda che fugge dal suo mare ma spegne ogni impeto prima di arrivare e torna all'acque per farsi perdonare. Come foglia d'autunno che tenta di volare complice il vento che viene ad accarezzare lascia il ramo e si lascia trasportare, convinta liberare ma trasformata in linfa torna al suo albero per rigenerare. Tutto torna, non si può fermare, è l'amore non si può cancellare, ne cacciare dal cuore è un sogno ricorrente che viene a tormentare e non lascia dormire. Prigioniera di te che non sai amare cerco di farti capire che ho bisogno d'altro ma non stai a sentire non posso nemmeno dirtelo o pregarti fingo il piacere pur di consolarti ed il tuo ego esulta io rimango sola... ancora una volta. Come in una prigione senza più la chiave delusa dal tuo fare ma incatenata a te senza poter scappare...
Gabbiani che seguono la scia di un peschereccio spuma bianca che viene verso riva il sole comincia appena a colorare è l'alba sopra il mare. L'aria fresca del mattino torna un pensiero triste a tormentare e lo sguardo perso a ritrovare.... Ma il mormorio dell'onde presto a consolare il cielo s'illumina e prende tutto il colore per restituirlo tutto al mare si calma il vento e l'acqua in un momento e quel gabbiano in volo, torna a riposare l'orizzonte quasi più non si distingue ed il silenzio ormai rotto da grida di bambini ogni incanto e tutti i miei tormenti tornano come barche qui nel porto.
Saprai di me forse un giorno quando ti mancherà l'abitudine perché altro non era dopo che è passato il tempo quello del desiderio e stanco cercherai il mio profumo tra le pieghe del cuscino non mi avrai più vicino perché la voglia con il tempo è affogata nel tuo indifferente abbraccio e come un bimbo cercherai nel cesto dei giochi se ancora ci sono ma il carillon si è rotto ed a forza di girare non sa più cantare quella musica che tanto ti piaceva e sarà sera e poi un altra ancora solo e ti accorgerai di morire perché non mi hai saputo far vivere e tenere.
T'amo come s'apre una rosa che ancora in boccio non conosce amore poi s'arrende al primo sole che scalda e accende il suo colore come bocca vermiglia che apre le sue labbra per cogliere il sapore t'amo nonostante la tua mano strappa lo stelo senza pensare per assaporare quello che più ti piace ed ancora lascia i segni sulla tua pelle delle mie spine per farti ricordare per placare i tuoi sensi arriverà la mia fine.