Scritta da: Lucio Dusso

Se...

Se sei stanco di tutto e di tutti,
se ti senti tradito e deluso,
se sei solo perché non trovi un amico...

se la malattia ti ha stroncato ogni sogno,
se il tuo vivere sa solo di morte,
se non sai più donare un sorriso...

se Dio non l'hai mai incontrato,
se Dio ti ha soltanto deluso,
se Dio per te ha il sapore di inganno...

se non sai più sopportare te stesso,
se nulla riesci a donare alle persone che ami,
se vuoi ritrovare la gioia di vivere...

un pensiero può diventare luce quando ti trovi al buio,
un pensiero può diventare sollievo quando ti senti stanco,
un pensiero può diventare carezza quando non trovi aiuto nella persona che speravi ti amasse
In un pensiero può nascondersi anche Dio che ti vuole offrire la forza per poter vivere, che ti sa infondere coraggio per poter amare.
Anonimo
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    Scritta da: Celeste Fiore
    Da domani sarò triste,
    da domani.
    Ma oggi sarò contenta:
    a che serve essere tristi,
    a che serve?
    Perché soffia un vento cattivo?
    Perché dovrei dolermi oggi,
    del domani?
    Forse il domani è buono,
    forse il domani è chiaro,
    forse domani splenderà ancora il sole.
    E non vi sarà ragione di tristezza.
    Da domani sarò triste,
    da domani.
    Ma oggi,
    oggi sarò contenta;
    e ad ogni amaro giorno dirò:
    da domani sarò triste.
    Oggi no!
    Anonimo
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      Un sorriso non costa nulla,
      ma vale molto.
      Arricchisce chi lo riceve e chi lo dona.
      Non dura che un istante, ma il suo
      valore è a volte eterno.
      Nessuno è tanto ricco da poterne
      fare a meno, e nessuno è talmente
      povero da non poterlo dare.
      In casa porta felicità,
      nella fatica infonde coraggio.
      Un sorriso è un segno di amicizia,
      un bene che non si può comprare,
      ma solo donare.
      Se voi incontrerete chi
      un sorriso non sa dare,
      donatelo voi.
      Perché nessuno ha tanto bisogno
      di un sorriso come colui
      che ad altri darlo non sa.

      Quando avrai forza.
      Anonimo
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        Scritta da: Anna D'Urso

        Dalla stradina antica

        Dalla stradina antica, a mare,
        nello scurir dell'imbrunire,
        un piccolo golfo m'appare,
        pria che nebbia inizi a salire.

        Spinge l'onde un furioso vento:
        su neri scogli s'abbattono,
        con ria schiuma da far spavento
        e stanche, e vinte, s'infrangono.

        Scuro, silente, l'austero monte
        s'oppone, v'è più indifferente,
        a cupe nubi già di fronte,
        ché n'è colmo il cielo rasente.

        E presto la luce s'attenua,
        l'aria oscura si fa trascinante,
        e presto il freddo s'accentua.
        Al riparo incauto viandante!

        Addio giorno! La notte scende.
        T'ho speso per ciò ch'ho dovuto,
        gelido un brivido mi prende,
        t'ho speso per il non voluto.

        Mi volto: che bello vederti!
        L'anima mia non è più mesta:
        più grande è la gioia d'averti,
        nell'irosa notte in tempesta.
        Anonimo
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          Scritta da: Cinzia Coppola

          La leggenda delle zeppole di San Giuseppe

          La bottega era in fondo alla via,
          tutti quanti sapevano dove.
          Fa Giuseppe: "Adorata Maria,
          molto presto sarà il diciannove;

          vola il tempo, a gran passi s'appresta.
          Invitiamo qui a casa gli amici.
          È il mio nome, lo sai; la mia festa.
          Che ti pare, Marì? Che ne dici?"

          Alza gli occhi Maria dal ricamo,
          risplendenti di grazia divina.
          "Peppe mio, tu lo sai quanto t'amo,
          però sono un disastro, in cucina.

          Ti ricordi dell'ultima volta?
          Mi ci sono davvero impegnata,
          ma mi venne uno schifo, la torta,
          e alla fine l'abbiamo buttata.

          Ma stavolta andrà meglio, lo sento,
          lo vedrai: non ti dico di più.
          Voglio farti davvero contento,
          con il nostro figliolo Gesù!"

          E così ci provò. Poveretta,
          ben tre giorni passò a cucinare,
          ma non era una cuoca provetta
          (era molto più brava a pregare).

          Questa volta riuscì! Nella stanza
          in cui stava la Sacra Famiglia
          si diffuse una dolce fragranza.
          Che languore! Che gran meraviglia!

          Su un vassoio fan mostra di sé
          (beh, Maria, certe volte sei in vena!)
          Zeppoloni di pasta bignè
          ben guarniti di crema e amarena.

          San Giuseppe però storce il naso.
          "Moglie mia, chi può averti aiutato?
          Non mi dire che è frutto del caso;
          tu lo sai, la menzogna è peccato.

          E non fare quel viso contrito!
          Dai, sorridi, mia cara Maria:
          l'aiutante, l'ho bell'e capito,
          si nasconde costì, in casa mia.

          Vieni qua, figlio mio, fatti avanti.
          I miracoli son limitati,
          vanno usati per cose importanti;
          se li impieghi così, son sprecati!"

          Ma Gesù, ch'era ancora un bambino
          lo guardò con grandissimo amore,
          e gli disse: "Mio caro papino,
          stai facendo – perdona – un errore:

          questa zeppola dolce, squisita
          da gustare in un giorno di festa
          rende un poco migliore la vita:
          la magia quotidiana è anche questa.

          È un miracolo lieve, leggero;
          una semplice, morbida cosa,
          che anche al giorno più cupo e nero
          dà una piccola mano di rosa".

          Il papà sentì in gola un magone.
          "Caro figlio, non critico più.
          Su'sti zeppole hai proprio ragione:
          io sò Santo, ma tu sì Gesù!"
          Anonimo
          Composta mercoledì 17 marzo 2010
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            Scritta da: minù64

            Donna

            Il mio odio è troppo forte, che ti amo.
            Ti amo e ti odio, dolce creatura, tu donna.
            Donna dai mille volti e dalle mille nostalgie.
            La tua presenza mi urta, ma senza te mi sento solo.
            Ti odio, ma ti cerco.
            Odio uguale amore,
            amore uguale insieme,
            insieme nell'infinito dei giorni.
            Giorni trascorsi, da vivere,
            giorni persi,
            persi senza te, donna.
            Anonimo
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              Scritta da: Nastjia

              E se un giorno...

              Rinascerò un giorno,
              nell'animo rinnovato
              da promesse mai sopite,
              ritroverò l'essenza di un domani dimenticato.
              Ma non adesso
              è l'attimo di eterno che cerco.
              Non ora
              può essere sospeso il cammino.
              E se dolore ancora mi accompagna
              procederò a testa alta,
              perché speranza
              si è aggiunta a noi.
              Anonimo
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