Piccola, mi stai facendo troppo male

La mia vita era vuota,
dannatamente vuota...
Poi un giorno mi sono voltata e tu eri lì...
Pronta a riempire quel vuoto.
Credevo fossi un angelo mandato dal cielo...
Poi tutto è diventato più difficile
E ho capito la verità...
Non eri un angelo ma un diavolo mandato per farmi sprofondare dal paradiso all'inferno.
Anonimo
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    Non c'è limite...
    se non in noi stessi...
    non c'è nulla che possa prevalere.
    Se non in noi Stessi!
    Vieni con me... lasciati guidare...
    vieni con me... non temere...
    vieni con me... lasciati andare...
    ti porterei dove tu non sai...
    ti condurrò dove tu non sai...
    ma ti accompagnerei...
    se pur per un breve tratto...
    per quel tragitto,
    a te ancor sconosciuto
    e non temere non troverai
    né difficoltà
    né ostacoli...
    né Limiti...
    Se non quelli che tu porrai
    Ma... se vieni con me...
    Se decidi di farlo...
    Allora... so già che ti perderai...
    Bevi con me dallo stesso calice
    Un vino rosso... rubino
    Nero d'Avola in purezza...
    Il tuo preferito...
    sorseggiandolo dallo stesso calice...
    gusta anche me...
    Adesso chiudi gli occhi...
    Lasciti andare...
    non pensare...
    non porre né limiti
    né resistenze...
    Perché adesso...
    ti porto via con me...
    ti porterò in un luogo
    che va oltre la realtà
    un luogo...
    dove non vi regna null'altro che
    Il Piacere,
    l'estasi,
    l'oblio
    l'abbandono
    "Al Piacere Assoluto"
    Un luogo che potrai raggiungere...
    Solo insieme a me...
    chiudi gli occhi,
    dammi la tua mano
    e tienimi su di te...
    stringimi forte
    avvolgimi più che puoi...
    con la forza delle tue braccia
    mani... curiose si cercano...
    si legano come stringhe...
    legate come corde di seta nera
    e null'altro sentono...
    null'altro che il mio corpo
    sopra di te... sopra le tue gambe
    cercati... cercami... scopriti...
    gustami... annusami... leccami...
    fatti assaggiare, fatti sentire...
    fammi sentire... sentire di più...
    fino a morire... morire di piacere!
    Corpi ormai umidi... caldi
    irrequieti... desiderosi...
    docili e indomabili...
    si muovono in preda ad una follia pura
    fino a perdersi...
    dentro un "Estasiante Piacere Assoluto!"
    in quel momento correremo insieme,
    ed insieme giungeremo in quel luogo
    dove tutto è leggero... dove tutto genera
    ... l'Origine di tutte le cose.
    In quell'istante riuscirai a vedere
    dentro i miei occhi... tutto ciò che è in te
    Qui, dentro di me...
    un viaggio intenso
    stancante... avvilente
    ma un viaggio che fino d'oggi
    avevi rimandato ormai da troppo tempo...
    ma vale la pena...
    vale la pena di farlo,
    voglio fare questo viaggio con te...
    ancora...
    ancora e un'altra volta e ancora...
    fino a sfinirci... fino a morire.
    Anonimo
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      Scritta da: Buisnessman

      Il trionfo della viltà

      Che l'amore trionfi sussurrò colui
      che era definito il vile,
      colui che per le sue colpe era stato trafitto da qualsiasi verbo
      che le persone erano un grado
      di proferire in base a una sola campana suonante.
      Da uomo schernito,
      lui si alzò, guardo tutti e disse:
      "che il mondo non mi abbia donato la perfezione io lo so,
      ma mi ha donato la capacità di capire il mio errore e trasformalo
      nel mio vantaggio più grande.
      Chi parla è colei che l'amore non sa cos è e lo usa per dare
      più corpo alla sua vita priva di evento,
      al suo spirito privo di sogni.
      Che l'amore trionfi,
      ma per chi lo usa per sentirsi meno solo
      sia il più grande dolore della sua vita"
      questo è l'uomo vile,
      che in un battito d'ali e uno sguardo rivolto al cielo,
      cancella il suo passato e rivive nel sorriso di quelle persone
      per cui lui è il valore non ciò che rappresenta.
      Anonimo
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        Lacrime

        Piango... piango lacrime stupide...
        lacrime per una persona stupida? No, quello no...
        piango per la mia stupidità,
        per il mio egoismo,
        per il mio non voler vedere e riconoscere la realtà...
        ... e piango per lui,
        per lui che mi ha fatto soffrire,
        per lui che mi ha baciata,
        per lui che non mi sopporta.
        Vale davvero la pena piangere?
        Forse no, ma lei, lei che ha preso il mio posto,
        avrà la vita che io volevo... il mondo a volte è ingiusto.
        Anonimo
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          Scritta da: Anonimo Anonimo

          Canzone dell'amor perduto

          Se potessi scrivere musica,
          la userei per descriverti,
          mia musa segreta,
          la userei per raccontarti l'incolmabile dolore,
          mia dannata,
          la userei per cantarti le mie giornate,
          mia lontana amante,
          la userei per sfiorarti,
          mio sogno svanito,
          la userei per parlarti e rapirti,
          guidandoti dolcemente sulle nuvole,
          e con il permesso di Orfeo ti lascerei lì,
          ti vedrei scivolare sulle note,
          ti vedrei sentire l'eco delle mie parole,
          e forse capiresti...
          eterea nei miei sogni che un tempo furono realtà.
          Anonimo
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            Se Questo è...

            Ti amo, ma ti odio allo stesso tempo.

            Spiegami.
            Come è possibile volere i baci,
            ma anche la morte di una persona.

            Avere i brividi quando ti guarda,
            quando ti sfiora,
            quando respiri la sua stessa aria.
            Un incantesimo che avvolge.
            Dolce profumo che circonda i vostri corpi, come tante scintille.
            E quando lo sogni, avere nel cuore uno strano calore,
            che ti fa capire di essere il protagonista dei pensieri dell'altro.
            Avere una sensazione di assoluta completezza.
            Ti senti in pace.
            Sentire in corpo quella flebile fiamma dorata, procura una febbre piacevole.

            Ridete al solo pensiero della vostra malattia.
            Vedete formarsi davanti ai vostri occhi il suo viso.
            Perfetto in ogni dettaglio.
            Poi vi voltate per osservarlo, ed allora la massima felicità.
            Incontrate i suoi occhi.
            Velati da una malcelata sorpresa nel vedervi voltata.
            Poi la dolcezza, unita ad uno strano tremito, si impossessa di voi.
            Abbassate entrambi lo sguardo.
            Non riuscite più a resistere al sentimento che trasuda dai vostri corpi, ormai palpabile nell'aria, come una brezza profumata.
            Procura una strana sensazione, vedere la propria mano tremare e sudare.
            Le tenete contro il ventre, per nascondere la realtà e l'evidenza.
            Vi sforzate a non voltarvi nuovamente, ma non resisterete a lungo.

            Se questo è l'amore.
            Il sogno, lo sguardo, la felicità, il sentimento.

            §§§

            Poi svanisce.
            In quel vento profumato che lo aveva tratto a voi.
            Il cuore più vuoto.
            Un peso che manca.
            Un peso di cui si sente la mancanza.
            Gli sguardi assenti.
            La felicità sparita.
            In una nuvola di fumo, veloce nel vento.
            Ti volti, sperando di incontrarlo, priva di speranze.
            Il vostro appuntamento mancato.
            La lontananza di un abbraccio che non sentirete più.
            Proprio allora.
            Quando la realtà sostituirà il vostro mondo di sogni.

            Ne è valsa la pena?

            Vedere i vostri sentimenti sfaldarsi.
            Raggrinzirsi.
            Infrangersi.
            Sentimenti profondi.
            Che vi hanno fatto ridere e piangere.
            Sentimenti pesanti.
            Allora vi apparirà

            Se questo è l'odio.
            Il sogno, lo sguardo, la felicità, il sentimento.
            Il vuoto, la mancanza, il vento, le speranze.
            Tutto ciò che amate, odierete.
            Con la stessa intensità e sentimento.
            Amerete il vostro odio.
            Odierete il vostro amore.
            Anonimo
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              Scritta da: Violina Sirola

              La bambola di sale

              Una leggenda buddista narra
              di una bambola di sale che voleva conoscere il mare.

              Era una bambola di sale e non sapeva che cosa fosse il mare.
              Un giorno decise di andare alla ricerca del mare.
              Camminò per sentieri aridi e
              scoscesi, s'inerpicò sui monti e
              discese a valle, per contemplare l'immensa luce
              bianca del sole sulle onde del mare, quand'era ancora
              l'alba. Poi chiese di conoscere: "Che cosa posso fare"?
              "Toccami" rispose il mare; la bambola esitò, poi lo toccò
              perplessa con le dita di un piede e
              incominciò a capire: una parte di sé se n'era andata via!

              S'immerse nell'acqua quasi completamente
              ancora non capiva che cosa fosse il mare.
              E, quando finalmente nell'onda travolgente
              il mare l'assorbì, la bambola di
              sale, prima di scomparire, mormorò dolcemente: "Il mare sono io".
              Anonimo
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