Adagiato ieri su un petalo di rosa ha sognato di veder la sua anima nuda e leggera, di porla in una mano da lontano amica, dimentico del mondo e dei suoi perché.
Ho ritrovato il libretto di istruzioni per l'uso della vita tra le nuvole più soffici del mio cassetto... mille pensieri e un numero crescente di fate oltre il giardino.
Ero nato su un letto di emozioni con quel dono d'infinita pace in mano ma non so come e per colpa di chi l'avevo perso... In ogni pagina dorata nulla di diverso, le stesse, identiche parole: "Non allentar mai la corda, non c'è nulla che pesa e vale ricorda. La vita è uno stato mentale.
Non sono venuto per rubare, credetemi signore me ne andrò senza far rumore: la vostra bambina ancora dorme e l'orso che al petto tiene stretto, d'incanto, la forma assume del suo sogno. Non so perché sia entrato; la strada deserta, le mie ore incerte ho guardato e ho sentito il bisogno di rimboccarle le coperte.
Il silenzio a me caro, non posso lasciarti che quello... e non confonderlo ti prego con l'indifferenza, l'ipocrisia o la superbia di tutti e d'ogni giorno... A me mancano le parole, sono mancate sempre ma il mio, ti giuro mentre mordo la polvere, è amore.
Trovai nella sabbia nascosta la chiave del sogno, la diedi all'amico vicino che aprì la porta apparsa: l'odore del mare nel tunnel lungo lungo e alla fine una luce intensa che avvolse, dileguò ogni dolore, che stravolse la mente pulendo il nostro piccolo cuore... Io voglio star qui dove nulla pesa, con quest'amico sincero pronto a cullare ogni invisibile pensiero, io voglio star qui, in grembo alla spensieratezza figlia della luce che un bimbo ha negli occhi.
Stelle cadenti raccolte in una botte di vino a metà bevute dal desiderio espresso di prati sconfinati dove cielo è tramonto e io ti bacio mio sogno dalle labbra più morbide e rosse da mordere quando mi chiedi se sono felice.