Tra le rovine del nostro giardino ora brullo senza vita nè colori incenerito da una menzogna, incido una lapide al nulla, guardando le parole che stramazzano una a una sulla terra nuda. Erano le mie parole erano le tue parole ora sono solo carta sporca nella luce artificiale di false verità.
Musica, musica spirito gioviale spirito innovativo, spirito, spirito di ciò che ci circonda spirito dell'umana sonda nel mondo. Musica, musica più hai denaro più avaro sei nel mondo ormai capitalizzato e poco amato da chi inventato ha la tecnologia e come per magia con ciò si distrugge perché non sa da cosa fugge.
Se il mio indirizzo vuoi sapere te lo dirò con piacere via delle carezze numero dei baci città dell'amore provincia del mio cuore. Ti aspetto sotto al portone per darti la mano e dirti "ti amo".
Vivere non solo per vivere Non è solo tua l'anima agonizzante atrofizzata dentro un bordello di kanduppatti non è solo tua la carne bambina dagli occhi rovesciati su pantaloni calati mentre ripeti nel singhiozzo vivere non solo per vivere non è solo il tuo sangue greggio di fame che scorre al passaggio di nuovi predoni non è solo tua l'amputazione del respiro nelle vene delle macerie di Kuito mentre ripeti vomitando vivere non solo per vivere non è solo tua l'ombra curva e sacra dell'imposta dignità dello hijab mentre frughi come un topo nella spazzatura dentro i viali notturni della santa Teheran e ripeti pregando vivere non solo per vivere non è solo tua la cute nel filo spinato dentro un sole rifugiato nelle terre di nessuno figlie del confine mentre nell'ultimo straccio d'abito abbracci un gemito e ripeti sbranato dalla stanchezza vivere non solo per vivere non è solo tua la polvere che concima la saliva gli occhi curvi sul boia al piovere lento di una mano tagliata nelle rovine studentesche di Kabul dove il silenzio della musica il fruscio dell'umiliazione cancellano l'umana dignità tu muliebre orgoglio di morte munifica agiti le ali e ripeti vivere non solo per vivere.
Pensi che il nostro silenzio possa destituire valori imposti lo pensi davvero!!! Pensi di scrutare attraverso l'anima senza decadenza lo pensi davvero!!! Allo specchio I lividi dell'ego agiscono indisturbati allo specchio sono deturpato dal sintomo di proprietà dei miei pensieri.
Spengo l'assoluto universale senso di estraneità alla vita per lasciarti ancora un po' di calore sulle tue piccole labbra trasparenti tumefatte dal silenzio ti respiro nel tuo cuore assente scavando nella metastasi assassina neppure una lacrima del mio latte s'incaglia nella disperazione e sopra le tue palpebre innocenti odio un Dio fabbricato dagli uomini.
La fondazione emancipata Ti vorrei parlare del tempo che riacquista il proprio circolo vitale subendo una rivoluzionaria mutazione genetica è il tempo socialista
Ti vorrei parlare di cuori che tracciano un ponte sull'infinito sogno umano subendo una rivoluzionaria mutazione genetica sono i cuori dell'internazionale socialista
Ti vorrei parlare del complice amore senza barriere che spalanca le ali sull'alba della specie subendo una rivoluzionaria mutazione genetica è il complice amore del socialismo femminista
Ti vorrei parlare di mani sorelle che forgiano lo stesso impeto coi colori diversi dello stesso sangue subendo una rivoluzionaria mutazione genetica
Ti vorrei parlare della fondazione emancipata della vita.
Capodanno alla stazione 11 e 42 parte l'ultimo treno come ieri e forse come domani tu avvolto nel tuo marmo, rimbrotti i panettoni dondolanti dei pendolari e il vociare vernacolare dei ferrovieri
11 e 50 il tuo catarro stride sui binari vuoti nelle rotaie di una vita e nei piedi di una città assorta nella nebbia e nell'indifferenza
11 e 57 le righe del tuo volto volteggiano padrone nel silenzio del vecchio anno canti felice per spiccioli di serenità mentre fiocchetti e danzi libero abbracciando di tenero amore la bottiglia di barbera e le pupille affogano nel delirio dell'ebbrezza
00. 05
parte il primo fischio ti alzi gelido, fiaccato nel sospetto della vita che continua rovesci le bollicine sulla piattaforma di catrame poi a terra nuovamente alla stazione di Milano.
Io sogno di vederti dentro me e per questo prendo tempo al sonno… Allungo il dormiveglia con la mano e rincorro la tua forma sul lenzuolo: piatto e freddo è il suo orizzonte e non c'è il sole della tua presenza. Piatto e freddo è il mio rientro da una notte passata dentro te.