Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: ivo73

Lo Specchio

Imponente ed estenuante come oscure paratie,
diadema di vita.

Soste di luce nei confini di vanità,
solitaria panchina di voci lontane.

Imponente ed estenuante d'indole erversa,
inibizione di tempo.

Mare perenne di convulsa fantasia,
viale proibito d'illogico pensiero.

Imponente ed estenuante di un gusto quasi assente,
calvario feticista.

Sofferte ottusità di spazi indefiniti,
libertà vai vagando tra le immense mie paro.

Morte, imponente ed estenuante, pietosa l follia.
Sola al mondo celebrata fulgida costanza,
chiudi gli occhi alle lodi color sangue.

Imponente ed estenuante sgorga il mio fango...
Composta domenica 2 dicembre 2007
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    Dove gli aerei volano basso

    Ho visto un posto dove gli aerei volano basso
    e i bambini non hanno sogni
    Ho visto e non avrei voluto vedere
    perché ai miei occhi di bambina
    è apparso il più squallido dei mondi.
    Ho visto e non potrò dimenticare,
    i miei occhi non sono più ottenebrati dall'innocenza infantile
    ma portano le lenti troppo nitide della realtà.
    Composta martedì 3 novembre 2009
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      Scritta da: Renato Palumbo

      Il vento, padrone dei miei pensieri!

      Ho cercato i colori della vita al di là del cuore,
      e vi ho trovato silenzi infiniti e i loro echi
      mi riempivano la mente!
      Ed ora che il tempo è padrone dei miei respiri mi
      guardo intorno in cerca di improbabili appigli!
      I miei piedi nudi calpestano
      corpi inermi che mi fissano e mi
      conducono alle primitive esperienze, sono senza luce...
      Lame d'acciaio che mi porto addosso!
      Intanto il vento spazza via
      dal mio pugno chiuso gli ultimi granelli di sabbia ed io
      resto privo di pensieri
      a fissare la mia mano nuda!
      Composta martedì 24 novembre 2009
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        Il volo libero di una foglia,
        i passi confusi di uno sguardo perso...
        e tutto intorno una coperta di... silenzi... brividi... rabbia
        ed io... e i miei pensieri
        ed io e il mio futuro,
        non più spettatori immobili, ma materia in movimento...
        ora senza più scusa, senza più attenuanti...
        ora ci sono io, solo io...
        con le mie scelte e i miei fatti e forse con un po' di paura...
        per un domani...
        da costruire tra una briciola di terra in un campo di nebbia.
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          Scritta da: Maat95

          Come un fiore d'agrifoglio

          Dopo tutto questo cianciare, cos'altro dire!?

          Poco mi affascina di questo mondo
          di cui sono solo una controfigura,
          uno di passaggio...

          come lo sono la vita e la morte.
          Infatti quest'ultima sta qui solo per ammazzare il tempo,
          finisce chiunque per non finire se stessa.

          Io mi chiedo:
          perché la vita ha fine e la morte no?
          Perché tutta questa paura affligge le menti umane?

          Ma ricordo che un giorno un fiore mi disse:
          "la vita è come un fiore d'agrifoglio,
          non punge, non ferisce".
          Composta sabato 14 novembre 2009
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            Scritta da: Vanio Garbujo

            Terra Santa

            Le acque intessono le tue lodi.

            Le piccole onde si infrangono
            sulla sabbia

            e nei sassi e intonano narrazioni

            e disegnano visioni nel cielo

            e le fronde

            e le foglie degli alberi

            e i rami vengono pizzicati dalla brezza

            leggera
            cantando all'unisono
            con l'intera Creazione.

            E Tu,
            qui seduto,
            a gustare la cura per l'Uomo
            che si estende nel tuo cuore
            sino a straripare...

            e dagli occhi l'allegrezza
            che dipinge il cielo
            di un sole accecante
            e riscalda l'anima
            per la tua Amante Commozione.
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              Scritta da: yae88

              The Time Warp Again!

              Anche questa discreta faccia
              se ne andrà
              e quando se ne andrà
              sarò una Maddalena
              coi denti ingialliti
              e ripudiata.
              Orba, storpia, deforme
              in un'abbaino uvaceo
              stretta da
              lenzuoli acrilici;
              immaginando
              gipsoteche
              troppo umide,
              lepide.

              Lontana
              un'acufene continua e
              tormentata
              proveniente
              dai fossi delle Veneri.
              Invano cercano di attirare
              l'attenzione su di sé;
              bellezza
              destinata a una fruizione limitata.
              Composta martedì 10 novembre 2009
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                Scritta da: aura_85

                Nel fondo, profondo

                Anni delle anime innamorate, giungete!
                Dove solo nella costellazione delle stelle si poteva decifrare il destino degli esseri ed orme di migliaia di sogni lieti determinavano una chiarezza tanto limpida al cospetto di Eros.
                Rabbia, acqua e fuoco,
                soffiavano tra i venti che accarezzavano le tundre irlandesi.
                I monsoni d'Oriente bramavano il freddo nordico che spirava a dieci nodi.
                Muore, moriva la normalità,
                negli sguardi
                Giungeva al suo compimento il peccato,
                una volta incontrate le sue labbra.
                Bellissimo inizio di contorto piacere,
                strana, viscida la mente, che fingeva, ignorando il brivido.
                Ogni momento ne comprendevo l'estro e la sua somoglianza al mio.
                Subdolo il ritmo dell'ansia al movimento colorato dell'apprezzamento.
                Una melodia scritta al tatto.
                Nella forma di un cristallo alla prima luce di Marzo, non può esistere nulla.
                Insiemi vuoti privi di uguali elementi: fiato, palpitante respiro, carne contratta.
                Nel fondo, profondo, di un pianto di chi non sa ridere non ne esiste l'origine,
                Nel fondo di un ricordo di chi non ha memoria non esiste una mente
                Dietro la magia di chi non conosce incantesimi non esiste alcun mago.
                Nel profondo più osuro dell'anima di chi è impazzito d'amore esiste un uomo mai amato.
                Composta mercoledì 25 novembre 2009
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                  Scritta da: maga58

                  A mia madre

                  Capelli bianchi incorniceranno il tuo volto dolcissimo,
                  occhiaie sempre più profonde
                  renderanno ancora più evidente la luminosità del tuo sguardo
                  che denuncerà la fatica di anni.
                  Il tuo cedere diventerà incerto, le tue mani tremanti,
                  tutto di te cambierà e denuncerà la tua stanchezza,
                  ma io ti ricorderò come sei ora e come da sempre io ti ricordo.
                  Sì, dolce e tenero sarà il mio pensiero di Te.
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