Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

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Scritta da: phoebe1987
È così bello veder scendere la sera.
Cala il buio lentamente e, nonostante sia Gennaio, il freddo non è più così pungente.
Mentre su di un cielo limpido e sereno, soavemente scende la sera: leggera, come un sottile velo impalpabile e pacato.
i colori, a poco, a poco, si spengono ed i lampioni debolmente mostrano la loro fioca luce, segnando l'avvento della notte...
e poi le stelle, placide nel loro brillio incantato.
Tutto si carica della magia del loro risplendere, come se solo la loro presenza potesse donare speranza.
Ora scende mesto il freddo, che sfiora la mia pelle con dolcezza.
Penso alle stelle ed osservo i sorrisi della gente, l'amore verso i loro cari, i loro bambini, luci della loro vita.
Al buio, essi risplendono più delle stesse stelle, lasciando impressi, in chi li cattura abilmente, un senso di gioia e pace, ammaliante. Non vi dev'esser nulla nella vita di più appagante: un sorriso. Così mi sovviene alla mente tutto ciò che non ho e che non manca di lasciarmi così, in sospeso, attanagliata da un senso implacabile di vuoto surreale, quale ultraterreno. Ciò che vado cercando è l'impossibilità di un amore indissolubile, quanto inarrivabile, quale la sua natura tormentata.
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    Scritta da: Daduncolo

    A un passo da te

    C'è una voce che risuona e corre via nell'aria, è un canto di un angelo volato via.
    Quando l'amore è l'unica forza per cui lottare, tra me e la paura c'è un senso di pace.
    Dispiace che sia finita così, c'era ancora molto che avrei voluto fare, c'era ancora una possibilità, e dietro l'angolo sentivo di essere così vicino a te.
    Mi ricordo gli spari uno dietro l'altro, mentre le parole morivano in gola.
    Ho visto così il mio sogno morire alla luce del giorno, e lentamente finivo per piangere.
    Così vaga l'anima nel buio, laddove si è spenta anche l'ultima luce.
    Quando l'amore è l'unica forza per cui lottare, tra me e la paura c'è un senso di pace.
    Sono dispiaciuto così malamente, proprio ora che avevo quasi afferrato la sua mano, m'inchino rammaricato.
    Penserò a lungo fingendo che sia tutto a posto, e dietro le ultime parole si nasconde la semplice storia di un amore.
    Così scosso da un brivido mi volto e dico addio.
    Se morire sia come dire ti amo, ripeterei il mio gesto in eterno.
    Composta martedì 17 novembre 2009
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      Scritta da: Malko

      Fine

      Un giorno come tanti,
      non importa quale
      sono solo ore minuti
      tutti uguali
      come granelli di sabbia
      anonimi nella spiaggia
      della vita,
      tempo che scorre
      muovendo le lancette
      del grande gioco.
      Giorni diversi solo
      nei ricordi
      diversi nel colore
      dato dal tempo,
      mai uguale
      agli occhi del cuore.
      Non ricordi i perché,
      lui non c'è più
      era l'amore la gioia,
      gridi il suo nome,
      difficile averlo ancora
      ritrovi le lacrime
      il loro sapore amaro,
      invochi il suo nome,
      ma il silenzio spegne i suoni,
      mentre il pianto nega il dolore,
      aspetti la fine,
      cosciente che solo lei
      porterà un nuovo
      inizio.
      Composta giovedì 10 settembre 2009
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        Scritta da: Malko

        Come sabbia

        Il tramonto
        ti sorprende
        sulle strade dell'anima,
        non ricordi
        i primi passi
        del tuo viaggio,
        mentre pensieri
        come sconosciuti
        camminano lenti e
        si accalcano
        in uno strano corteo
        senza una meta,
        alcuni fermi guardano
        il tuo passare
        li scansi per proseguire,
        e dare un senso
        al tuo andare.
        Mentre la notte
        nasconde
        senza colpa
        le bugie del giorno
        incontri i sogni
        che ti hanno
        aiutato a volare,
        caduti anche loro
        come granelli di sabbia
        nella clessidra
        dell'indifferenza,
        dimenticati per sempre
        sulla spiaggia del tempo.
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          Scritta da: Marzia C.

          Tu

          Ieri ho sognato di te...
          Pensavo di vedere solo cose belle
          e invece nel sogno,
          si sono rifugiate le paure più profonde...
          e ti ho visto:
          mostro cannibale
          mangiare il mio cuore
          e belva feroce
          dilaniare le mie carni
          e malattia mentale
          impadronirsi del mio intelletto
          e terrificante dolore
          squarciarmi l'anima.
          Poi ho aperto gli occhi.
          Ho ricordato te.
          E sei tornato quello di sempre.
          Composta nel maggio 2007
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            Scritta da: Marzia C.

            Scrivo

            Scrivo parole di sangue,
            parole che gocciano via
            dalla vena che ho in mano.
            Scrivo di parole ferite,
            che lacrimano gocce rosse
            su di un viso bianco.
            Scrivo a riversare il dolore
            e il sangue pulsa più forte,
            quasi a voler sgorgare.
            Scrivo per non piangere,
            per non macchiare il cuore di altro dolore.
            Scrivo perché non parlo,
            perché dalle mie labbra
            non volano più farfalle.
            Scrivo e sogno in bianco e nero.
            Scrivo parole di sangue,
            per cercare il colore dei miei sogni.
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              Scritta da: Wilma Bertasi

              Ora

              Ora che il ricordo approda
              nella calma del tempo
              nasce dal tuo sguardo
              l'emozione del presente.
              Ora che il desiderio
              fissa oltre la mente
              l'ingenua ispirazione,
              echi nel cuore rincorrono
              tracce di passioni
              e sussurrano memoria.
              Ora che la pienezza del tempo
              illumina il silenzio
              nel suo profondo abbandono,
              i sogni liberano l'aria.
              Nel fremito la voce quieta
              ritrova il suono
              guida un sorriso che come un guizzo
              dona piacere e distensione
              alla dolce austerità.
              Composta martedì 24 novembre 2009
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                Scritta da: goldstone
                Il passato che bussa alla mia porta.
                Cosa vuole da me, stasera?
                I fantasmi dei ricordi più tristi
                si sono dati convegno nella mia testa
                come personaggi in cerca d'autore
                che li aiuti a rappresentare la farsa,
                il mistero buffo della mia vita
                Il passato che bussa alla mia porta,
                il passato che invade la mia mente
                per poi trascinarmi nella sua dimensione
                popolata da rimpianti e da rimorsi
                che mi volteggiano intorno
                come maschere impazzite
                dall'euforia di un sabba infernale.
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                  Felicità
                  Arcobaleno
                  diventato in fretta
                  un grigio sporco.

                  Morte
                  Riposo senza
                  paura
                  di un risveglio inaspettato.

                  La città
                  Luci, musiche
                  pregano nel deserto
                  di vecchie mura.

                  Noia
                  a spalle curve,
                  col viso sulla mano,
                  conto le mosche.

                  Sigaretta
                  Tutto scompare,
                  illusoria ebrezza,
                  in mozzicone.
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