Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Widmer Valbonesi

Periferie

Ricordo quelle borgate dove si respirava fame
case di una periferia povera
ma ossigeno dell'anima.
Lì le persone erano vere
esperienze di vita combattuta
contro la necessità fottuta
di non morire di stenti o di pena.
Persino la miseria
sembrava una promozione sociale
e gli stracci stesi al sole
davano il senso della pulizia morale.
La sera porte e finestre aperte
nessuno temeva un furto
si parlava della vita davanti al fuoco
e i bimbi correvano intorno come in un gioco.
Non ci sono più queste borgate
oggi tutti chiusi in case sprangate
vicini che non si conoscono
e bimbi persi o malati nei video-giochi.
Nelle lavatrici marche griffate
i jeans rotti fanno tendenza
tutti si ricoprono di apparenza
sognano di esser ciò che non sono stati.
Dicono che siamo in un villaggio globale
che con internet e i satellitari
siamo tutti cittadini del mondo
invece siamo sempre più soli e solitari.
Cerco dentro di me quelle periferie
dove ci si nutriva di speranza e si viveva con dignità
anche in miseria e povertà.
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    Scritta da: Angelo Cohelet

    Scendiàmo

    Scendiamo anche oggi dai nostri destrieri,
    ricoperti di sudore e di sangue;
    scrolliamo la corazza barbagliante
    ed il cimiero che incute terrore!

    Abbiamo vinciuto una grande battaglia
    un'altra più grande attende domani.

    Possiamo dormire tranquilli stanotte,
    il mondo plaudente è lì fuori che aspetta;
    e quella vecchietta che ho visto stasera
    guardar con la morte negli occhi, non c'era.

    E fino a domani noi siamo immortali.
    Composta nel 1986
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      Scritta da: Angelo Cohelet

      Alla montagna con la gobba

      Còricati adagio dietro la montagna
      con la gobba, sole, che sei stanco
      di un'altra giornata affannosa,
      piena di minuzie gigantesche
      e di lampi radi di realtà.

      Adagio tìrati le coltri delle nubi
      a coprire il tuo sonno ed a lasciare
      la terra il mondo noi, me soprattutto
      a contendere all'animo meschino
      briciole e sprazzi di luce divina.
      Composta nel aprile 1986
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        Scritta da: Angelo Cohelet

        Angelo azzurro

        Ma quello che ricordo più di tutto
        sono le tue sopracciglia riarse.
        Invece dei capelli, fuliggine nera.

        Camminavi come un automa
        uscendo dall'inferno ruggente
        di un bar dal nome sognante.

        Angelo azzurro che ora volteggi
        in paradiso – se ci credi al paradiso-
        o mucchio di cenere fumante
        corroso dal tempo sottoterra,

        sul tuo pube devastato su cui misi il fazzoletto,
        sulla pelle che si staccava a brandelli
        seduto immoto sulla seggiola del bar di fronte,
        è naufragato un ideale – cento, mille sogni –
        il mio sogno!
        È diventato un incubo dolente

        e cento fotogrammi spezzettati
        sanciscono su quel selciato
        la fine del sessantotto.
        Composta nel aprile 1988
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          Scritta da: Antonino Gatto

          L'anno che verrà

          Figlio mio, che guardi col nasino in su,
          e sorridi verso il cielo, dal cuore rosso e blù,
          ammirando ad occhi aperti, la tua seconda neve,
          che sfumerà sul viso, il suo percorso breve.

          Così dovremmo sciogliere, il gelo della vita,
          fermando le tempeste, con la forza delle dita,
          seminando l'armonia, sognando un nuovo anno,
          e con questo atteggiamento, sconfiggere ogni affanno.

          L'amore quello vero, che abbiam desiderato,
          sarà, la nostra meta, che abbiam dimenticato,
          verranno altri problemi e noi li affronteremo,
          uniti per la mano, come i vagoni e il loro treno.

          Una famiglia unita, da vivere cent'anni,
          allegra e spensierata, che il fato non condanni,
          per godermi il tuo sorriso, il resto dei miei giorni,
          baciandoti il mattino, e di nuovo quando torni.

          Vivere di gioia, non sarà un illusione,
          basteranno poche regole, e averne suggestione,
          amare per la vita, usando poco il metro,
          seguire il proprio credo, senza mai voltarsi indietro.

          Ecco la mia speranza, per questo nuovo anno,
          amarti ad occhi aperti, con le tempeste che verranno,
          crescendo i nostri bimbi, uniti nel cammino,
          lottando contro il mondo, per tenerti a me vicino.
          Composta venerdì 4 dicembre 2009
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            Scritta da: Antonino Gatto

            Come un granello di sabbia

            Ho affidato al mare i miei pensieri,
            non sapendo dov'eri, fino a ieri,
            sono stati cullati come fronde,
            in balia dei venti, e delle onde.

            Hanno visto migliaia di tramonti,
            e affrontato le più anguste correnti,
            per arrivare a sciogliersi come fiocchi,
            nel granello di sabbia, dei tuoi occhi.
            Composta venerdì 20 novembre 2009
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              Scritta da: lety84

              Il mio percorso

              Ho chiuso gli occhi per volare da te...
              Corro per quei sentieri di pietra a piedi nudi.
              Sento la tua mancanza
              e corro sempre più veloce per cancellarti
              rimuoverti dalla mia mente.

              Sento le campane a mezzanotte
              Mi fermo e riprendo fiato...
              una lacrima riga il mio volto...
              perché voglio riprendere il mio percorso verso di te.

              Le stelle brillano
              le vorrei prendere
              ma questo sentiero è troppo ripido
              troppo duro se non mi sostieni tu.

              Corro!
              Corro e non voglio fermarmi...
              Quella lacrima non si ferma mi riporta a te...
              Chiudo gli occhi e ritorno da te
              Chiudo le labbra e le ricordo su di te...
              le tue mani su di me...
              Il vento mi riporta alla realtà
              in quelle strade di città
              Da qualche parte di sicuro mi porterà.
              Non voglio più pensare...

              Sento le campane a mezzanotte
              Mi fermo e riprendo fiato...
              una lacrima riga il mio volto...
              perché voglio riprendere il mio percorso vero di te.
              Composta mercoledì 18 novembre 2009
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                Scritta da: Matteo Salomone

                Istantanea di un amore perduto

                Scavo nei tuoi occhi
                per conservare sotto le unghie
                piccole tracce delle tue ferite
                Immensi deserti
                colmi della tua voglia di riempirli del mio
                silenzio
                Bottoni blu
                di un cappotto che non so vestire
                e non voglio togliere
                Semaforo incandescente
                di una stella che brucia l anima
                e non mi da che rosso
                e tu scintilla in un mondo di ghiaccio
                cadi tagliando chi ti sta vicino
                e io vittima persa nel tuo gelo
                salgo gridando un nome che non è tuo
                Vivi,
                ma senza più sospiri
                non hai smesso di esistere
                Vivo,
                ma senza più vento
                ho smesso di essere.
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