Sussurro
Le fronde si agitano al vento,
ma non cedono di un passo.
La brezza passa sibilante tra gli alberi della foresta,
ma è solo un sussurro.
Commenta
Le fronde si agitano al vento,
ma non cedono di un passo.
La brezza passa sibilante tra gli alberi della foresta,
ma è solo un sussurro.
Sulla spiaggia deserta,
i passetti di un piccolo scarabeo,
punteggiatura d'altri tempi.
Appena annaffiato.
Gocce che cadono freneticamente lungo le venature delle foglie d'Euphorbia,
come la vita umana che quotidianamente s'affanna.
Fresco tramonto estivo.
Vola, la bici
Scorre, sotto, la strada
Fischiano i raggi.
Dietro al tranvai
la bici, nel binario
s'infilò, ohibò.
Sul guado, vado
con la mia bici in spalla
Motore anfibio.
Scendesti le scale con fretta,
la mano tra i capelli,
un ritocco al vestito
un saluto ai presenti
e poi uno sguardo...
il tempo si fermò
il quadro ebbe una cornice.
Ho sognato di te.
Sai che sono veri i sogni?
È tardi per prendere le tue mani,
ora sono rami.
Sei tornato alla terra
da lì che tu venivi.
Rosso carminio i tuo soffio,
quando mi aliti.
I tuoi occhi mi guidano,
sono colori su sfondo nero.
I miei passi di velluto,
sono il tuo sguardo d'autunno.
Né vita, né morte,
né stagioni sono cambiati
nel lungo cammino, e nel breve l'arrivo.
Ti ricordi di me?
Ora ombre sovrastano la mia di ombra,
ma nell'alba del giorno
ti cerco ancora.
Fiori secchi, fiori oscuri e chiari,
alzano i petali verso il mare.
Rumore calmo e onde nervose del vento,
sbattono contro il mio alito di sale.
Silenzioso universo in agguato,
per attirare le anime in pena.
Fantomatici rami di alberi,
aprono le mani,
ore lunghe, ora corte.
Comunicazione visiva,
non ci sono più versi, né parole,
enormi masse nere,
si appoggiano sulla terra stanca,
vecchia terra bagnata,
dalle lacrime versate,
dalla gente che ora non c'è,
ma è esistita una volta.
Mostrami il tuo volto
incollato sulla sabbia.
Ti conosco come essenza delicata,
per non soffrire in questa sera festosa.
Non è domani che era ieri,
ma è il presente,
che è in cerca del tempo,
che è presente.
Lo vedo svanire nell'inafferabile,
spessore trasparente
di un granello di sabbia.