Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Valentina Volpi

Profumo

Se potessi addormentarmi per l'eternità saresti mio
Se credessi ancora nei sogni ti creerei con la fantasia
Un giorno il sole tramonterà nel mare
Ed io lo scambierò per i tuoi occhi
Un giorno la mia anima brillerà tra le stelle
e si specchierà di nuovo in essi.
La staticità di quell'attimo roderà ogni cuore
Poiché il mondo sarà solo per noi
e scivolerò sul tuo volto come una lacrima calda
e bagnerò la tua pelle e le tue labbra
Mi confonderò al tuo sangue
e ti scorrerò dentro fino al cuore, la mia dolce dimora.
Nulla sarà più giusto o sbagliato
Nulla sarà più reale o fantastico
i corpi cadranno come i petali di una rosa
Ma le anime saranno il profumo che vola nel vento.
Composta venerdì 20 novembre 2009
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    Scritta da: Valeria Mergiotti
    Beati gli amanti che si guardano,
    Beati gli amanti che si stringono,
    Beate le loro mani che trovano
    Un rifugio sereno.
    Beate le loro labbra
    Che son capaci di pronunciare "Ti amo"
    Senza toccarsi,
    Beate le loro bocche
    Che non saranno più pellegrine.
    Beati i i corpi degli amanti
    Che rimangono immobili,
    Contemplando il nudo;
    Beati gli amanti che rendono
    a loro stessi il peccato puro.
    Beati noi che siamo stati amanti,
    Amanti di desolazione,
    Amanti di solitudine,
    Amanti del dolore,
    Amanti di noi,
    Amanti dei nostri sorrisi,
    Amanti nel mondo.
    Beati gli amanti che partono
    senza più tornare.
    Composta lunedì 5 ottobre 2009
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      Scritta da: Valeria Mergiotti
      Sabato,
      Semplice giorno settimanale
      Giorno folle per folli giovani
      Alla ricerca di sfrenate emozioni.
      Sabato innamorato,
      Sabato amato ed accarezzato
      Da baci teneri di due ragazzi abbracciati.
      Sabato di sangue,
      Sabato di sesso,
      Sabato di balli sudati nei locali notturni;
      Sabato di lacrime e tristezza,
      Sabato di genitori insonni,
      Sabato di notti insonni:
      Il vostro Sabato,
      Il nostro Sabato.
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        Scritta da: piumarossa70

        Voce dalle dita

        Vorrei fare uscire la mia voce
        dalle dita delle mani, così spalancate contro un vento che non c'è,
        contro un cuore che impassibile batte e sbatte come un'anta ipnotizzata.
        Urla dalla gola impastata di sabbia ingerita dagli anni trascorsi
        a rantolare, urla dalla bocca di un antico guerriero indiano che va incontro al suo destino incerto... e frecce abilmente evitate mantenendo fiero il collo, la gola, così quasi per sfrontatezza.
        sfrontatezza a volte innocente, come un sibilo di voce che appare per chiedere aiuto.
        Voce, voci ignorate da orecchie morte da anime assenti intente a ripetersi il copione in ciò che fingono di essere, le stesse anime che hanno voci modulate in plastica e arti impregnati di ruggine.
        Canto, canto come un merlo sotto a un pino enorme; mi ascolto, la voce uscita ora rientra, come un ruscello gorgoglia in gola, ed ora, ora sì come cascata fresca esce e si sparge.
        Composta venerdì 20 novembre 2009
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          Scritta da: Barbara Bevilacqua

          Perché

          Perché io ti cerco?
          Perché ti voglio?
          Perché ti desidero?
          Il mondo non ha mai conosciuto bene più profondo.
          La mia anima ti cerca di continuo, il mio cuore è pieno di te, nessuna cosa può più entrarvi,
          perché ci sei tu che lo riempi, completamente. La mia mente è tua, solo il tuo amore lo potrà riempire ancora,
          perché lo farà crescere,
          perché lo farà pulsare.
          Perché la tua voce è come l'acqua che disseta i miei tessuti, le tue mani sono come il vento che sfiora e sferza il mio corpo, la tua mente mi avvolge come il mare, mi scalda come il sole, tu sei la mia energia, ed io come un fiore sboccio tra le tue braccia amore.
          Composta venerdì 20 novembre 2009
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            Scritta da: Evaso

            Siamo veramente sicuri?

            A volte mi chiedo se realmente, su questo pianeta
            esiste un essere umano che può dire con assoluta certezza:
            "Io sono felice!"
            Si può davvero essere felici pur essendo consapevoli
            delle incertezze che ci riserva il nostro futuro immediato?
            Eppure c'è chi lo affermerebbe con totale certezza.
            È certo di essere felice colui che crede fermamente in Dio.
            È certo di essere felice colui che ha raggiunto il successo personale.
            È certo di essere felice colui che può permettersi tutto.
            È certo di essere felice colui che ha un lavoro onesto e una famiglia.
            È certo di essere felice colui che dedica la propria vita a quella altrui.
            Ma quanto basta per far vacillare queste certezze?
            Forse, l'unica certezza che abbiamo è che la felicità è fatta di momenti
            ma nell'istante in cui affermi di esserlo, sai che è già passato...
            Gli unici che potrebbero dirlo, ma non lo fanno, sono i bambini,
            o meglio, quella parte di loro a cui è concesso il privilegio di vivere.
            Ebbene, cos'è che rende felice un bambino,
            se non il fatto di ignorare come va il mondo?
            Loro devono, altrimenti smarrirebbero la loro essenza,
            ma se dietro la felicità apparente e intermittente degli adulti
            ci fosse lo stesso principio e la stessa convinzione?
            Qualcuno potrebbe dire che il segreto sta nell'essere ingenui.
            Ma cosa vuol dire essere ingenui, ignorare ciò che è la realtà?
            No, non potremmo, non è nostra intenzione.
            Però, se è vero che la felicità è fatta di momenti,
            concediamocene qualcuno in cui rispolveriamo
            il nostro istinto fanciullesco e diamogli libero sfogo,
            sicuramente saranno loro per primi, i nostri bambini, a ringraziarci.
            Composta venerdì 20 novembre 2009
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              Scritta da: Emanuela Torri

              La cascata

              Il mio mondo è il Tuo
              quando mi guardi

              il mio corpo s'illumina come
              una fontana d'acqua
              tra le rocce
              gli schizzi bagnano per benedizione
              chi mi è vicino
              e Tu

              sorridi

              Tutto è in movimento
              le mie braccia e le mie gambe
              diventano lunghissime
              come ruscelli d'acqua ed i sassi
              si colorano come pietre preziose
              rubini, agate, topazi, turchesi
              ed ametiste
              i pesci che nuotano controcorrente
              non faticano più
              e la mia pelle brilla

              Neanche il cielo nero
              riesce ad oscurare
              tutta questa luce
              perché le stelle
              cadono ininterrottamente
              come lacrime.
              Composta mercoledì 1 aprile 2009
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                Scritta da: Ludovica Mazzuccato

                I tuoi baci

                Ho sgranato i tuoi baci
                come semi rossi
                di un misterioso Rosario.

                Sì, i tuoi baci
                che trasformavano
                in aquiloni coraggiosi
                le mie labbra
                stropicciate dalla timidezza.

                Ho raccolto i tuoi baci
                come briciole dolci
                sulla tovaglia bianca
                della domenica.

                Sì, i tuoi baci
                che mi donavi come diversivo
                mentre mi rubavi il cuore.

                Ora restano solo quelli,
                come l'alone caldo
                che appanna il vetro
                dopo che un bimbo
                ha guardato dalla finestra
                la neve cadere.
                Composta mercoledì 14 ottobre 2009
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