Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Gnetto

Do Re Mi Fa Sol La Sì

Ut sim in corde tuo cum casta cubes opto oroque,
Respice me, Domina pulchior quam omnis creatura,
Mihi poetae, qui autem tibi rideo lugeoque, fons,
Fac ut vultum tuum videam in undis remeantibus,
Sol qui splendes, sed luna verior,
Laxum cor qui una reficis
Si fieri potest basia me. Vere.

Dormendo pudica prego fervente che tu mi abbia in cuore,
Regina delle creature, volgi a me il tuo sguardo d’amore.
Mia fonte di versi, tristi e ridenti,
Fa’ che il tuo volto io veda tra le onde avvolgenti;
Sole che splendi, ma ancor più vera luna,
La sola che ridà forza al mio cuore in fortuna,
Si avveri il sogno che tu mi baci, davvero.
Composta lunedì 5 ottobre 2009
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    Scritta da: Annamaria Sersante

    Senza stelle

    Continuo a cercare il tuo angelico sguardo da lontano.
    In punta di piedi senza che tu ti accorga di nulla
    i giorni passano con un vuoto dentro l'anima che solo tu
    Con quell'amore che tanto disprezzi potresti colmare.
    Sofferenze continue, lotte alla sopravvivenza...
    Per quanto tempo ancora durerà ancora questa stupida
    Agonia? Nascosta dietro una bugia?
    Cosa ho fatto di tanto male, per meritarmi tutto questo?
    E non avere paura di me che mi fai stare da schifo,
    io non potrei mai farti del male!
    Composta mercoledì 15 ottobre 2008
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      Ad una vedova

      Quei tuoi occhi così azzurri,
      quei tuoi occhi lacrimevoli
      quella luce persa nel vostro lungo addio,
      fusa nel tuo lungo abito nero
      che rimembra quei tempi felici
      già andati e or tramutati in silenzio,
      in dolore.

      Quella tua luce tremula
      Dal sapor di tramonto laconico
      Acuita dalla tua ricurva schiena,
      dal tuo andare trasandato, stanco.

      E le tue mani scarne e sottili
      Le tue braccia rigide e molli insieme
      Come il tuo cuor or rigido or molle
      Se il suo ricordo filtra... e penetra.

      Guarda cosa ha fatto Morte,
      ti ha rapita bambina e ti accompagna...

      In quei tuoi occhi azzurri,
      il ricordo di un amore,
      dell'Amore.

      Resta solo un ceruleo silenzio...
      Che è la vita...
      Composta martedì 13 ottobre 2009
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        Scritta da: Giovanna Nigro

        A mio padre

        Mi tornano alla mente
        quelle grida
        di un padre morente
        e affiora pungente,
        come lama di spada,
        quel dolore latente.

        Obliare, non pensare:
        mio papà non c'è più.
        Il grande spazio affettivo,
        amorevolmente da lui occupato,
        resta vuoto,
        di un vuoto incolmabile.

        Tutto è sospeso
        tra la vita e la morte
        i ricordi e la cruda verità.
        Ti voglio bene
        Papà.
        Composta domenica 3 gennaio 1993
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          Scritta da: naiade

          Autunno

          Scorsi la fantasia che scorreva
          nei tuoi occhi così grandi,
          come due cerchi...
          che attendono di combaciarsi
          l'uno nell'altro.

          Mi indugi al tuo racconto
          e io con tranquillità
          ti ascolto.
          Analizzo i tuoi rumori
          mi appassiona la parola
          che è trascritta
          dentro,
          dentro... di te.

          Questo vento è vagabondo
          vuole abbandonare
          la sua solitudine...
          ma poi ci sono le foglie
          che danzano con serenità
          sui grandi viali, in stradine
          poi, si sollevano nell'aria
          perché assaporano
          questa stagione
          che l'ha generate.

          Non provano timore
          per la morte...
          vivranno in eterno
          nel ricordo di
          chi, l'ha osservate.
          Composta giovedì 12 novembre 2009
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            Scritta da: naiade

            L'essere ignoto

            Copri quella maschera?
            Cosa ti serve...
            Ormai sprigioni quello
            che sei!

            In una strada buia
            un lampione
            ti illuminerà e così io vedrò,
            finalmente chi sei...

            Ti spoglierai e forse
            ammirerò un po' quell'anima
            persa da tempo.
            Piangi, mentre tutto il mondo
            fuori si mescola in sistemi
            totalmente diversi,
            da te...

            Non disperderlo
            nell'essere futile...
            Trascinati quelle catene
            e prima o poi,
            nella tua gabbia
            troverai pace.
            Composta martedì 24 marzo 2009
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              Scritta da: Li_mas Mastropaolo

              Le scarpe grigie

              Grigie,
              sdrucite,
              consunte dal lavoro,
              accantonate per tua dignità.
              Con umiltà,
              chino, al mattino, su di loro,
              solevi, senza far rumore,
              pensare al giorno di fatica che attendevi
              prima del ritorno.
              Di te, solo le lise scarpe grigie sono ancora;
              geloso, il cuore, le conserva ognora
              nella speranza di vederti or ora
              ad indossarle,
              per affrontar la vita.
              Composta lunedì 10 novembre 2008
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                Scritta da: naiade

                Tu, essenzialmente... sfera

                Rimanere in bilico, tra l'illusione e il volere...
                Rischiando di cadere e non accorgersene nemmeno...
                Dietro il mondo cosa c'è?
                Quella sfera infuocata, rotola su lastre cicatrizzate...
                La polvere, lapilli... l'avvolgono...
                Rotola, sporcandosi con il fango...
                Poi, si trova... faccia a faccia con la luna...

                Lei, così delicatamente, la cura...
                Un nuovo colore, un nuovo vestito e profumo ha la sfera...
                Decide, di rimanere immobile, per assaporare la fine
                dello scoccare di un secondo...
                c'è chi la rimpiange, per non vederla più...
                c'è chi crede, che non ha mai aperto... quella scatola
                così perfettamente, imprecisa...

                Il navigatore notturno del pensiero... l'esplora,
                la decanta... imprime le sue tracce in lei...
                c'è il rischio di distruggerla... di frantumarsi
                ... in polvere e di disperdersi
                cadendo come pioggia nel vuoto spazio...

                Il navigatore notturno,
                si lascia andare alla commozione,
                di vedere la sua più grande passione...
                che si sta spegnendo
                lentamente
                dinanzi ai suoi occhi...
                -Terra- grida.
                Lei, resta in un umile silenzio...

                Il navigatore notturno del pensiero...
                La dipinge, per non dimenticarla...
                Ah! Quanto mi sei stata vicina.
                Composta martedì 10 febbraio 2009
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                  Scritta da: Li_mas Mastropaolo
                  Foglie ingiallite
                  piovono dal cielo,
                  stralci di vita
                  volteggiano nell'aria.
                  Nel bosco quieto,
                  rossiccio di stagione,
                  solinga foglia, piccina,
                  resta indietro;
                  raggiunge le altre
                  con planata dolce.
                  Una farfalla danza sul tappeto,
                  gioisce il cuore,
                  nella sua speranza,
                  gode dell'aria,
                  la freschezza pura.
                  Composta domenica 22 novembre 2009
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                    Scritta da: Li_mas Mastropaolo

                    Tramonto

                    Il richiamo di un uccello in volo,
                    fissa lo sguardo verso il cielo terso.
                    Nuvole bianche, azzurre e ancora rosa,
                    dipingono lo spazio d'infinito,
                    solcano il cielo,
                    danzano nel vento.
                    Lento e profondo
                    flebile respiro,
                    della sua sera,
                    annuncia il già declino.
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