in Poesie (Poesie anonime)
Se il mio indirizzo vuoi sapere
te lo dirò con piacere
via delle carezze
numero dei baci
città dell'amore
provincia del mio cuore.
Ti aspetto sotto al portone per darti la mano
e dirti "ti amo".
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Se il mio indirizzo vuoi sapere
te lo dirò con piacere
via delle carezze
numero dei baci
città dell'amore
provincia del mio cuore.
Ti aspetto sotto al portone per darti la mano
e dirti "ti amo".
Vivere non solo per vivere
Non è solo tua
l'anima agonizzante
atrofizzata
dentro un bordello
di kanduppatti
non è solo tua
la carne bambina
dagli occhi rovesciati
su pantaloni calati
mentre ripeti nel singhiozzo
vivere non solo per vivere
non è solo il tuo sangue
greggio di fame
che scorre
al passaggio di nuovi predoni
non è solo tua
l'amputazione del respiro
nelle vene delle macerie di Kuito
mentre ripeti vomitando
vivere non solo per vivere
non è solo tua
l'ombra curva e sacra
dell'imposta dignità dello hijab
mentre frughi
come un topo
nella spazzatura
dentro i viali notturni
della santa Teheran
e ripeti pregando
vivere non solo per vivere
non è solo tua
la cute nel filo spinato
dentro un sole rifugiato
nelle terre di nessuno
figlie del confine
mentre nell'ultimo straccio d'abito
abbracci un gemito
e ripeti sbranato dalla stanchezza
vivere non solo per vivere
non è solo tua
la polvere che concima la saliva
gli occhi curvi sul boia
al piovere lento di una mano tagliata
nelle rovine studentesche di Kabul
dove il silenzio della musica
il fruscio dell'umiliazione
cancellano l'umana dignità
tu muliebre orgoglio
di morte munifica
agiti le ali e ripeti
vivere non solo per vivere.
Pensi che il nostro silenzio
possa destituire
valori imposti
lo pensi davvero!!!
Pensi di scrutare
attraverso l'anima
senza decadenza
lo pensi davvero!!!
Allo specchio
I lividi dell'ego
agiscono indisturbati
allo specchio
sono deturpato
dal sintomo di proprietà
dei miei pensieri.
Spengo l'assoluto universale
senso di estraneità alla vita
per lasciarti ancora un po' di calore
sulle tue piccole labbra trasparenti
tumefatte dal silenzio
ti respiro nel tuo cuore assente
scavando nella metastasi assassina
neppure una lacrima del mio latte
s'incaglia nella disperazione
e sopra le tue palpebre innocenti
odio un Dio fabbricato dagli uomini.
La fondazione emancipata
Ti vorrei parlare
del tempo che riacquista
il proprio circolo vitale
subendo una rivoluzionaria mutazione genetica
è il tempo socialista
Ti vorrei parlare
di cuori che tracciano
un ponte sull'infinito sogno umano
subendo una rivoluzionaria mutazione genetica
sono i cuori dell'internazionale socialista
Ti vorrei parlare
del complice amore senza barriere
che spalanca le ali sull'alba della specie
subendo una rivoluzionaria mutazione genetica
è il complice amore del socialismo femminista
Ti vorrei parlare
di mani sorelle
che forgiano lo stesso impeto
coi colori diversi dello stesso sangue
subendo una rivoluzionaria mutazione genetica
Ti vorrei parlare della fondazione emancipata della vita.
Capodanno alla stazione
11 e 42
parte l'ultimo treno
come ieri e forse come domani
tu avvolto nel tuo marmo, rimbrotti
i panettoni dondolanti dei pendolari
e il vociare vernacolare dei ferrovieri
11 e 50
il tuo catarro stride sui binari vuoti
nelle rotaie di una vita
e nei piedi di una città assorta
nella nebbia e nell'indifferenza
11 e 57
le righe del tuo volto
volteggiano padrone nel silenzio del vecchio anno
canti felice per spiccioli di serenità
mentre fiocchetti e danzi libero
abbracciando di tenero amore la bottiglia di barbera
e le pupille affogano nel delirio dell'ebbrezza
00. 05
parte il primo fischio
ti alzi gelido, fiaccato
nel sospetto della vita che continua
rovesci le bollicine sulla piattaforma di catrame
poi a terra nuovamente
alla stazione di Milano.
Io sogno di vederti dentro me
e per questo prendo tempo al sonno…
Allungo il dormiveglia con la mano
e rincorro la tua forma sul lenzuolo:
piatto e freddo è il suo orizzonte
e non c'è il sole della tua presenza.
Piatto e freddo è il mio rientro
da una notte passata dentro te.
Il vivere in un attimo
ogni più piccolo minuto
atteso nel tempo
come acqua nel deserto
la chiave di una vita
per aprire una porta
il sibilo di un pensiero
che attraversa la mente
la carezza d'uno sguardo
che si posa su un viso
la luce di un sorriso
che irradia una sera
la forza di un idea
che scuote un mondo
la dolcezza di un istante
che dura in eterno
la rabbia di una lacrima
che resta sull'orlo
il calore di un abbraccio
il ricordo di una vita
la tristezza di un'altra
la perfezione di un momento
il respiro nella notte
tranquillo per una volta
nel vedere le cose nascoste
le stelle nei tuoi occhi
illuminano la mia strada
you are my starshine.
Io verrò a cercarti
anche quando nessuno si ricorderà di te.
Io ti sognerò
anche quando la gente avrà smesso di sognare.
Io getterò
di là dal muro la mia maschera ipocrita
che mi fa scrivere versi,
quando tutto sarà già stato scritto.
Io calpesterò le vie battute
dai poeti e dai sognatori
quando gli uomini avranno lasciato
le loro impronte di carne
sui marciapiedi.
E quando sarai lontana
e la notte calerà sui miei giorni,
e tu solo una goccia d'acqua
nell'oceano
io verrò a cercarti.
L'inchiostro verde crea giardini, selve, prati,
fogliami dove cantano le lettere,
parole che son alberi,
frasi che son verdi costellazioni.
Lascia che le parole mie scendano e ti ricoprano
come una pioggia di foglie su un campo di neve,
come la statua l'edera,
come l'inchiostro questo foglio.
Braccia, cintura, collo, seno,
la fronte pura come il mare,
la nuca di bosco in autunno,
i denti che mordono un filo d'erba.
Segni verdi costellano il tuo corpo
come il corpo dell'albero le gemme.
Non t'importi di tante piccole cicatrici luminose:
guarda il cielo e il suo verde tatuaggio di stelle.