Scritta da: alessandro82
in Poesie (Poesie criptiche)
Farfalla che vola
o tigre che ruggisce,
un pensiero costante
nello stesso frangente,
un desiderio insperato,
che non ho fatto da serio,
è bastato un pensiero,
ed eccolo nato.
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Le poesie criptiche sono poesie enigmatiche in cui non si riesce a capire con certezza il soggetto.
Farfalla che vola
o tigre che ruggisce,
un pensiero costante
nello stesso frangente,
un desiderio insperato,
che non ho fatto da serio,
è bastato un pensiero,
ed eccolo nato.
Pronunciando il mio nome alla fine d'un senso
avverto il bianco dell'avvolto silenzio
e nel rintocco della coscienza
chiudo gli occhi del solitario redento.
Nei dannati cieli di porpora e violetto
Vedo quella cagna
Nelle sottile aria di un deserto di diamanti
Vedo quella troia
Nelle viscere infiammate del dio ingordo
Mi preparo alla diarrea del destino
All'apocalittica puzza del Fato
Alla malattia del Cosmo
Questa piaga per la Primavera ha un nome
Questo nome inizia per U
Questa parola finisce per O
In mezzo ci sono una O e una M
Uomo dalla diarrea tonante
le viscere infiammate
e il Dio malato.
Fantasmi,
eccoli tornare ad ogni brivido
perché in questo buio inverno
tra articolati sarcasmi
che sbattono sui lividi
di un corpo inerme in eterno,
trafitto da un raggio di solitudine
sì posa il peso del presente.
E mentre l'anima si trafigge
con queste frecce di ruggine
ti vedo assente
ed il tuo pensiero al mio sfugge.
Non spero in alcunché
troppe volte il muro mi ha visto piangere
e non darò a nessuno la soddisfazione
di capirne il perché.
Perché nel mio silenzio il mio gemere
è la mia ultima consolazione.
Idoli di marmo raffreddano i sogni,
statuarie figure che rappresentano virtù
così come nel cuore di un uomo sognante,
così ricoprono la mia pelle di segni,
meschine schiacciano la mia gioventù,
meschino preme sul mio cuore sanguinante.
Lentamente mi sciolgo
sovverto universi oscillando
supplicando ed implorando un perché
commiserando la mia sporca manifestazione
crogiolandomi nel pensiero di te
divina magnifica creatura
rinnegante la propria codardia
io t'avrei donato il sangue
l'avrei lasciato scorrere dagli occhi
come fosse un fiume di libertà
avrei rinnegato la giustizia,
avrei superato il mio difetto.
Nella mia astrale emancipazione
sono stato forse sottovalutato,
frainteso dalla morte.
Ma dimmi perché!
Perché come un cane ringhiante
devo distruggere e violare?
Perché non mi credi
se sento di morire?
Perdermi è l'unica ambizione
Il vento dolce solletica gli alberi
Il sole clemente si fida di me
Lentamente cammino a passi leggeri
Lentamente corro fuori dal tempo
L'antica violenza dorme in silenzio
Un attimo strappato all'eternità
Sulla via del ritorno
Un piccolo merlo giace sull'asfalto
Lo guardo guidando, soccorso dal suo stormo,
Chiudo gli occhi e piango
Son perso nel mondo
Perdermi è l'unica ambizione.
Ombre. Inconfondibili, taglienti ombre.
Mai prima d'ora mi ritrovai in questa profonda indecisione.
Inenarrabile follia, parvenza ignota di dolore;
eppure presente e reale come un petalo di rosa.
Mentre sono qui, a bruciare nel freddo fuoco
della mia incertezza.
Come può essere così potente la forza di una debolezza?
Oh mare, così immenso, come puoi da anni
resistere con apparente calma difronte alle malvagità umane?
Antico, maestoso, criptico: hai una risposta per me?
Permettimi, ti prego, di far annegare le mie paure
dentro le tue profonde e torbide acque,
concedimi l'onore di levigare la mia paura.
Non intendo varcare le soglie dell'inferno,
non si può oltrepassare qualcosa che ci appartiene già.
Alcuni ti detestano, inferno, alcuni ti temono,
non sapendo che almeno dentro di te
è possibile trovare una flebile e calda luce.
Di me cosa rimane?
Solo il corpo divorato da un maestoso e prepotente male: la vita.
Voce di un verdetto
già scritto
Subdola ed
inaspettata
il destino mostrava:
fatti, non parole!
Del mio tempo
Vivo
La nullità
Capita
afferrare la vita di altri
ti esalti
Sei felice
mi stupisco
rompo gl'induci
falso tutto
vivo il nulla.
Mamma voglio andare in Inghilterra
io sono grande
le mie compagne vanno in Inghilterra
io non so scrivere
ma so camminare
se vuoi posso correre
tu lo sai che sono veloce
vieni con me
mi prenderai la mano
papino dillo alla mamma
portatemi in Inghilterra
lascerò a casa il mio pallone
non avrò paura senza il mio pallone
ve lo prometto non griderò
non farò i capricci
porterò le mie perline
mi piace giocare con le perline colorate
vi prego mandatemi in Inghilterra
io voglio guarire
papino fammi volare
ti prego
fammi sognare
dimmi che posso andare in Inghilterra
mamma che cos'è l'Inghilterra.