Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Marilù Rossi
in Poesie (Poesie d'Autore)

Alchimia d'amore

Chi più di me ha scavato nel profondo la miniera d'Amore,
dice, dove risiede il centro della sua felicità:
ho amato, ho conquistato e detto,
ma se dovessi amare, conquistare e dire, finché non sarò vecchio,
non potrei mai comprendere quel nascosto mistero;
oh, non è che impostura tutto quanto:
e come nessun alchimista ha potuto scoprire l'Elisir,
ma ugualmente glorifica il suo fecondo vaso
se per caso gli accade di scoprire
qualche odorosa sostanza, o nuova medicina,
così gli amanti sognano un godimento ricco e prolungato,
ma non trovano altro che una notte estiva simile all'inverno.
La nostra pace, il denaro, l'onore e il nostro giorno,
questo noi pagheremo, per questa vana ombra di una bolla d'aria?
In questo ha fine amore, che ogni uomo
può essere felice come me se può sostenere
la breve vergogna di una farsa nuziale?
Quell'infelice amante che afferma
non essere i corpi a sposarsi, ma solo gli spiriti,
e che pretende trovare in lei un Angelo,
in egual modo esatto parlerebbe dicendo di udire
nel quotidiano e rozzo strimpellare roco il suono delle celesti sfere.
Non sperare che la donna possegga intelligenza, al massimo
ha estro e dolcezza, e non è, una volta posseduta, altro che vuota forma.
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    Scritta da: Elisa Iacobellis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Quasi fuori dal cielo

    Quasi fuori dal cielo ormeggia tra due montagne la metà della luna.
    Roteante, vagabonda notte, quella che scava gli occhi.
    Chissà quante stelle triturate nella pozzanghera! Fa una croce a lutto tra le mie ciglia, fugge.
    Fucina di metalli azzurri, notti di lotte silenziose,
    il mio cuore gira come un volano impazzito.
    Bimba venuta da lontano, da tanto lontano qui condotta,
    folgora a volte il suo sguardo sotto il cielo.
    Piagnisteo, tempesta, mulinello di furia,
    incrocia sul mio cuore senza fermarti.
    Vento dei sepolcri, travolge, distruggi disperdi la tua radice sonnolenta.
    Sradica i grandi alberi sulla sua opposta riva.
    Eppure tu, bimba chiara, domanda di fumo, spiga.
    Era colei che formava il vento con foglie brillanti.
    Oltre le montagne notturne, giglio bianco d'incendio,
    oh nulla posso dire! Era fatta di tutte le cose.
    Angoscia che mi hai aperto il petto a coltellate,
    è ora di seguire un'altra strada, dove lei non sorrida.

    Temporale che ha sepolto le campane, torbido fermento di burrasche
    perché toccarla ora, perché intristirla?

    Ah seguire il cammino che si allontana da tutto,
    dove non stia già aspettando l'angoscia, la morte, l'inverno
    con i suoi occhi tra la rugiada.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Dalla spiaggia

      C'è sopra il mare tutto abbonacciato
      il tremolare quasi d'una maglia:
      in fondo in fondo un ermo colonnato,
      nivee colonne d'un candor che abbaglia:
      una rovina bianca e solitaria,
      là dove azzurra è l'acqua come l'aria:
      il mare nella calma dell'estate
      ne canta tra le sue larghe sorsate.
      O bianco tempio che credei vedere
      nel chiaro giorno, dove sei vanito?
      Due barche stanno immobilmente nere,
      due barche in panna in mezzo all'infinito.
      E le due barche sembrano due bare
      smarrite in mezzo all'infinito mare;
      e piano il mare scivola alla riva
      e ne sospira nella calma estiva.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Kinsey Keene

        Ascoltate, Thomas Rhodes, presidente della banca;
        Coolbaugh Whedon, direttore dell'"Argo";
        Reverendo Peet, pastore della prima chiesa;
        A. D. Blood, più volte sindaco di Spoon River;
        e finalmente voi tutti, membri dell'Associazione del Buon Costume —
        ascoltate le parole di Cambronne morituro,
        ritto con gli eroici superstiti
        della guardia di Napoleone a Mont Saint-Jean
        sul campo di battaglia di Waterloo,
        quando Maitland, l'inglese, gridò loro:
        "Arrendetevi, prodi Francesi! " —
        là sul finir del giorno, quando la battaglia fu irrimediabilmente perduta,
        e orde d'uomini che non eran più l'esercito
        del grande Napoleone
        si agitavano sul campo come brandelli laceri
        di nuvole tonanti nella tempesta.
        Ebbene, ciò che Cambronne disse a Maitland
        prima che il fuoco inglese spianasse il ciglio della collina
        contro la luce morente del giorno,
        io dico a voi, e a tutti voi,
        e a te, universo.
        E v'incarico di scolpirlo.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Sospiro

          L'anima verso la tua fronte, o calma sorella,
          dove sogna un autunno sparso di macchie di porpora
          e verso il cielo errabondo delle tue iridi
          angeliche, sale, come in un malinconico
          giardino, fedele un bianco zampillo sospira
          verso l'Azzurro!
          - Verso l'Azzurro raddolcito d'Ottobre
          pallido e puro che specchia il suo languore infinito
          ai grandi bacini e lascia, sull'acqua morta
          dov'erra col vento la fulva agonia delle foglie
          scavando un gelido solco, trascinarsi
          il sole giallo con obliquo raggio.
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            Scritta da: Marianna Mansueto
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Il sorriso

            C'è un sorriso d'amore,
            e c'è un sorriso della seduzione,
            un sorriso c'è dei sorrisi
            dove si incontrano quei due sorrisi.

            C'è un aggrottamento dell'odio
            e c'è un aggrottamento del disdegno,
            ed un aggrottamento c'è degli aggrottamenti
            di cui invano tentate di scordarvi,

            Poiché a fondo nel profondo del cuore penetra,
            e affonda nelle midolla delle ossa-
            e mai nessun sorriso fu sorriso,
            ma solo quel sorriso solo,

            sorriso che dalla culla alla fossa
            sorridere si può una volta una sola;
            quando è sorriso
            ha fine ogni miseria.
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              Scritta da: Francesca Fontana
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io

              Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io
              fossimo presi per incantamento,
              e messi in un vasel ch'ad ogni vento
              per mare andasse al voler vostro e mio,

              sì che fortuna od altro tempo rio
              non ci potesse dare impedimento,
              anzi, vivendo sempre in un talento,
              di stare insieme crescesse 'l disio.

              E monna Vanna e monna Lagia poi
              con quella ch'è sul numer de le trenta
              con noi ponesse il buono incantatore:

              e quivi ragionar sempre d'amore,
              e ciascuna di lor fosse contenta,
              sì come i' credo che saremmo noi.
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                Scritta da: Andrea De Candia
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Resurrezione di Cristo

                Perché ancora alla mente
                traccia sopporto corporale d'ieri,
                premere con la mano ritemprata
                questo sasso mi è dolce
                come a provare il fascino di Dio.
                Rivedrò i lutti, ovali
                miracolosi delle donne spente
                nel mio dritto abbandono.
                E il volto di Maria
                risuonerà nelle sue note piene.
                La terra era pur dolce
                al mio lento sviluppo
                e più cara che all'uomo se la fine
                mi sollevava dalla riprensione.
                Per cadenzare armonico il mio passo
                sopra la sabbia, vale ch'io risorga.
                Composta giovedì 7 aprile 2016
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