Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Alba

Odoravano i fior di vitalba
per via, le ginestre nel greto;
aliavano prima dell'alba
le rondini nell'uliveto.
Aliavano mute con volo
nero, agile, di pipistrello;
e tuttora gemea l'assiolo,
che già spincionava il fringuello.
Tra i pinastri era l'alba che i rivi
mirava discendere giù:
guizzò un raggio, soffiò su gli ulivi;
virb... disse una rondine; e fu
giorno: un giorno di pace e lavoro,
che l'uomo mieteva il suo grano,
e per tutto nel cielo sonoro
saliva un cantare lontano.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Rinascita

    L'esangue primavera già tristemente esilia
    L'inverno, tempo lucido, tempo d'arte serena,
    E in me, dove un oscuro sangue colma ogni vena,
    L'impotenza si stira ed a lungo sbadiglia.
    Crepuscoli s'imbiancano tiepidi nella mente
    Che come vecchia tomba serra un cerchio di ferro,
    Ed inseguendo un sogno vago e bello, io erro
    Pei campi ove la linfa esulta immensamente.
    Poi procombo snervato di silvestri sentori,
    E scavando al mio sogno una fossa col viso,
    Mordendo il suolo caldo dove, sbocciano i fiori,
    Attendo nell'abisso che il tedio s'alzi... Oh riso
    Intanto dell'Azzurro sulla siepe e sui voli
    Degli uccelli ridesti che cinguettano al sole!
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      Scritta da: mor-joy
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Petali sulle ceneri

      Credo d'averti visto in sogno
      prima di conoscerti,
      tali sono le precognizioni
      d'Aprile
      prima della pienezza
      primaverile.

      La visione avuta da te
      non è venuta
      quando tutto era impregnato
      dal profumo del sal fiorito,
      quando lo scintillare
      del fiume al tramonto
      aggiungeva una frangia
      al biondeggiare della sabbia,
      quando i frastuoni
      dei giorni estivi
      vagamente s'intrecciavano?

      Sì, ironica e sfuggente
      è stata la visione
      che ho avuto del tuo viso,
      in ore evase
      da ogni realtà!
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Natale

        La pecorina di gesso,
        sulla collina in cartone,
        chiede umilmente permesso
        ai Magi in adorazione.

        Splende come acquamarina
        il lago, freddo e un po' tetro,
        chiuso fra la borraccina,
        verde illusione di vetro.

        Lungi nel tempo, e vicino,
        nel sogno (pianto e mistero)
        c'è accanto a Gesù Bambino,
        un bue giallo, un ciuco nero.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Ora che sei venuta

          Ora che sei venuta,
          che con passo di danza sei entrata
          nella mia vita
          quasi folata in una stanza chiusa –
          a festeggiarti, bene tanto atteso,
          le parole mi mancano e la voce
          e tacerti vicino già mi basta.

          Il pigolìo così che assorda il bosco
          al nascere dell'alba, ammutolisce
          quando sull'orizzonte balza il sole.

          Ma te la mia inqietitudine cercava
          quando ragazzo
          nella notte d'estate mi facevo
          alla finestra come soffocato:
          che non sapevo, m'affannava il cuore.
          E tutte tue sono le parole
          che, come l'acqua all'orlo che trabocca,
          alla bocca venivano da sole,

          l'ore deserte, quando s'avanzavan
          puerilmente le mie labbra d'uomo
          da sé, per desiderio di baciare....
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            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Tra ciò che vedo e dico,
            tra ciò che dico e taccio,
            tra ciò che taccio e sogno,
            tra ciò che sogno e scordo,
            la poesia.
            Scivola
            tra il sì e il no:
            dice
            ciò che taccio,
            tace
            ciò che dico,
            sogna
            ciò che scordo.
            Non è un dire:
            è un fare.
            È un fare
            che è un dire.
            La poesia
            si dice e si ode:
            è reale.
            E appena dico
            è reale,
            si dissipa.
            È più reale, così?
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              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Ma non perciò nel disdegnoso petto
              d'Argante vien l'ardire o 'l furor manco,
              benché suo foco in lui non spiri Aletto,
              né flagello infernal gli sferzi il fianco.
              Rota il ferro crudel ove è più stretto
              e più calcato insieme il popol franco;
              miete i vili e i potenti, e i più sublimi
              e i più superbi capi adegua a gli imi.
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