Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Sensazione

Nelle sere d'estate andrò per i sentieri,
pizzicato dal grano, pestando i fili d'erba;
ne sentirò, sognante, il fresco sotto i piedi.
E al vento lascerò bagnare la mia testa.

Non dirò più parole, non farò più pensieri:
ma un amore infinito mi salirà nel petto,
e andrò molto lontano, sarò come uno zingaro,
come con una donna per i campi contento.
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    Scritta da: Lucio Dusso
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Io lupo della steppa trotto solo
    solo, nel mondo ormai di neve bianco...
    Dalla betulla scende un corvo stanco,
    ma non vedo una lepre, un capriolo!
    Oh come voglio bene ai caprioli!
    Poterne trovar uno, oh bella cosa!
    Vi affonderei la bocca mia bramosa:
    non v'è nulla che tanto mi consoli.
    E con amor e affezion sincera,
    delle tenere carni farei strazio,
    finché di sangue veramente sazio
    a urlare andrei dentro la notte nera.
    Anche una lepre basterebbe, via!
    Dolce ha la carne pel mio gusto bruto...
    Possibile che tutto abbia perduto
    quel che abbelliva un dì la vita mia?
    È grigio ormai della mia coda il pelo,
    e già la vista mi s'annebbia e oscura,
    sono anni che mia moglie è in sepoltura,
    ed una lepre, un capriolo anelo.
    Vado a caccia di lepri, trotto e sogno
    all'invernale sibilo del vento,
    e ingozzo neve, neve, finché ho spento
    la mia sete, e do l'anima al demonio.
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      Scritta da: Sonia Dem.
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Come un poeta

      Cantavo al cielo
      la mia delicata malinconia
      e mi volarono incontro tutti i sogni e i desideri miei,
      stormi di parole,
      dolci melodie irrequiete,
      vite di donne sognanti alla luna.
      Tacciono i venti,
      la calma si apre alle mie spalle,
      innanzi a me il sorriso,
      dietro il passato,
      oltre i miei passi il tempo.
      Composta giovedì 14 gennaio 2010
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        Scritta da: mor-joy
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Contro la Morte

        Morte, non essere troppo orgogliosa, se anche
        qualcuno ti chiama terribile e possente
        Tu non lo sei affatto: perché
        quelli che pensi di travolgere
        in realtà non muoiono, povera morte, né puoi uccidere me.
        Se dal riposo e dal sonno, che sono tue immagini,
        deriva molto piacere, molto più dovrebbe derivarne da Te, con cui proprio i nostri migliori se ne vanno,
        per primi, tu che riposi le loro ossa e ne liberi l'anima.
        Schiava del caso e del destino, di re e disperati,
        Tu che dimori con guerra e con veleno, con ogni infermità,
        l'oppio e l'incanto ci fanno dormire ugualmente,
        e molto meglio del colpo che ci sferri.
        Perché tanta superbia?
        Perché tanta superbia? Trascorso un breve sonno,
        eternamente, resteremo svegli, e la morte
        non sarà più, sarai Tu a morire.
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          Scritta da: Barbara Brussa
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Per Milano

          Non è che dalle cuspidi amorose
          crescano i mutamenti della carne,
          Milano benedetta
          Donna altera e sanguigna
          con due mammelle amorose
          pronte a sfamare i popoli del mondo,
          Milano dagli irti colli
          che ha veduto qui
          crescere il mio amore
          che ora è defunto.
          Milano dai vorticosi pensieri
          dove le mille allegrie
          muoiono piangenti sul Naviglio.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Forse non essere è esser senza che tu sia,
            senza che tu vada tagliando il mezzogiorno
            come un fiore azzurro, senza che tu cammini
            più tardi per la nebbia e i mattoni,

            senza quella luce che tu rechi in mano
            che forse altri non vedran dorata,
            che forse nessuno seppe che cresceva
            come l'origine rossa della rosa,

            senza che tu sia, infine, senza che venissi
            brusca, eccitante, a conoscer la mia vita,
            raffica di roseto, frumento del vento,

            ed allora sono perché tu sei,
            ed allora sei, sono e siamo,
            e per amore sarò, sarai, saremo.
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              Scritta da: Gabriella Stigliano
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              La semplicità-vento

              La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri.
              E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri.
              Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili,
              di finire alla mercé di chi ci sta di fronte.
              Non ci esponiamo mai.
              Perché ci manca la forza di essere uomini,
              quella che ci fa accettare i nostri limiti,
              che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto.
              Io amo la semplicità che si accompagna con l'umiltà.
              Mi piacciono i barboni.
              Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle,
              sentire gli odori delle cose,
              catturarne l'anima.
              Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo.
              Perché lì c'è verità, lì c'è dolcezza, lì c'è sensibilità, lì c'è ancora amore.
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