Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Il gioco degli dei

Gli dei lanciano i dadi, ma non domandano se vogliamo partecipare al gioco.
Non vogliono sapere se hai lasciato un uomo, una casa, un lavoro, una carriera, un sogno.
Gli dei non badano al fatto che tu vuoi avere una vita in cui ogni cosa sia al proprio posto,
in cui ogni desiderio si possa esaudire con il lavoro e la pertinacia.
Gli dei non tengono conto dei nostri piani e delle nostre speranze.
In qualche luogo dell'universo, loro lanciano i dadi e, casualmente, vieni scelto tu.
Da quel momento in poi, vincere o perdere è solo questione di opportunità.
Gli dei lanciano i dadi e liberano l'amore dalla sua gabbia.
Questa forza può creare o distruggere, a seconda della direzione in cui soffiava il vento
nel momento in cui si è liberata dalla prigione. L'amore può condurci all'inferno o in paradiso,
comunque ci porta sempre in qualche luogo. É necessario accettarlo, perché esso
è ciò che alimenta la nostra esistenza.
Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti:
non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli.
É necessario ricercare l'amore la dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore,
giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore,
anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva. E nell'amore non esistono regole.
Possiamo tentare di seguire dei manuali, di controllare il cuore, di avere una strategia di comportamento.
Ma sono tutte cose insignificanti. Decide il cuore.
E quando decide è ciò che conta.
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    Scritta da: Elisabetta
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Tramontata è la Luna

    Tramontata è la luna
    e le Pleiadi a mezzo della notte
    anche giovinezza già dilegua,
    e ora nel mio letto resto sola.

    Scuote l'anima mia Eros,
    come vento sul monte
    che irrompe entro le querce;
    e scioglie le membra e le agita,
    dolce amara indomabile belva.

    Ma a me non ape, non miele;
    e soffro e desidero.
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      Scritta da: Erika Moon
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      L'incostante

      Gli occhi mi corsero
      dietro una bruna che passava.

      Era di madreperla nera,
      era d'uva scura,
      e mi sferzò il sangue
      con la sua coda di fuoco.

      Dietro tutte
      vado.

      Passò una chiara bionda
      come una pianta d'oro
      dondolando i suoi doni.
      E la mia bocca andò come in un'onda
      scaricando sul suo seno
      lampi di sangue.

      Dietro tutte vado.

      Ma a te, senza muovermi,
      senza vederti, te distante,
      vanno il mio sangue e i miei baci,
      bruna e bionda mia,
      alta e piccola mia,
      ampia e sottile mia,
      mia brutta, mia bellezza,
      fatta di tutto l'oro
      e di tutto l'argento,
      fatta di tutto il frumento
      e di tutta la terra,
      fatta di tutta l'acqua
      delle onde marine,
      fatta per le mie braccia,
      fatta per i miei baci,
      fatta per l'anima mia.
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        Scritta da: mor-joy
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Elogio alla morte

        Se la morte fosse un vivere quieto,
        un bel lasciarsi andare,
        un'acqua purissima e delicata
        o deliberazione di un ventre,
        io mi sarei già uccisa.
        Ma poiché la morte è muraglia,
        dolore, ostinazione violenta,
        io magicamente resisto.
        Che tu mi copra di insulti,
        di pedate, di baci, di abbandoni,
        che tu mi lasci e poi ritorni senza un perché
        o senza variare di senso
        nel largo delle mie ginocchia,
        a me non importa perché tu mi fai vivere,
        perché mi ripari da quel gorgo
        di inaudita dolcezza,
        da quel miele tumefatto e impreciso
        che è la morte di ogni poeta.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          I lamenti di un icaro

          Gli amanti delle prostitute
          sono allegri, gagliardi e ben pasciuti;
          quanto a me, ho le braccia a pezzi
          a forza di abbracciare nuvole!

          È grazie agli incomparabili astri
          che ardono nel profondo del cielo
          che i miei occhi consunti
          non vedono che ricordi di soli.

          Vanamente ho preteso di trovare
          la fine e il centro dello spazio!
          Sento che la mia ala si spezza
          sotto non so che occhio di fuoco!

          e arso dall'amore del bello,
          non avrò l'onore supremo
          di dare il mio nome all'abisso
          che mi servirà da tomba.
          Composta martedì 26 febbraio 2013
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Le ossa di mio zio

            Le ossa di mio Zio
            montavano una moto ad Arcadia
            e violentarono una casalinga
            dentro un garage
            pieno di tubi e rastrelli,
            le ossa di mio Zio
            si lasciarono dietro
            1. un vaso di burro d'arachidi
            e
            2. due bambine chiamate
            Katherine &
            Betsy e
            3. una moglie stracciata che piangeva
            continuamente.
            Le ossa di mio Zio
            scommettevano anche
            sui cavalli
            e
            fabbricavano moneta falsa -
            per lo più nichelini, e l'F. B. I. lo ricercava
            per qualcosa di più grave
            anche se da allora
            ho dimenticato cosa fosse.
            Le ossa di mio Zio tirate per il lungo
            sembravano troppo corte
            e guardate
            mentre venivano verso di te
            si curvavano come archi
            sotto le ginocchia.

            Le ossa di mio Zio
            fumavano e bestemmiavano
            e sono state sepolte
            dove si seppelliscono le ossa
            che non hanno
            quattrini.
            Quasi quasi scordavo di dirvi:
            le sue ossa si chiamavano - John -
            e
            avevano occhi verdi
            che non
            durarono.
            Composta mercoledì 25 settembre 2013
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