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in Poesie (Poesie d'Autore)
Qui ti amo.
Tra i pini scuri si srotola il vento.
Brilla fosforescente la luna su acque erranti.
Passano giorni uguali, inseguendosi l'un l'altro.

Si dirada la nebbia in figure danzanti.
Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto.
A volte una vela. Alte, alte stelle.

O la croce nera di una nave.
Solo.
A volte mi alzo all'alba e persino la mia anima è umida.
Suona, risuona il mare lontano.
Questo è un porto.
Qui io ti amo.

Qui io ti amo e invano l'orizzonte ti occulta.
Ti sto amando anche in mezzo a queste cose fredde.
A volte vanno i miei baci su quelle navi gravi,
che corrono sul mare dove non arriveranno.
Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore.

Sono più tristi le banchine quando ormeggia la sera.
Si stanca la mia vita inutilmente affamata.
Amo quel che non ho. Tu sei così distante.
La mia noia lotta con lenti crepuscoli.
Ma poi giunge la notte e inizia a cantarmi.
La luna proietta la sua pellicola di sogno.

Mi guardano con i tuoi occhi le stelle più grandi.
E poiché io ti amo, i pini nel vento
vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie metalliche
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    Scritta da: rainbow
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Tristezze della luna

    Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
    come una bella donna su guanciali profondi,
    che carezzi con mano disattenta e leggera
    prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,

    lei su un serico dorso di molli aeree nevi
    moribonda s'estenua in perduti languori,
    con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
    che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

    Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
    lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
    nottambulo raccatta con mistico fervore

    nel cavo della mano quella pallida lacrima
    iridescente come scheggia d'opale.
    e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Isola

      Di te amore m'attrista,
      mia terra, se oscuri profumi
      perde la sera d'aranci,
      o d'oleandri, sereno,
      cammina con rose il torrente
      che quasi n'è tocca la foce.

      Ma se torno a tue rive
      e dolce voce al canto
      chiama da strada timorosa
      non so se infanzia o amore,
      ansia d'altri cieli mi volge,
      e mi nascondo nelle perdute cose.
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        Scritta da: Randle
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Sono molte le civette
        che non sanno altri canti
        oltre le proprie strida.
        Li conosciamo, tu ed io,
        gli impostori che rendono onore
        solo a un più grande impostore,
        e portano al mercato
        la propria testa in un cesto
        per venderla al primo che passa.
        Conosciamo il pigmeo
        che insulta l'uomo del cielo.
        E sappiamo
        cosa dice la mala erba
        della quercia e del cedro.
        So dello spaventapasseri:
        le sue sporche e lacere vesti
        si agitano sul grano
        e al vento sonoro.
        So del ragno senz'ali:
        è per gli esseri alati
        che intreccia la rete.
        Conosco gli abili suonatori
        di corno e di tamburo,
        che nel loro frastuono
        non sentono l'allodola
        né il vento di Levante nella foresta.
        Conosco quelli che remano
        contro ogni corrente
        senza trovare mai la sorgente,
        e percorrono tutti i fiumi
        senza osare mai avventurarsi nel mare.
        Composta venerdì 20 aprile 2012
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Lamento

          Non ci è dato di essere.
          Noi siamo soltanto un fiume, aderiamo ad ogni forma:
          al giorno ed alla notte, al duomo e alla caverna.

          Forma su forma riempiamo senza tregua,
          nessuna ci diviene patria, gioia o piena,
          sempre siamo in cammino, ospiti sempre,
          non c'è campo né aratro per noi, né pane cresce.

          E non sappiamo cosa Dio ci serbi,
          gioca con noi, argilla nella mano,
          muta e cedevole che non piange o ride,
          mille volte impastata e mai bruciata.

          Potessimo, una volta, farci pietra, durare!
          Questa è la nostra eterna nostalgia,
          ma un brivido perdura a raggelarci
          e non c'è pace sulla nostra via.
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