Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Angina pectoris

Se qui c'è la metà del mio cuore, dottore,
l'altra metà sta in Cina
nella lunga marcia verso il Fiume Giallo.
E poi ogni mattina, dottore,
ogni mattina all'alba
il mio cuore lo fucilano in Grecia.
E poi, quando i prigionieri cadono nel sonno
quando gli ultimi passi si allontanano
dall'infermeria
il mio cuore se ne va, dottore,
se ne va in una vecchia casa di legno, a Istanbul.
E poi sono dieci anni, dottore,
che non ho niente in mano da offrire al mio popolo
niente altro che una mela
una mela rossa, il mio cuore.
È per tutto questo, dottore,
e non per l'arteriosclérosi, per la nicotina, per la prigione,
che ho quest'angina pectoris.
Guardo la notte attraverso le sbarre
e malgrado tutti questi muri
che mi pesano sul petto
il mio cuore batte con la stella più lontana.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Antonella Marotta
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Taci anima mia. Son questi i tristi giorni in cui senza volontà si vive,
    i giorni dell'attesa disperata.
    Come l'albero ignudo a mezzo inverno
    che s'attriste nella deserta corte
    io non credo di mettere più foglie
    e dubito d'averle messe mai.
    Andando per la strada così solo
    tra la gente che m'urta e non mi vede
    mi pare d'esser da me stesso assente.
    E m'accalco ad udire dov'è ressa
    sosto dalle vetrine abbarbagliato
    e mi volto al frusciare d'ogni gonna.
    Per la voce d'un cantastorie cieco
    per l'improvviso lampo d'una nuca
    mi sgocciolano dagli occhi sciocche lacrime
    mi s'accendon negli occhi cupidigie.
    Chè tutta la mia vita è nei miei occhi:
    ogni cosa che passa la commuove
    come debola vento un'acqua morta.

    Io son come uno specchio rassegnato
    che riflette ogni cosa per la via.
    In me stesso non guardo perché nulla
    vi troverei...

    E, venuta la sera, nel mio letto
    mi stendo lungo come in una bara.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Elisabetta
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      A Massimo Troisi

      Non so cosa teneva "dint'a capa",
      intelligente, generoso, scaltro,
      per lui non vale il detto che è del Papa,
      morto un Troisi non se ne fa un altro.
      Morto Troisi muore la segreta
      arte di quella dolce tarantella,
      ciò che Moravia disse del Poeta
      io lo ridico per un Pulcinella.
      La gioia di bagnarsi in quel diluvio
      di "jamm, o' saccio, 'naggia, oilloc, azz!"
      Era come parlare col Vesuvio, era come ascoltare del buon Jazz.
      "Non si capisce", urlavano sicuri,
      "questo Troisi se ne resti al Sud!"
      Adesso lo capiscono i canguri,
      gli Indiani e i miliardari di Hollywood!
      Con lui ho capito tutta la bellezza
      di Napoli, la gente, il suo destino,
      e non m'ha mai parlato della pizza,
      e non m'ha mai suonato il mandolino.
      O Massimino io ti tengo in serbo
      fra ciò che il mondo dona di più caro,
      ha fatto più miracoli il tuo verbo
      di quello dell'amato San Gennaro.
      Composta mercoledì 9 settembre 2009
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: mor-joy
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        La tua vita è la tua vita.
        Non lasciare che le batoste la sbattano
        nella cantina dell'arrendevolezza.
        Stai in guardia.
        Ci sono delle uscite.
        Da qualche parte c'è luce.
        Forse non sarà una gran luce ma
        la vince sulle tenebre.
        Stai in guardia.
        Gli Dei ti offriranno delle occasioni.
        Riconoscile, afferrale.
        Non puoi sconfiggere la morte ma
        puoi sconfiggere la morte
        in vita,
        qualche volta.
        E più impari a farlo
        di frequente,
        più luce ci
        sarà.
        La tua vita è la tua vita.
        Sappilo finché
        ce l'hai.
        Tu sei meraviglioso
        gli Dei aspettano di compiacersi in te.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: MesaQueen
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Saprai che non t'amo e che t'amo
          perché la vita è in due maniere,
          la parola è un'ala del silenzio,
          il fuoco ha una metà di freddo.
          Io t'amo per cominciare ad amarti,
          per ricominciare l'infinito,
          per non cessare d'amarti mai:
          per questo non t'amo ancora.
          T'amo e non t'amo come se avessi
          nelle mie mani le chiavi della gioia
          e un incerto destino sventurato.
          Il mio amore ha due vite per amarti.
          Per questo t'amo quando non t'amo
          e per questo t'amo quando t'amo.
          Composta martedì 14 giugno 2011
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Gabriella Stigliano
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Non so come tu canti, mio signore!
            Sempre ti ascolto
            in silenzioso stupore.
            La luce della tua musica
            illumina il mondo.
            Il soffio della tua musica
            corre da cielo a cielo.
            L'onda sacra della tua musica
            irrompe tra gli ostacoli pietrosi
            e scorre impetuosa in avanti.

            Il cuore anela di unirsi al tuo canto,
            ma invano cerco una voce.
            Vorrei parlare, ma le mie parole
            non si fondono in canti
            e impotente grido.
            Hai fatto prigioniero il mio cuore
            nelle infinite reti
            della tua musica.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Andrea De Candia
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              La sacra notte all'orizzonte è sorta
              e il consolante, grato giorno
              ha rotolato quasi velo d'oro,
              velo gettato sull'abisso. Come
              visione è dileguato il mondo esterno...
              E l'uomo ormai, quale orfanello privo
              di ricetto, sta nudo ed impotente,
              a faccia a faccia con il nero abisso.

              Ed è a se stesso abbandonato, il senno
              annullato, il pensiero derelitto;
              nell'anima sua propria inabissato,
              né di fuori è sostegno né confine...
              Ed ogni cosa luminosa e viva
              gli pare adesso trapassato sogno...
              E nel notturno, estraneo, indecifrato
              conosce egli il retaggio familiare.
              Vota la poesia: Commenta