Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Introduzione

Ciò accadde allorché a sorridere
Era solo chi è morto - lieto della pace.
E, appendice inutile, si sbatteva
Leningrado intorno alle sue carceri.
E allorché, impazzite di tormento,
Condannate ormai andavano le schiere
E breve canzone di distacco
I fischi cantavano delle locomotive.
Stelle di morte incombevano su noi
E innocente la Russia si torceva
Sotto sanguinosi stivali
E copertoni di neri cellulari.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Lettere dal carcere a Munevver

    Che sta facendo adesso
    adesso, in questo momento?
    È a casa? Per la strada?
    Al lavoro? In piedi? Sdraiata?
    Forse sta alzando il braccio?
    Amor mio
    come appare in quel movimento
    il polso bianco e rotondo!
    Che sta facendo adesso
    adesso, in questo momento?
    Un gattino sulle ginocchia
    Lei lo accarezza.
    O forse sta camminando
    ecco il piede che avanza.
    Oh i tuoi piedi che mi son cari
    che mi camminano sull'anima
    che illuminano i miei giorni bui!
    A che pensa?
    A me? O forse... chi sa
    ai fagioli che non si cuociono.
    O forse si domanda
    perché tanti sono infelici
    sulla terra.
    Che sta facendo adesso
    adesso, in questo momento?
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Amoroso auspicio

      Né l'intima grazia della tua fronte luminosa come una festa
      né il favore del tuo corpo, tuttora arcano e tacito e fanciullesco,
      né l'alternarsi delle tue vicende in parole o in silenzi
      saranno offerta così misteriosa
      come rimirare il tuo sonno coinvolto
      nella veglia delle mie braccia.
      Di nuovo miracolosamente vergine per la virtù assolutoria del sonno,
      serena e splendente come fausto ricordo trascelto,
      mi offrirai quella sponda della tua vita che tu stessa non possiedi.
      Proiettato nella quiete,
      scorgerò quella riva estrema del tuo essere
      e ti vedrò forse per la prima volta
      quale Iddio deve ravvisarti,
      annullata la finzione del Tempo,
      senza l'amore, senza di me.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Tristezza della Luna.

        Questa sera la luna sogna più languidamente; come una
        bella donna che su tanti cuscini con mano distratta e leggera
        prima d'addormirsi carezza il contorno dei seni,
        e sul dorso lucido di molli valanghe morente, si abbandona
        a lunghi smarrimenti, girando gli occhi sulle visioni
        bianche che salgono nell'azzurro come fiori in boccio.

        Quando, nel suo languore ozioso, ella lascia cadere su questa
        terra una lagrima furtiva, un pio poeta, odiatore del sonno,

        accoglie nel cavo della mano questa pallida lagrima
        dai riflessi iridati come un frammento d'opale, e la nasconde
        nel suo cuore agli sguardi del sole.
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          Scritta da: L. Ti
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          A uno sconosciuto

          Sconosciuto che passi! Tu non sai con che desiderio ti
          guardo,
          Devi essere colui che cercavo, o colei che cercavo (mi
          arriva come un sogno),
          Sicuramente ho vissuto con te in qualche luogo una vita
          di gioia,
          Tutto ritorna, fluido, affettuoso, casto, maturo, mentre
          passiamo veloci uno vicino all'altro,
          Sei cresciuto con me, con me sei stato ragazzo
          o giovanetta,
          Ho mangiato e dormito con te, il tuo corpo non è più
          solo tuo né ha lasciato il mio corpo solo mio,
          Mi dai il piacere dei tuoi occhi, del tuo viso, della tua
          carne, passando, in cambio prendi la mia barba, il
          mio petto, le mie mani,
          Non devo parlarti, devo pensare a te quando siedo in
          disparte o mi sveglio di notte, tutto solo,
          Devo aspettare, perché t'incontrerò di nuovo, non ho
          dubbi,
          Devo vedere come non perderti più.
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            Scritta da: mor-joy
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Canzone d'Amore

            Per dire cos'hai fatto
            di me, non ho parole.

            Cerco solo la notte
            fuggo davanti al sole.

            La notte mi par d'oro
            più di ogni sole al mondo,
            sogno allora una bella
            donna dal capo biondo.

            Sogno le dolci cose,
            che il tuo sguardo annunciava,
            remoto paradiso
            di canti risuonava.

            Guarda a lungo la notte
            e una nube veloce-
            per dire cos'hai fatto
            di me, non ho la voce.
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              Scritta da: sagea
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              ... credevi che mille acri fossero molto?
              Credevi che la terra fosse molto?
              Ti sei esercitato tanto per imparare a leggere?
              Ti sei sentito superbo perché intendevi il senso
              delle poesie?
              Fermati con mè fermati questa notte, e tu capirai l'origine di tutte le poesie,
              Possiederai il bene della terra e del sole (sono rimasti ancora milioni di soli),
              Non riceverai più le cose di seconda, terza mano, non dovrai più guardare attraverso gli (occhi dei morti),
              né nutrirti di spettri nei libri,
              Non dovrai guardare attraverso gli occhi miei, né ricevere sensazioni per mezzo mio,
              Percepirai d'ogni parte suoni e li filtrerai attraverso te stesso.
              Composta mercoledì 24 marzo 2010
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                Scritta da: Davide Bidin
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                In Lode Dell'Asino

                O sant'asinità, sant'ignoranza,
                santa stoltezza e pia devozione,
                qual sola puoi far l'anime si buone
                che umano ingegno e studio non l'avanza.
                Non giunge faticosa vigilanza
                d'arte qualunque sia o invenzione,
                né dei sapienti contemplazione,
                al ciel dove ti edifichi la stanza.
                Che vi val (curiosi) lo studiare,
                voler sapere quel che fa la natura,
                se gli astri son pur terra, fuoco e mare?
                La santa asinità di ciò non cura,
                ma con man giunte e in ginocchio vuol stare
                aspettando da Dio la sua ventura.
                Nessuna cosa dura
                eccetto il frutto dell'eterna requie,
                la qual ci dona Dio dopo le esequie.
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                  Scritta da: Marianna Mansueto
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Sete di te m'incalza

                  Sete di te m'incalza nelle notti affamate.
                  Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
                  Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
                  Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
                  Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
                  in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.

                  Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
                  Mi segui come gli astri seguono la notte.
                  Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
                  Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
                  Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
                  Solco per il torbido seme del mio nome.
                  Esista una terra mia che non copra la tua orma.
                  Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.

                  Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
                  Come poter non amarti se per questo devo amarti.
                  Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
                  Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
                  Sete di te, sete di te, ghirlanda atroce e dolce.
                  Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
                  Gli occhi hanno sete, perché esistono i tuoi occhi.
                  La bocca ha sete, perché esistono i tuoi baci.
                  L'anima è accesa di queste braccia che ti amano.
                  Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
                  Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
                  E in essa si distrugge come l'acqua nel fuoco.
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