Poesie d'Autore migliori


in Poesie (Poesie d'Autore)
Qui ti amo.
Tra i pini scuri si srotola il vento.
Brilla fosforescente la luna su acque erranti.
Passano giorni uguali, inseguendosi l'un l'altro.

Si dirada la nebbia in figure danzanti.
Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto.
A volte una vela. Alte, alte stelle.

O la croce nera di una nave.
Solo.
A volte mi alzo all'alba e persino la mia anima è umida.
Suona, risuona il mare lontano.
Questo è un porto.
Qui io ti amo.

Qui io ti amo e invano l'orizzonte ti occulta.
Ti sto amando anche in mezzo a queste cose fredde.
A volte vanno i miei baci su quelle navi gravi,
che corrono sul mare dove non arriveranno.
Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore.

Sono più tristi le banchine quando ormeggia la sera.
Si stanca la mia vita inutilmente affamata.
Amo quel che non ho. Tu sei così distante.
La mia noia lotta con lenti crepuscoli.
Ma poi giunge la notte e inizia a cantarmi.
La luna proietta la sua pellicola di sogno.

Mi guardano con i tuoi occhi le stelle più grandi.
E poiché io ti amo, i pini nel vento
vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie metalliche
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    Scritta da: Antonella Marotta
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    A volte sulla sponda della via
    preso da infinito scoramente
    mi seggo; e dove vado mi domando,
    perché cammino. E penso la mia morte
    e mi vedo già steso nella bara
    troppo stretta fatoccio inanimato...

    Quant'albe nasceranno ancora al mondo
    dopo di noi!
    Di ciò che abbiam sofferto
    di tutto ciò che in vita ebbimo a cuore
    non rimarrà il più piccolo ricordo

    Le generazioni passan come
    onde di fiume...

    Una mortale pesantezza il cuore
    m'opprime.
    Inerte vorrei esser fatto
    come qualche antichissima rovina
    e guardare succedersi le ore,
    e gli uomini mutare i passi, i cieli
    all'alba colorirsi, scolorirsi
    a sera...
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      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Quando seguo l'ora che batte il passar del tempo
      e vedo il luminoso giorno spento nella tetra notte,
      quando scorgo la viola ormai priva di vita
      e riccioli neri striati di bianco,
      quando vedo privi di foglie gli alberi maestosi
      che un dì protessero il gregge dal caldo
      e l'erbe d'estate imprigionate in covoni
      portate su carri irte di bianchi ed ispidi rovi,
      allor, pensando alla tua bellezza, dubbio m'assale
      che anche tu te ne andrai tra i resti del tempo,
      perché grazie e bellezze si staccan dalla vita
      e muoiono al rifiorir di altre primavere:
      e nulla potrà salvarsi dalla lama del Tempo
      se non un figlio che lo sfidi quand'ei ti falcerà.
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        Scritta da: Lella Mcidw
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Sonetto 92

        Fai pure del tuo peggio per sottrarti a me,
        ma per tutta la vita mi apparterrai:
        vita che non durerà più a lungo del tuo amore,
        perché essa completamente da quell'amore dipende.
        Non devo perciò temere il massimo dei mali,
        dal momento che il minimo di essi mi può causare la fine;
        esiste per me un più felice stato
        di questo continuo dipendere dai tuoi umori!
        Tu non puoi torturarmi con la tua incostanza,
        ne va della mia vita col tuo disdegno.
        Oh, quale titolo alla felicità posseggo:
        pago di avere il tuo affetto, contento di dover morire!
        C'è cosa tanto bella che non tema macchia?
        Tu potresti ingannarmi e io non saperlo.
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          Scritta da: Phantastica
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Coloro che sognano di giorno sono consapevoli di molte cose che sfuggono a coloro che sognano solo di notte.
          Nelle loro visioni grigie captano sprazzi d'eternità e tremano, svegliandosi, nello scoprire di essere giunti al limite del grande segreto.
          In un attimo, apprendono qualcosa del discernimento del bene e qualcosa più che la pura e semplice conoscenza del male.
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            Scritta da: Gabriella Stigliano
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            QUEI TUOI CAPELLI

            Quei tuoi capelli d'arance nel vuoto del mondo,
            Nel vuoto dei vetri grevi di silenzio e
            D'ombra dove con nude mani cerco i tuoi riflessi,

            Chimerica è la forma del tuo cuore
            E al mio desiderio perduto il tuo amore somiglia.
            O sospiri di ambra, sogni, sguardi.

            Ma non sempre sei stata con me, tu. La memoria
            Mia oscurata è ancora d'averti vista giungere
            E sparire. Ha parole il tempo, come l'amore.
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