Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Patty Diphusa
in Poesie (Poesie d'Autore)
Nessuno può rivelarvi nulla
se non ciò che già si trova
in stato di dormiveglia
nell’albeggiare della nostra conoscenza.
L’insegnante che avanza
nell’ombra del tempio,
fra i suoi discepoli,
non trasmette la sua sapienza,
ma piuttosto la sua fede
e la sua amorevolezza.
Se è veramente saggio,
non vi introdurrà
nella casa della sua sapienza,
ma vi accompagnerà
alla soglia
della vostra mente.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Elisa Iacobellis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La canzone disperata

    Il tuo ricordo emerge dalla notte in cui sono.
    Il fiume riannoda al mare il suo lamento ostinato.

    Abbandonato come i moli all'alba.
    È l'ora di partire, oh abbandonato!

    Sul mio cuore piovono fredde corolle.
    Oh sentina di rifiuti, feroce tana di naufraghi!

    In te si accumularono le guerre e i voli.
    Da te innalzarono le ali gli uccelli del canto.

    Tutto hai inghiottito, come la lontananza.
    Come il mare, come il tempo. Tutto in te fu naufragio!

    Era l'ora felice dell'assalto e del bacio.
    L'ora dello stupore che ardeva come un faro.

    Ansietà di nocchiero, furia di palombaro cieco,
    torbida ebbrezza d'amore, tutto in te fu naufragio!

    Nell'infanzia di nebbia la mia anima alata e ferita.
    Scopritore perduto, tutto in te fu naufragio!

    Ti attaccasti al dolore, ti aggrappasti al desiderio.
    Ti abbatté la tristezza, tutto in te fu naufragio!

    Feci retrocedere la muraglia d'ombra,
    andai oltre il desiderio e l'atto.

    Oh carne, carne mia, donna che amai e persi,
    te, in quest'ora umida, evoco e canto.

    Come una coppa albergasti l'infinita tenerezza,
    e l'infinito oblio t'infranse come una coppa.

    Era la nera, nera solitudine delle isole,
    e lì, donna d'amore, mi accolsero le tue braccia.

    Era la sete e la fame, e tu fosti la frutta.
    Erano il dolore e le rovine, e tu f osti il miracolo.

    Ah donna, non so come hai potuto contenermi
    nella terra della tua anima, nella croce delle tue braccia!

    Il mio desiderio di te fu il più terribile e corto,
    il più sconvolto ed ebbro, il più teso e avido.

    Cimitero di baci, c'è ancora fuoco nelle tue tombe,
    ancora ardono i grappoli sbeccuzzati d'uccelli.

    Oh la bocca morsa, oh le baciate membra,
    oh gli affamati denti, oh i corpi intrecciati.

    Oh la copula pazza di speranza e di vigore
    in cui ci annodammo e ci disperammo.

    E, la tenerezza, lieve come l'acqua e la farina.
    E la parola appena incominciata sulle labbra.

    Questo fu il mio destino e in esso viaggiò il mio anelito,
    e i n esso cadde il mio anelito, tutto in te fu naufragio!

    Oh sentina di rifiuti, in te tutto cadeva,
    che dolore non spremesti, che dolore non ti soffoca.

    Di caduta in caduta ancora fiammeggiasti e cantasti.
    In piedi come un marinaio sulla prua di una nave.

    Ancora fioristi in canti, ancora prorompesti in correnti.
    Oh sentina di rifiuti, pozzo aperto e amaro.

    Pallido palombaro cieco, sventurato fromboliere,
    scopritore perduto, tutto in te fu naufragio!

    È l'ora di partire, la dura e fredda ora
    che la notte lega ad ogni orario.

    Il cinturone rumoroso dei mare cinge la costa.
    Sorgono stelle fredde, emigrano neri uccelli.

    Abbandonato come i moli nell'alba.
    Solo l'ombra tremula si contorce nelle mie mani.

    Ah più in là di ogni cosa. Ah più in là di ogni cosa.

    È l'ora di partire. Oh abbandonato!
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Elisa Iacobellis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Posso scrivere i versi...

      Posso scrivere i versi più tristi questa notte.

      Scrivere, ad esempio: La notte è stellata,
      e tremolano, azzurri, gli astri in lontananza.

      Il vento della notte gira nel cielo e canta.

      Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
      Io l'amai, e a volte anche lei mi amò.

      Nelle notti come questa la tenni tra le mie braccia.
      La baciai tante volte sotto il cielo infinito.

      Lei mi amò, a volte anch'io l'amavo.
      Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

      Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
      Pensare che non l'ho. Sentire che l'ho perduta.

      Udire la notte immensa, più immensa senza lei.
      E il verso cade sull'anima come sull'erba in rugiada.

      Che importa che il mio amore non potesse conservarla.
      La notte è stellata e lei non è con me.

      È tutto. In lontananza qualcuno canta. In lontananza.
      La mia anima non si rassegna ad averla perduta.

      Come per avvicinarla il mio sguardo la cerca. Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.

      La stessa notte che fa biancheggiare gli stessi alberi.
      Noi quelli di allora, più non siamo gli stessi.

      Più non l'amo, è certo, ma quanto l'amai.
      La mia voce cercava il vento per toccare il suo udito.

      D'altro. Sarà d'altro. Come prima dei suoi baci.
      La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.

      Più non l'amo, è certo, ma forse l'amo.
      È così breve l'amore, ed è sì lungo l'oblio.

      Perché in notti come questa la tenni tra le mie braccia,
      la mia anima non si rassegna ad averla perduta.

      Benché questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa
      e questi siano gli ultimi versi che io le scrivo.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Soffitta

        Vieni, compiangiamoli quelli che stanno meglio di noi.
        Vieni, amica, e ricorda
        che i ricchi han maggiordomi e non amici,
        E noi abbiamo amici e non maggiordomi.
        Vieni, compiangiamo gli sposati e i non sposati.
        L'aurora entra a passettini
        come una dorata Pavlova,
        E io son presso al mio desiderio.
        Ne ha la vita in sé qualcosa di migliore
        Che quest'ora di chiara freschezza,
        l'ora di svegliarsi in amore.
        Vota la poesia: Commenta
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Credevo che il mio viaggio
          fosse giunto alla fine
          mancandomi oramai le forze.
          Credevo che la strada
          davanti a me
          fosse chiusa
          e le provviste esaurite.
          Credevo che fosse giunto
          il tempo
          di trovare riposo
          in una oscurità pregna
          di silenzio.
          Scopro invece che i tuoi
          progetti
          per me non sono finiti
          e quando le parole ormai
          vecchie
          muoiono sulle mie labbra
          nuove melodie nascono dal
          cuore;
          e dove ho perduto le tracce
          dei vecchi sentieri
          un nuovo paese mi si apre
          con tutte le sue meraviglie.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Giulio Pintus
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            A Edith

            Per molti lunghi anni
            ho cercato la pace.
            Ho trovato l'estasi, ho trovato angosce,
            ho trovato follia,
            ho trovato solitudine.
            Ho trovato la pena solitaria
            che dilania il cuore.
            Ma la pace, quella non l'ho trovata.
            Ora, vecchio e prossimo alla fine,
            ho conosciuto te,
            e incontrandoti
            ho trovato estasi e pace insieme,
            conosco il riposo.
            dopo tanti anni di solitudine
            ora so quel che possono essere vita e amore
            Ora, se dormo,
            dormirò appagato.
            Composta sabato 5 novembre 2011
            Vota la poesia: Commenta
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              C'era una luna blu.
              Potevo essere qualsiasi cosa tranne una nuvola.

              La gente ride quando vede una nuvola.
              La gente ride quando sente un poeta.

              I capelli sono una cosa da grandi,
              le emozioni sono una cosa da uomini.

              Se ognuno ha la sua croce,
              se in cielo c'è una torta di panna e vi sentite un po' stranieri
              dateci il tempo di arrivare e magari capiremo che c'è ancora strada da fare...
              senza colori e senza odori
              quelli ce li metteremo noi che almeno saranno veri.
              Composta giovedì 4 aprile 2013
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Gabriella Stigliano
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Alla finestra

                Si piegano i pini ad ascoltare i mormorii del vento autunnale
                che i neri pioppi fa agitare in un isterico riso
                mentre la casa del giorno lentamente chiude le sue imposte
                orientali.
                In fondo alla valle, confusamente le lapidi del cimitero - lontane
                si raggruppano, avvolgendo la loro vaghezza nel grigio sudario
                della nebbia,
                ormai che nel crepuscolo i lampioni all'improvviso hanno
                iniziato a sanguinare.
                Fuori dalla finestra volano le foglie e passando una parola
                pronunciano al viso che fissa l'esterno, guardando
                se soffia la notte un pensiero o un messaggio sui vetri.
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Walter Girardi
                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  Di nuovo chiede la mia bocca lieta
                  d'essere benedetta dal tuo bacio,
                  voglio tenere le tue care dita,
                  ripiegarle per gioco tra le mie,
                  il mio sguardo assetato al tuo appagare,
                  nei tuoi capelli sprofondare il viso,
                  con membra sempre vigili e fedeli,
                  rispondere allo slancio delle tue,
                  rinnovare con fiamma sempre nuove
                  la tua bellezza mille e mille volte,
                  finché beati e grati entrambi al fato,
                  abiteremo sopra ogni dolore,
                  finché il giorno e la notte, il presente e il passato
                  accoglieremo con fraterno amore,
                  finché al di sopra di ogni agire umano
                  trasfigurati vagheremo in pace.
                  Vota la poesia: Commenta