Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Canzone

Pesci nei placidi laghi
sfoggiano scie di colori,
cigni nell'aria invernale
hanno un candore perfetto
e incede il grande leone
per il suo bosco innocente;
leone, pesci e cigno
in scena e già sono andati
sull'onda irruente del Tempo.

Noi, finché i giorni d'ombra son maturi,
noi dobbiamo piangere e cantare
del dovere il sopruso consapevole,
il Diavolo nell'orgoglio,
la bontà portata attentamente
per espiazione o per nostra fortuna;
noi i nostri amori li dobbiamo perdere,
volgendo uno sguardo invidioso
a ogni animale e uccello che si muove.

Sospiri per folliecompiute e dette
attorcono i nostri angusti giorni,
ma devo benedire e celebrare
che tu, mio cigno, avendo
tutti i doni che Natura
impulsiva ha dato al cigno,
la maestà e l'orgoglio,
vi aggiungessi ieri notte
il tuo amore volontario.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Tanto gentil e tanto onesta pare

    Tanto gentil e tanto onesta pare
    la donna mia quand'ella altrui saluta,
    ch'ogne lingua deven tremando muta,
    e li occhi no l'ardiscon di guardare.

    Ella si va, sentendosi laudare,
    benignamente d'umiltà vestuta;
    e par che sia una cosa venuta
    da cielo in terra a miracol mostrare.

    Mostrasi sì piacente a chi la mira,
    che dà per li occhi una dolcezza al core,
    che 'ntender non la può chi no la prova;

    e par che de la sua labbia si mova
    uno spirito soave pien d'amore,
    che va dicendo a l'anima: Sospira.
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      Scritta da: Maresa Schembri
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Sì. Detta così l'ispirazione:
      la mia libera fantasia s'appiglia
      sempre a quei luoghi dov'è umiliazione,
      dov'è sporcizia e tenebra e indigenza.
      Laggiù, laggiù, con più umiltà, più in basso, -
      di là si scorge meglio un altro mondo...
      Hai mai visto i bambini a Parigi
      o sul ponte i poveri d'inverno?
      Dischiudi gli occhi, schiudili al più presto
      sul fittissimo orrore della vita,
      prima che un grande nubifragio spazzi
      tutto quello che c'è nella tua patria, -
      lascia maturare il giusto sdegno,
      prepara al lavoro le braccia...
      E se non puoi, fa sì che in te si accumuli
      e divampi il fastidio e la mestizia...
      Ma di questo vivere mendace
      cancella l'untuoso rossetto
      e, come talpa timida, nasconditi
      sotto terra alla luce ed impietrisci,
      tutta la vita odiando con ferocia
      e tenendo in dispregio questo mondo,
      e, anche se tu non veda l'avvenire,
      dicendo no alle cose del presente!
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        Scritta da: Elisabetta
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Eros ha scosso la mia mente

        Eros ha scosso la mia mente
        come il vento che giù dal monte
        batte sulle querce.

        Dolce madre, non posso più tessere la tela
        domata nel cuore dall'amore di un giovane:
        colpa della soave Afrodite.

        Sei giunta, ti bramavo,
        hai dato ristoro alla mia anima
        bruciante di desiderio.
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          Scritta da: Eclissi
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          A una passante

          Urlava attorno a me la via assordante.
          Lunga, sottile, in lutto, maestoso
          dolore, alto agitando della gonna
          il pizzo e l'orlo con fastosa mano,
          una donna passò agilmente, nobile,
          con la sua gamba statuaria. Ed io,
          come un folle, bevevo nel suo occhio
          - livido cielo nel cui fondo romba
          l'imminente uragano - la dolcezza
          affascinante e il piacere che uccide.
          Un lampo... poi la notte! - O fuggitiva
          beltà, per il cui sguardo all'improvviso
          sono rinato, non potrò vederti
          che nell'eternità? In un altro luogo,
          ben lontano di qui, e troppo tardi,
          mai, forse! Perché ignoro dove fuggi,
          e tu non sai dove io vado, o te
          che avrei amata, o te che lo sapevi!
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            Scritta da: mor-joy
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Ti Adoro

            T'adoro al pari della volta notturna,
            o vaso di tristezza, o grande taciturna!

            E tanto più t'amo quanto più mi fuggi, o bella,
            e sembri, ornamento delle mie notti,
            ironicamente accumulare la distanza
            che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.

            Mi porto all'attacco, m'arrampico all'assalto
            come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
            fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
            che ti fa più bella ai miei occhi.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Le ragazze

              Contemplo
              lo stesso
              paralume
              da
              5 anni
              e s'è coperto
              d'una polvere da scapolo,
              e
              le ragazze che entrano qui
              sono troppo
              indaffarate
              per pulirlo.

              Ma io non ci bado,
              anch'io sono stato troppo
              indaffarato
              per accorgermi
              finora.

              Che la luce
              balugina
              fioca
              dietro questi
              5 anni
              di vita.
              Composta mercoledì 25 settembre 2013
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Uno spazio di pausa

                Uno spazio di pausa
                devi averne uno, altrimenti le pareti ti schiacceranno.
                Devi mollare tutto quanto, gettarlo
                via, liberarti di tutto.
                Devi guardare ciò che guardi
                o pensare ciò che pensi
                o fare ciò che fai
                oppure non fai,
                senza pensare ai vantaggi
                personali,
                senza accettare la guida di nessuno.

                La gente si consuma per
                la fatica
                si nasconde nelle abitudini
                comuni.
                Le sue preoccupazioni sono
                le preoccupazioni del gregge.

                Soltanto pochi sono capaci di fissare
                una vecchia scarpa per
                dieci minuti
                o di pensare a cose strampalate
                tipo chi ha inventato
                il pomello della porta?

                Le persone perdono il senso della vita
                perché sono incapaci di
                fermarsi,
                di disfarsi di se stessi,
                di sciogliersi,
                di smettere di vedere,
                di disimparare,
                di mettersi in salvo.

                Ascolta la propria falsa
                risata, e poi
                puoi andar
                via.
                Composta sabato 28 settembre 2013
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