Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Elisa Iacobellis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Saprai che non t'amo e che t'amo

Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.

Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.

T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.

Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Canzone

    Pesci nei placidi laghi
    sfoggiano scie di colori,
    cigni nell'aria invernale
    hanno un candore perfetto
    e incede il grande leone
    per il suo bosco innocente;
    leone, pesci e cigno
    in scena e già sono andati
    sull'onda irruente del Tempo.

    Noi, finché i giorni d'ombra son maturi,
    noi dobbiamo piangere e cantare
    del dovere il sopruso consapevole,
    il Diavolo nell'orgoglio,
    la bontà portata attentamente
    per espiazione o per nostra fortuna;
    noi i nostri amori li dobbiamo perdere,
    volgendo uno sguardo invidioso
    a ogni animale e uccello che si muove.

    Sospiri per folliecompiute e dette
    attorcono i nostri angusti giorni,
    ma devo benedire e celebrare
    che tu, mio cigno, avendo
    tutti i doni che Natura
    impulsiva ha dato al cigno,
    la maestà e l'orgoglio,
    vi aggiungessi ieri notte
    il tuo amore volontario.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Tanto gentil e tanto onesta pare

      Tanto gentil e tanto onesta pare
      la donna mia quand'ella altrui saluta,
      ch'ogne lingua deven tremando muta,
      e li occhi no l'ardiscon di guardare.

      Ella si va, sentendosi laudare,
      benignamente d'umiltà vestuta;
      e par che sia una cosa venuta
      da cielo in terra a miracol mostrare.

      Mostrasi sì piacente a chi la mira,
      che dà per li occhi una dolcezza al core,
      che 'ntender non la può chi no la prova;

      e par che de la sua labbia si mova
      uno spirito soave pien d'amore,
      che va dicendo a l'anima: Sospira.
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        Scritta da: Maresa Schembri
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Sì. Detta così l'ispirazione:
        la mia libera fantasia s'appiglia
        sempre a quei luoghi dov'è umiliazione,
        dov'è sporcizia e tenebra e indigenza.
        Laggiù, laggiù, con più umiltà, più in basso, -
        di là si scorge meglio un altro mondo...
        Hai mai visto i bambini a Parigi
        o sul ponte i poveri d'inverno?
        Dischiudi gli occhi, schiudili al più presto
        sul fittissimo orrore della vita,
        prima che un grande nubifragio spazzi
        tutto quello che c'è nella tua patria, -
        lascia maturare il giusto sdegno,
        prepara al lavoro le braccia...
        E se non puoi, fa sì che in te si accumuli
        e divampi il fastidio e la mestizia...
        Ma di questo vivere mendace
        cancella l'untuoso rossetto
        e, come talpa timida, nasconditi
        sotto terra alla luce ed impietrisci,
        tutta la vita odiando con ferocia
        e tenendo in dispregio questo mondo,
        e, anche se tu non veda l'avvenire,
        dicendo no alle cose del presente!
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          Scritta da: Elisabetta
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Eros ha scosso la mia mente

          Eros ha scosso la mia mente
          come il vento che giù dal monte
          batte sulle querce.

          Dolce madre, non posso più tessere la tela
          domata nel cuore dall'amore di un giovane:
          colpa della soave Afrodite.

          Sei giunta, ti bramavo,
          hai dato ristoro alla mia anima
          bruciante di desiderio.
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            Scritta da: mor-joy
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Ti Adoro

            T'adoro al pari della volta notturna,
            o vaso di tristezza, o grande taciturna!

            E tanto più t'amo quanto più mi fuggi, o bella,
            e sembri, ornamento delle mie notti,
            ironicamente accumulare la distanza
            che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.

            Mi porto all'attacco, m'arrampico all'assalto
            come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
            fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
            che ti fa più bella ai miei occhi.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              I lamenti di un icaro

              Gli amanti delle prostitute
              sono allegri, gagliardi e ben pasciuti;
              quanto a me, ho le braccia a pezzi
              a forza di abbracciare nuvole!

              È grazie agli incomparabili astri
              che ardono nel profondo del cielo
              che i miei occhi consunti
              non vedono che ricordi di soli.

              Vanamente ho preteso di trovare
              la fine e il centro dello spazio!
              Sento che la mia ala si spezza
              sotto non so che occhio di fuoco!

              e arso dall'amore del bello,
              non avrò l'onore supremo
              di dare il mio nome all'abisso
              che mi servirà da tomba.
              Composta martedì 26 febbraio 2013
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                Scritta da: Eclissi
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                A una passante

                Urlava attorno a me la via assordante.
                Lunga, sottile, in lutto, maestoso
                dolore, alto agitando della gonna
                il pizzo e l'orlo con fastosa mano,
                una donna passò agilmente, nobile,
                con la sua gamba statuaria. Ed io,
                come un folle, bevevo nel suo occhio
                - livido cielo nel cui fondo romba
                l'imminente uragano - la dolcezza
                affascinante e il piacere che uccide.
                Un lampo... poi la notte! - O fuggitiva
                beltà, per il cui sguardo all'improvviso
                sono rinato, non potrò vederti
                che nell'eternità? In un altro luogo,
                ben lontano di qui, e troppo tardi,
                mai, forse! Perché ignoro dove fuggi,
                e tu non sai dove io vado, o te
                che avrei amata, o te che lo sapevi!
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Le ossa di mio zio

                  Le ossa di mio Zio
                  montavano una moto ad Arcadia
                  e violentarono una casalinga
                  dentro un garage
                  pieno di tubi e rastrelli,
                  le ossa di mio Zio
                  si lasciarono dietro
                  1. un vaso di burro d'arachidi
                  e
                  2. due bambine chiamate
                  Katherine &
                  Betsy e
                  3. una moglie stracciata che piangeva
                  continuamente.
                  Le ossa di mio Zio
                  scommettevano anche
                  sui cavalli
                  e
                  fabbricavano moneta falsa -
                  per lo più nichelini, e l'F. B. I. lo ricercava
                  per qualcosa di più grave
                  anche se da allora
                  ho dimenticato cosa fosse.
                  Le ossa di mio Zio tirate per il lungo
                  sembravano troppo corte
                  e guardate
                  mentre venivano verso di te
                  si curvavano come archi
                  sotto le ginocchia.

                  Le ossa di mio Zio
                  fumavano e bestemmiavano
                  e sono state sepolte
                  dove si seppelliscono le ossa
                  che non hanno
                  quattrini.
                  Quasi quasi scordavo di dirvi:
                  le sue ossa si chiamavano - John -
                  e
                  avevano occhi verdi
                  che non
                  durarono.
                  Composta mercoledì 25 settembre 2013
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