Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Margaret Fuller Slack

Sarei stata grande come George Eliot
ma il destino non volle.
Guardate il ritratto che mi fece Penniwit,
col mento appoggiato alla mano e gli occhi fondi —
e grigi e indaganti lontano.
Ma c'era il vecchio, l'eterno problema:
celibato, matrimonio o impudicizia?
Venne il ricco esercente John Slack,
con la promessa che avrei potuto scrivere a mio agio,
e io lo sposai, misi al mondo otto figli,
e non ebbi più tempo per scrivere.
Per me, comunque, era tutto finito
quando l'ago mi trafisse la mano
mentre lavavo i panni del bambino,
e morii di tetano, un'ironica morte.
Anime ambiziose, ascoltate,
il sesso è la rovina della vita!
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    Scritta da: Elisa Iacobellis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Posso scrivere i versi...

    Posso scrivere i versi più tristi questa notte.

    Scrivere, ad esempio: La notte è stellata,
    e tremolano, azzurri, gli astri in lontananza.

    Il vento della notte gira nel cielo e canta.

    Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
    Io l'amai, e a volte anche lei mi amò.

    Nelle notti come questa la tenni tra le mie braccia.
    La baciai tante volte sotto il cielo infinito.

    Lei mi amò, a volte anch'io l'amavo.
    Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

    Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
    Pensare che non l'ho. Sentire che l'ho perduta.

    Udire la notte immensa, più immensa senza lei.
    E il verso cade sull'anima come sull'erba in rugiada.

    Che importa che il mio amore non potesse conservarla.
    La notte è stellata e lei non è con me.

    È tutto. In lontananza qualcuno canta. In lontananza.
    La mia anima non si rassegna ad averla perduta.

    Come per avvicinarla il mio sguardo la cerca. Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.

    La stessa notte che fa biancheggiare gli stessi alberi.
    Noi quelli di allora, più non siamo gli stessi.

    Più non l'amo, è certo, ma quanto l'amai.
    La mia voce cercava il vento per toccare il suo udito.

    D'altro. Sarà d'altro. Come prima dei suoi baci.
    La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.

    Più non l'amo, è certo, ma forse l'amo.
    È così breve l'amore, ed è sì lungo l'oblio.

    Perché in notti come questa la tenni tra le mie braccia,
    la mia anima non si rassegna ad averla perduta.

    Benché questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa
    e questi siano gli ultimi versi che io le scrivo.
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      Scritta da: Elisa Iacobellis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Ciò che ho scritto di noi

      Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
      è la mia nostalgia
      cresciuta sul ramo inaccessibile
      è la mia sete
      tirata su dal pozzo dei miei sogni
      è il disegno
      tracciato su un raggio di sole

      ciò che ho scritto di noi è tutta verità
      è la tua grazia
      cesta colma di frutti rovesciata sull'erba
      è la tua assenza
      quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via
      è la mia gelosia
      quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
      è la mia felicità
      fiume soleggiato che irrompe sulle dighe

      ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
      ciò che ho scritto di noi è tutta verità.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Soffitta

        Vieni, compiangiamoli quelli che stanno meglio di noi.
        Vieni, amica, e ricorda
        che i ricchi han maggiordomi e non amici,
        E noi abbiamo amici e non maggiordomi.
        Vieni, compiangiamo gli sposati e i non sposati.
        L'aurora entra a passettini
        come una dorata Pavlova,
        E io son presso al mio desiderio.
        Ne ha la vita in sé qualcosa di migliore
        Che quest'ora di chiara freschezza,
        l'ora di svegliarsi in amore.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Credevo che il mio viaggio
          fosse giunto alla fine
          mancandomi oramai le forze.
          Credevo che la strada
          davanti a me
          fosse chiusa
          e le provviste esaurite.
          Credevo che fosse giunto
          il tempo
          di trovare riposo
          in una oscurità pregna
          di silenzio.
          Scopro invece che i tuoi
          progetti
          per me non sono finiti
          e quando le parole ormai
          vecchie
          muoiono sulle mie labbra
          nuove melodie nascono dal
          cuore;
          e dove ho perduto le tracce
          dei vecchi sentieri
          un nuovo paese mi si apre
          con tutte le sue meraviglie.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Quando saprai che sono morto

            Quando saprai che sono morto
            non pronunciare il mio nome
            perché si fermerebbe
            la morte e il riposo.
            Quando saprai che sono morto di
            sillabe strane.
            Pronuncia fiore, ape,
            lagrima, pane, tempesta.
            Non lasciare che le tue labbra trovino le mie dieci lettere.
            Ho sonno, ho amato, ho
            raggiunto il silenzio.
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