Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Patty Diphusa
in Poesie (Poesie d'Autore)
La tua anima è un fiume, mio amore
scorre in alto tra le montagne
tra le montagne verso la piana
verso la piana senza poterla raggiungere
senza raggiungere il sonno dei salici piangenti
la quiete dei larghi archi di ponte
dell’erbe acquatiche dell’anatre della testa verde
senza raggiungere la dolcezza triste delle superfici piane
senza raggiungere i campi di grano al chiaro di luna
scorre verso la piana
scorre in alto tra le montagne
il sole azzurro delle nevi delle montagne
scorre schiumeggiando mescolando nel fondo le pietre nere
con quelle bianche
scorre coi suoi pesci che nuotano contro corrente
vigili nelle curve
s’inabissa e s’inalbera
pazza del proprio fragore
scorre in alto tra le montagne
tra le montagne verso la piana
verso la piana inseguendola
senza poterla raggiungere.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    A Silvia

    Silvia, rimembri ancora
    quel tempo della tua vita mortale,
    quando beltà splendea
    negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
    e tu, lieta e pensosa, il limitare
    di gioventù salivi?

    Sonavan le quiete
    stanze, e le vie dintorno,
    al tuo perpetuo canto,
    allor che all'opre femminili intenta
    sedevi, assai contenta
    di quel vago avvenir che in mente avevi.
    Era il maggio odoroso: e tu solevi
    così menare il giorno.

    Io gli studi leggiadri
    talor lasciando e le sudate carte,
    ove il tempo mio primo
    e di me si spendea la miglior parte,
    d'in su i veroni del paterno ostello
    porgea gli orecchi al suon della tua voce,
    ed alla man veloce
    che percorrea la faticosa tela.
    Mirava il ciel sereno,
    le vie dorate e gli orti,
    e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
    Lingua mortal non dice
    quel ch'io sentiva in seno.

    Che pensieri soavi,
    che speranze, che cori, o Silvia mia!
    Quale allor ci apparia
    la vita umana e il fato!
    Quando sovviemmi di cotanta speme,
    un affetto mi preme
    acerbo e sconsolato,
    e tornami a doler di mia sventura.
    O natura, o natura,
    perché non rendi poi
    quel che prometti allor? Perché di tanto
    inganni i figli tuoi?

    Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
    da chiuso morbo combattuta e vinta,
    perivi, o tenerella. E non vedevi
    il fior degli anni tuoi;
    non ti molceva il core
    la dolce lode or delle negre chiome,
    or degli sguardi innamorati e schivi;
    né teco le compagne ai dì festivi
    ragionavan d'amore.

    Anche peria tra poco
    la speranza mia dolce: agli anni miei
    anche negaro i fati
    la giovanezza. Ahi come,
    come passata sei,
    cara compagna dell'età mia nova,
    mia lacrimata speme!
    Questo è quel mondo? Questi
    i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
    onde cotanto ragionammo insieme?
    Questa la sorte dell'umane genti?
    All'apparir del vero
    tu, misera, cadesti: e con la mano
    la fredda morte ed una tomba ignuda
    mostravi di lontano.
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      Scritta da: Lucio Dusso
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Sulla tua bianca tomba

      Sulla tua bianca tomba
      sbocciano i fiori bianchi della vita.
      Oh quanti anni sono già spariti
      senza di te - quanti anni?

      Sulla tua bianca tomba
      ormai chiusa da anni
      qualcosa sembra sollevarsi:
      inesplicabile come la morte.

      Sulla tua bianca tomba,
      Madre, amore mio spento,
      dal mio amore filiale
      una prece:
      A lei dona l'eterno riposo.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Sulla riva dei nostri pensieri

        Ho sempre passeggiato sulla riva del mare raccogliendo conchiglie, stecchi, oggetti abbandonati.

        Mi è sembrato di vedere in quelle cose, depositate dalle onde, l'intera umanità con i suoi dolori e le sue gioie.

        Il segreto che permette all'uomo di non invecchiare è quello di rimanere semplice e avere la capacità

        di scoprire un mondo anche in un granello di sabbia.

        Non c'è niente di troppo piccolo per un essere piccolissimo qual è l'uomo.

        Camminando lentamente dove le onde lambiscono la rena,

        ci addentriamo in riflessioni,
        pensieri e passo dopo passo,
        possiamo ritrovare la calma perduta,
        la serenità e

        soprattutto noi stessi.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Genesi

          Vorrei un figlio da te che sia una spada
          lucente, come un grido di alta grazia,
          che sia pietra, che sia novello Adamo,
          lievito del mio sangue e che risolva
          più quietamente questa nostra sete.
          Ah, se t'amo, lo grido ad ogni vento
          gemmando fiori da ogni stanco ramo
          e fiorita son tutta e d'ogni velo
          vo scerpando il mio lutto
          perché genesi sei della mia carne.
          Ma il mio cuore, trafitto dall'amore
          ha desiderio di mondarsi vivo.
          E perciò dammi un figlio delicato,
          un bellissimo, vergine viticcio
          da allacciare al mio tronco, e tu, possente
          olmo, tu padre ricco d'ogni forza pura
          mieterai liete ombre alle mie luci.
          Composta mercoledì 26 maggio 2010
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            Scritta da: Andrea De Candia
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Impresso nella memoria

            Si amarono tra i noccioli
            sotto soli di rugiada,
            raccolsero nei capelli,
            foglie e terra bagnata.

            Cuore della rondine,
            abbi pietà di loro.

            In ginocchio sulla riva,
            pettinarono le foglie,
            e i pesci si accostavano
            lucenti nelle scaglie.

            Cuore della rondine,
            abbi pietà di loro.

            I riflessi degli alberi _
            fumo sull'onda minuta.
            Rondine, fa che da loro mai
            sia dimenticato.

            Rondine, spina di nube,
            ancora dell'aria,
            Icaro perfezionato,
            frac asceso in cielo,

            rondine calligrafa,
            lancetta senza minuti,
            primo gotico pennuto,
            strabismo nell'alto dei cieli,

            rondine, silenzio acuto,
            lutto festante,
            aureola degli amanti,
            abbi pietà di loro.
            Composta lunedì 7 marzo 2016
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