Poesie d'Autore


Scritta da: Angela MORI
in Poesie (Poesie d'Autore)

Le stagioni dell'amore

Due contadini,
Un uomo e una donna,
Tra la natura;
Spalle curve e testa china,
Sui campi delle stagioni.
Primavera, estate, autunno e inverno,
Riposano dopo pranzo,
Sotto la stessa quercia,
Dove baci del primo amore,
Ardevano sulle labbra,
Rosate come boccioli,
Appena fioriti in primavera,
Dove promessa mantenuta fu data,
Dove età avvizziva lenta,
I volti, ora gracili e rugosi,
Bruciati dal sole
Che come in estate incendia campi.
I capelli,
Un tempo oro come grano,
Folti come fronde rigogliose,
Ora, bianchi come neve d'inverno,
Esigui come i giorni restanti,
Dove nel grigio d'autunno
Gemono come foglie al vento,
I ricordi,
Due persone,
Donna e uomo,
Sempre sulla stessa via.
all'orizzonte il riposo,
Nella stessa cascina dal tetto cremisi,
La sera cinta,
Del cinerino fumo di un camino.
Quattro stagioni,
Due persone,
Un solo eterno amore,
Per la vita intera.
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    Scritta da: Mariella Buscemi
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Ho lo sguardo del tramonto
    ora
    il capo chino
    verso un sole morente
    un commiato d'anima
    irrorata di rosso
    nell'insenatura
    - tra i seni -
    e l'ombra che vi s'apre in mezzo
    tra il cardio ed i polmoni
    che si nutre
    di gocce intrappolate in aria
    d'una pioggia di pianto improvviso
    e s'attacca
    e penetra
    e produce l'odore di pelle bagnata
    nel crepuscolare sentire

    Sentimi piovere.
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      Scritta da: Angela MORI
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Che cosa andiamo cercando,
      Esuli consunti e bisognosi
      Di un qualcosa di cui,
      Non conosciamo neppure il nome?
      Deportati dall'aspirazione,
      Incatenati e schiavi di essa,
      Ricercatori assiomatici universali,
      Di poca, salda certezza.
      Noi erranti nella strada maestra,
      Mai contenti della vita stessa,
      Senza rese cui poter rinunciare,
      Morsi dai vizi che servitù non arresta,
      E abbigliati di sogni illogici,
      Di fama d'amore e d'immortale giovinezza.
      Noi poeti tormentati e infiniti,
      Autodistrutti da un male privo di nome,
      Morti ancor prima dei nostri folli abbagli,
      E delle nostre nefaste verità.
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        Scritta da: Ettore Grimani
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        La creatività

        La creatività è un dono
        è nel folle, è nel sangue
        è nel credere all'universo che mi parla
        è nel confidare i miei segreti al foglio che ho davanti.
        È un attimo di genio
        è nel vedere cose che nessun altro può capire.
        Non si impara
        non si insegna.
        Emozione senza fine
        è abbandono e rifugio
        un malessere senza cura
        è necessità improvvisa
        è nei colori del mio mondo.
        È perdersi senza più aver bisogno di tornare
        perché in questa scintilla d'infinito
        che mi accoglie e mi protegge
        io,
        io,
        sono tra le braccia di Dio.
        Composta mercoledì 30 aprile 2014
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          Scritta da: Michele Gentile
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Mamma rabbia

          Erano giorni disperati,
          comprati a poco prezzo
          da un padre che non aveva null'altro da offrire.
          La rabbia mi ha salvato
          non mi ha reso migliore,
          mi ha semplicemente salvato
          e oggi, a chi si arrende
          a chi crede ancora alla morte
          e se la fa amica
          quando non ha più niente da scrivere
          nessun ballo da fare,
          auguro quella stessa,
          preziosa,
          fedele,
          mamma rabbia.
          Composta sabato 16 agosto 2014
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            Scritta da: Ettore Grimani
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La condizione umana

            Esistiamo
            follia della memoria
            equilibristi sul sottilissimo filo della vita
            teso tra un arrivo e una partenza
            senza sapere da dove arriviamo
            senza conoscere dove andremo
            senza comprendere perché siamo qui.
            Il vento è impetuoso
            portiamo dentro l'energia della creazione
            ma il sangue è come l'acqua
            e il nostro pensiero limitato
            per questo abbiamo inventato i confini
            i nostri occhi non contemplano l'infinito.
            Abbiamo inventato un Dio
            che ci elevasse dal resto degli animali
            ma camminiamo confusi
            ed inventiamo storie
            per oscurare il dolore di una realtà deludente
            dimenticando
            che alla fine del viaggio nessuno ci accompagnerà.
            La luce sarà fragile
            e le fate, ombre nella nebbia.
            Il rimorso delle stelle
            oscurerà la notte
            l'anima, fiore in un sospiro
            danzerà nel silenzio
            e ci ritroveremo soli e nudi
            al cospetto della verità,
            e la vita diventerà memoria
            e la memoria diventerà ricordo
            e del ricordo non rimarrà
            che cenere caduta.
            Composta venerdì 15 agosto 2014
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Ride la puttana Selvaggia

              Ride la puttana Selvaggia
              come una vecchia zitella
              Megera, ti vediamo, torna ancora
              alla mente
              Io mento come la febbre
              Danzando il tuo nubile zittìo
              desiderando di esser posseduto
              storie mai raccontate
              che gli indiani osino ribellarsi
              Calpestati come di pellerossa
              sacri prepuzi
              il cancro iniziò c/la crudele
              coltellata & la verga
              danneggiata è risorta
              all'Est
              come una Stella
              in fiamme.
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