Poesie d'Autore


Scritta da: Ayesha
in Poesie (Poesie d'Autore)

Svevo aveva ragione

Svevo aveva ragione
Fuori dalla penna non c'è salvezza
diceva Svevo
e io m'accorgo
c'aveva ragione
se questa è l'unica maniera
che m'è rimasta di vivere
ben venga tale splendore
ornato di pezzi di carta
e parole venute dal cuore,
un cuore di plastica
che scioglie al sole,
auto combustibile
e pieno di vapore -
costretto a evaporare
senza alcun pudore,
lasciare il mondo
cacciato dall'amore.

Svevo aveva ragione
che quando scrivo
sento vita fluire
nient'altro in questo paradiso
mi allieta al punto da dire
che vi sia qualcosa di meglio
di migliaia di pagine da riempire,
con svaghi di realtà e di orrore
che paion fantasia
all'occhi del lettore
e che in verità
son più reali
di qualsiasi attore
che impara a memoria un copione
per compensare un vuoto interiore.

Siamo attori di noi stessi
e ci perdiamo tra i riflessi
di una falsa ambizione
costruita sulla notte
e se mi chiami per nome
allora posso dire
che mi è concesso l'onore
di portare vibrazione
un vuoto d'emozione
che parla più del sole
un'assenza, una canzone
una presenza priva di parole.

Svevo aveva ragione
non c'è salvezza senza penna
senza un cuore lacerato
che si apra alla vita
e le faccia da antenna.
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    Scritta da: prosdocimo
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Come potrei

    Come potrei trattenerla in me,
    la mia anima, che la tua non sfiori;
    come levarla oltre te, all'infinito?
    Potessi nasconderla in un angolo
    sperduto nelle tenebre;
    un estraneo rifugio silenzioso
    che non seguiti a vibrare
    se vibra il tuo profondo.
    Ma tutto quello che ci tocca, te
    e me insieme
    ci tende come un arco
    che da due corde un suono solo rende
    Su quale strumento siamo tesi,
    e quale grande musicista ci tiene nella mano?
    O dolce canto.
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      Scritta da: Ayesha
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Le spalle del cielo

      Io sono irraggiungibile per loro
      come Lui è per me -
      Essi son turbati dalla mia lontananza,
      tale ch'a lor paio una Stella.
      Ma non sanno
      ch'io Bramo - insonne
      quella più Lontana,
      che si volge alle Galassie
      dimenticando chi per loro
      fu sempre la più bella.
      Composta lunedì 5 agosto 2013
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        Scritta da: Alessandro Rossini
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Usanza dell'isola di Ceo

        La morte più volontaria è la più bella.
        La vita dipende dalla volontà altrui; la morte dalla nostra.

        Montaigne

        Se Cristo volle scegliere di vivere,
        perché non potrei scegliere di s-vivere?
        La libertà di amare il suo Natale
        si specchierà nel mio giorno Mortale
        scelto attraverso Santa Eutanasia,
        nostro natale, auto-eucarestia.
        Composta venerdì 30 maggio 2014
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          I colori del tempo

          Splende un silenzio
          inciso di malore
          della serpeggiante carreggiata
          nelle cariatidi marmoree
          e telamoni
          di questo mausoleo ferito
          dalle ingiurie del tempo,
          un silenzio che parla alle rovine
          con la voce pesante
          come una montagna
          sospesa sui pensieri,
          i giganti si sciolgono nell'onda
          vivendo ciò che resta dopo il giorno
          dove la notte vince sulla luce...
          la morte non è morta,
          si aggira sonnolenta
          negli intervalli di deserti di frotte
          l'aria impregnata
          di sapore che antico si rompe
          sgranocchiata dal passo dei motori.
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            Scritta da: arsiom42
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Sensazioni autunnali

            Il rumore delle foglie è lo sfrusciare lieve
            di parole sussurrate.
            Il fruscio del vento
            è una parte di me stesso.
            Il cinguettio degli uccelli
            è un presagio per varcare confini
            sempre più belli.
            L'acqua del fiume che scorre impetuosa
            raggiunge la foce con pace armoniosa.
            Il rumore del mio pensiero,
            il chiacchierio della mia mente
            non mi spaventa, ne mi sorprende.
            Come le foglie anche i mie capelli
            iniziano a cadere, è il presagio autunnale
            che è tutto da vedere.
            Composta martedì 11 ottobre 2005
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              Scritta da: Antonio Belsito
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Ore
              di sere vere
              di solo sole;
              il mare che è sale
              e non si ferma il sudore.
              Amore
              senza amaro:
              la luce di un faro.
              Raro
              è come caro;
              si vede poco
              e io gioco.
              Fuoco.
              Arde, morde
              vibra come corde.
              Sentimento
              perché io non mento.
              Sento,
              conto il tempo,
              campo.
              In un lampo
              mi addentro
              mi scontro
              lo affronto.
              Stringo
              perché non fingo
              l'abbraccio.
              Bacio,
              mi avvicino,
              torno bambino.
              Mi batte il cuore,
              fragore,
              stringo il mio rossore.
              Fremo
              temo
              tremo.
              Ore
              di sere vere
              di solo sole.
              Di vita e di ardore.
              Colore.
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                Scritta da: dantino
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Capita

                capita, che il respiro indugi
                sopra anime che prendono fuoco
                chine sopra figure senz'ali
                e il Fumo di bare sorprese in attesa
                sono, le solitudini di piangenti candele di cera
                "mai osservai il cielo senza colori";
                "mai una barca lasciò il mio porto senza un caro saluto";
                "mai un treno, prese comodo posto nella mia stazione senza un rituale, gentile benvenuto"
                Capita che anche oggi,
                il respiro indugi sopra anime senza suono
                imbellettate di finzione
                tormentate, come barche in secca
                dico: "Non vedete l'alito dei buoi scavare
                tra le cortine di nebbie create?";
                "Non udite il silenzio della rassegnazione?"
                capiterà che pur io mi rassegni
                e la mia voglia di vento
                capiterà che s'acquieti la mia anima sudata
                nulla, è mai più come ieri
                correvo, ed oggi che siedo...
                ho ancora del bimbo il profumo
                e rughe, intagliate di metallo.
                Composta lunedì 12 maggio 2014
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                  Scritta da: SalMessina
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Il Cantico delle Creature

                  Altissimu, onnipotente, bon Signore,
                  tue sò le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.
                  Ad te solo, Altissimo, se confano,
                  et nullu homo ène dignu te mentovare.
                  Laudato sie, mì Signore, cum tucte le tue creature,
                  spetialmente messor lo frate sole,
                  lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
                  Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
                  de te, Altissimo, porta significatione.
                  Laudato sì, mì Signore, per sora luna e le stelle:
                  in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.
                  Laudato sì, mì Signore, per frate vento
                  et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
                  per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
                  Laudato sì, mì Signore, per sor'aqua,
                  la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
                  Laudato sì, mì Signore, per frate focu,
                  per lo quale ennallumini la nocte:
                  ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
                  Laudato sì, mì Signore, per sora nostra matre terra,
                  la quale ne sustenta et governa,
                  et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
                  Laudato sì, mì Signore, per quelli che perdonano per lo tuo amore
                  et sostengo infirmitate et tribulatione.
                  Beati quelli che'l sosterrano in pace,
                  ca da te, Altissimo, sirano incoronati.
                  Laudato sì, mì Signore, per sora nostra morte corporale,
                  da la quale nullu homo vivente po' scappare:
                  guai acquelli che morrano ne le peccata mortali;
                  beati quelli che trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
                  ca la morte secunda no'l farrà male.
                  Laudate e benedicete mì Signore et rengratiate
                  e serviateli cum grande humilitate.
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                    Scritta da: SergioGlauco
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Candida luna

                    Candida diletta luna!
                    Come sono grandi
                    i tuoi occhi.
                    Com'è largo
                    il tuo naso.
                    Com'è vorace
                    la tua bocca.
                    Candida diletta luna!
                    Sorridi ogni qualvolta
                    bacio la mia compagna.
                    Chiudi un occhio
                    se dico una parola vergognosa.
                    Nelle notti buie e profonde
                    guidi sempre il mio cammino.
                    Candida diletta luna!
                    Quando scompari
                    divento triste ed infelice.
                    So che ritornerai
                    ad allietare della tua presenza
                    il cielo scuro e torbido:
                    aspetto con ansia
                    il tuo gradito ritorno!
                    Composta lunedì 14 maggio 1990
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