Poesie d'Autore


Scritta da: Marta Emme
in Poesie (Poesie d'Autore)

La bicicletta

Qui la locomozione
si pone al centro dell'attenzione!
Che detto in poche righe
è come l'oro delle spighe:
senza imbroglio e senza inganno,
con fatica e un po' di affanno
si raggiunge l'obiettivo
di avere il pane garantito.
La bicicletta ha il suo pregio,
sa condurti in modo egregio,
così puoi osservare il piccolo particolare
mentre sei a pedalare.
Un uccello prende il volo
e una ghianda cade al suolo.
Senti piangere da una carrozzina
e par che siano una dozzina.
Il lamio copre i fossi
coi suoi fiorellini quasi rossi.
La lumaca è a suo agio
nell'andare adagio adagio.
E nel campo di trifoglio,
di certo, si nasconde un quadrifoglio.
Col bastone la vecchina,
della spesa ha una borsina
e vien voglia di fermarsi
per assecondarne i passi,
allor ti guarda con fermezza,
non vuole aiuto, ma solo una carezza.
Vedi la cacca che fa un cane
e pensi: che bailame,
se il padrone non ha premura
di rimuover quel che lì è spazzatura.
Al semaforo rosso
i gas ti scaricano addosso,
ma se è verde...
nel traffico nessuno ti prende
e così la pariglia si rende.
Vedi un topo belle e morto, presso un ciglio,
dopo aver viaggiato per un miglio
e ti viene un accidente,
pur se non hai a temerne niente.
Tra gli anfratti di un giardino
scorgi l'erba cardellino
e rifletti che l'estate è più vicino.
A pedalare,
ancor vien da osservare,
si può davvero risparmiare,
per il fisico è anche salutare
e aria pura fa respirare.
Tutto questo fa dire con passione
che la bicicletta
è il miglior mezzo di locomozione,
specie quando è buona la stagione.
Composta mercoledì 27 febbraio 2013
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Oltre al sogno

    Potrebbe essere un sogno
    senza ali per volare.

    Potrebbe essere
    che avrei voglia
    di farti di tutto
    di distruggerti dolcemente
    facendomi distruggere
    mentre godo dei silenzi
    amandoti fino a farmi male.

    Potrebbe essere
    che vorrei volare
    oltre al sogno
    a caduta libera
    e perdermi in te
    concederti tutto.

    Potrebbe essere
    che ti voglio
    che voglio TUTTO
    come non ho mai voluto prima.

    Potrebbe essere
    che a caduta libera
    "il vuoto" mi faccia paura.

    Potrebbe essere che sia già paurosamente Amore.
    Composta martedì 1 gennaio 2013
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      Scritta da: Marta Emme
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Tenerezza

      T'ho visto
      mentre curioso
      e piccino andavi
      a scoprire,
      dalla siepe
      del nostro giardino,
      quel nido,
      con un solo pulcino,
      che s'appoggiava
      sui rami di alloro
      che lì vicino inondavano
      l'aria appena un pochino,
      con l'aromatico
      suo profumino.
      Così ti aprivi
      alla tenerezza
      e quella fresca brezza
      ti faceva capire
      senza incertezza
      che una nuova vita
      ha bisogno
      di una carezza
      e ti sporgevi
      per apprezzarne
      allor la pienezza.
      Che scoperta, che ebrezza
      e che contentezza!
      Nei tuoi occhi
      illuminati mentre
      mi raccontavi
      c'era la voglia
      di assicurare
      a quel fagottino
      un porto sicuro
      nel tuo cuoricino.
      Davvero i sentimenti
      fan vivere agli uomini
      così bei momenti
      che apron loro
      pure le menti?
      Composta giovedì 14 luglio 2011
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        I lamenti di un icaro

        Gli amanti delle prostitute
        sono allegri, gagliardi e ben pasciuti;
        quanto a me, ho le braccia a pezzi
        a forza di abbracciare nuvole!

        È grazie agli incomparabili astri
        che ardono nel profondo del cielo
        che i miei occhi consunti
        non vedono che ricordi di soli.

        Vanamente ho preteso di trovare
        la fine e il centro dello spazio!
        Sento che la mia ala si spezza
        sotto non so che occhio di fuoco!

        e arso dall'amore del bello,
        non avrò l'onore supremo
        di dare il mio nome all'abisso
        che mi servirà da tomba.
        Composta martedì 26 febbraio 2013
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il mio amante

          E ora parlerò del mio amante, che rimarrà senza nome.
          Perché a 49 anni sa fare il rumore di cinque diversi tipi
          di camion che cambiano le marce in salita.
          Perché a volte lo fa sulle scale del posto dove lavora.
          Perché poi si vergogna quando gli altri lo sentono.
          Perché sa anche imitare almeno tre tipi diversi di treni.
          Perché questi includono: la metropolitana di Londra,
          il treno a vapore e il trenino elettrico
          delle Ferrovie Meridionali.
          Perché tifa per il Tottenham Hotspur con gioiosa
          e immutabile devozione.
          Perché odia l'Arsenal, i cui tifosi sono rozzi e incivili.
          Perché spiega che gli Spurs sono magici, mentre l'Arsenal
          è noioso e sta sempre in difesa.
          Perché io non ne sapevo niente fino a sei mesi fa,
          e non mi curavo di saperlo.
          Perché ora tutto questo mi affascina.
          Perché lui si esibisce per gradi, dieci.
          Perché, primo, si presenta come una persona gentile,
          seria e mentalmente libera.
          Perché, secondo, affronta molti pranzi, discutendo a tavola
          della vita e dell'amore senza mai nominare il calcio.
          Perché, terzo, sta attento a non rivelare quanto detesti
          avere la peggio in una discussione.
          Perché, quarto, parla delle donne del suo passato,
          riconoscendo che in parte è stata colpa sua.
          Perché, quinto, è talmente ragionevole che tendi a dubitarne.
          Perché, sesto, si autoinvita per un drink una sera.
          Perché, settimo, in due vi scolate due bottiglie di vino.
          Perché, ottavo, si ferma per la notte.
          Perché, nono, non vedi l'ora di rivederlo.
          Perché, decimo, non si fa vivo per giorni.
          Perché avendo raggiunto lo scopo ritorna ai suoi interessi.
          Perché non salterà nemmeno un'ora del corso serale
          o una sola prova di coro a causa di una donna.
          Perché è quasi sempre fuori casa.
          Perché non riesci nemmeno a trovarlo al telefono.
          Perché è il tipo d'uomo che da generazioni fa impazzire
          le donne.
          Perché, è triste ammetterlo, questo pensiero non basta
          a farti rinsavire.
          Perché è affascinante.
          Perché è buono con gli animali e coi bambini.
          Perché la sua voce è rassicurante e sexy allo stesso tempo.
          Perché guida una vecchissima Vauxhall Astra station wagon.
          Perché va a 130 sull'autostrada.
          Perché quando lo supplico di rallentare dice: "Non intendo
          andare più piano di così".
          Perché è convinto di conoscere le strade meglio di chiunque
          altro sulla terra.
          Perché non insiste per avere consigli dai suoi passeggeri.
          Perché se mai dovesse perdersi sarebbe un bell'inferno.
          Perché qualche volta mi fa dormire dalla parte sbagliata
          del mio letto.
          Perché non puoi dargli ordini.
          Perché ha questa dote, che gli sta bene mangiare
          i bastoncini di pesce surgelati o il cibo cinese già pronto
          o prepararsi la cena da solo.
          Perché sa come cucino ed è realista.
          Perché mi prepara tazze di cacao densissimo con le bollicine.
          Perché beve e fuma almeno quanto me.
          Perché è ossessionato dal sesso.
          Perché non direbbe mai che è sopravvalutato.
          Perché è cresciuto prima della società permissiva
          e si ricorda della sua adolescenza.
          Perché non insiste nel ripetere che è sano e naturale,
          né mi chiede cosa vorrei che facesse.
          Perché ha alcune idee tutte sue.
          Perché non è mai stato capace di dormire a lungo
          e la notte parla con me fino a tardi.
          Perché ci logoriamo a vicenda con la nostra insonnia.
          Perché mi fa sentire come una lampadina che non può
          spegnersi da sola.
          Perché ispira una poesia dopo l'altra.
          Perché è pulito e ordinato ma non si preoccupa
          troppo del suo aspetto.
          Perché permette al barbiere di tagliargli i capelli troppo corti
          e per due settimane va in giro che sembra un carcerato.
          Perché quando metto una collana e gli chiedo se
          mi sta bene risponde: "Sì, se No vuol dire provarne altre tre".
          Perché è rimasto scioccato quando i compagni di squadra
          più giovani hanno cominciato a usare il talco negli spogliatoi.
          Perché la sua mascolinità vecchio stile è per me
          fonte di continuo divertimento.
          Perché la cosa lo rende perplesso.
          Composta martedì 26 febbraio 2013
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Arrivederci, o magari addio

            Non è necessario che tu mi ascolti, non è importante che tu senta le mie parole,
            no, non è importante, ma io ti scrivo lo stesso (eppure sapessi com'è strano, per me, scriverti di nuovo,
            com'è bizzarro rivivere un addio...)
            Ciao, sono io che entro nel tuo silenzio.

            Che vuoi che sia se non potrai vedere come qui ritorna primavera
            mentre un uccello scuro ricomincia a frequentare questi rami,
            proprio quando il vento riappare tra i lampioni, sotto i quali passavi in solitudine.
            Torna anche il giorno e con lui il silenzio del tuo amore.

            Io sono qui, ancora a passare le ore in quel luogo chiaro che ti vide amare e soffrire...

            Difendo in me il ricordo del tuo volto, così inquietamente vinto;
            so bene quanto questo ti sia indifferente, e non per cattiveria, bensì solo per la tenerezza
            della tua solitudine, per la tua coriacea fermezza,
            per il tuo imbarazzo, per quella tua silenziosa gioventù che non perdona.

            Tutto quello che valichi e rimuovi
            tutto quello che lambisci e poi nascondi,
            tutto quello che è stato e ancora è, tutto quello che cancellerai in un colpo
            di sera, di mattina, d'inverno, d'estate o a primavera
            o sugli spenti prati autunnali - tutto resterà sempre con me.

            Io accolgo il tuo regalo, il tuo mai spedito, leggero regalo,
            un semplice peccato rimosso che permette però alla mia vita di aprirsi in centinaia di varchi,
            sull'amicizia che hai voluto concedermi
            e che ti restituisco affinché tu non abbia a perderti.

            Arrivederci, o magari addio.
            Librati, impossessati del cielo con le ali del silenzio
            oppure conquista, con il vascello dell'oblio, il vasto mare della dimenticanza.
            Composta domenica 24 febbraio 2013
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              Scritta da: Michela
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Con la notte cucita addosso

              È strana la notte, incontri per caso pensieri scomposti...
              Mani s'insinuano tra velati respiri sezionando sospiri...
              Di passione sono avvolte le parole, tentazioni che stuzzicano il corpo.
              Sottile complicità nell'ombra.
              Chi sei errante tentatore?
              Mi spoglio, ma ho la notte cucita addosso.
              Vieni.
              Lascia le labbra sospese ad aspettare un bacio, annegando nei sensi accesi.
              Lascia i tuoi voluttuosi brividi avvolgermi.
              Assaggio l'essenza della vita, lentamente.
              Toccami piano il cuore.
              Cosa guardi?

              Lascia tracce indelebili e legàmi.
              Poi, piano ti cammino addosso.
              Nuda.
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                Scritta da: Michela
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Dietro di me

                Dietro di me si chiude un pesante portone.
                Tu immobile mi osservi.
                Scivolo piano tra le pieghe del tuo cuore.
                Generose le tue mani che mi ascoltano, s'insinuano leggere nel mio vibrante essere.
                Toccano con maestrìa corde nel tempo dimenticate.
                Piano lecchi il mio cuore pulsante,
                mi avvolgi, mi cingi, mi leghi e con voce roca mi preghi.
                Dipingi con colori brillanti e necessari i contorni del mio corpo, come fosse l'unica tua ragione di vita.

                Sei in me.

                Un solo respiro, dopo mille anni di sospiri...
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