Scritta da: Christabella del Mar
in Poesie (Poesie d'Autore)
Negare sempre
Nego l'evidenza con te.
Ti chiamo disastro ma sei bellezza.
E ad ogni sguardo m'affami.
Ad ogni bacio mi salvi.
E ti guardo i pensieri e...
e guardo il vento.
Commenta
Nego l'evidenza con te.
Ti chiamo disastro ma sei bellezza.
E ad ogni sguardo m'affami.
Ad ogni bacio mi salvi.
E ti guardo i pensieri e...
e guardo il vento.
Buongiorno a te
che sono tre minuti che sei sveglia
ma è già da un'ora che rifletti.
Che questa notte hai chiuso gli occhi
ma senza riposare.
Ed hai il caffè che fuma sopra il tavolo.
Buongiorno a te.
Che di motivi per fermarti
eccome se ne avresti.
E invece no.
Tu hai scelto di lottare.
Di non scappare.
Da questa vita che non ha risposte
e a volte ti fa male.
Buongiorno a te
che ti rimbocchi occhi e cuore.
E nonostante tutto.
Ti dedichi ogni giorno la tua dolcezza.
Il tuo coraggio.
Il tuo sorriso migliore.
Tu mi spingi contro il muro impalpabile dell'aria
per tenermi prigioniero
in quegli occhi che ardono con compulsive fiamme
e mi disorienta ogni abbraccio satellite intorno al mio corpo
che freme
che trema
sono tuo prigioniero cosa vuoi farmi?
Mi arrendo
mi sciolgo
giochi di Satie con dita impercettibili mi mescolano il sangue
un calderone di fuoco con stregoni inneggianti incantesimi
un mago Sollima inizia il suo incendio del mondo a partire dalla mia vena
mentre tu nulla
tu nella quiete osservi
come i mondi dei nostri nervi collidono
la tua bellezza è una finestra su altre dimensioni del tempo
cello sonata archetto sfiora sto tempio è la piega delle tue labbra
buffe a volte sinistre creature che mi invitano a un gioco di paure
sei invincibile
pungi mia ape assassina
ho corso per ere pur d'afferrarti
ma tu nulla
scappi sempre
fantasma
che amo
amo e mi dispero pur di trovarti
mentre le ossa si crepano dentro per un tic tac infernale
che solo tu
potresti fermare per un attimo
spingi quel tasto di armonie sui miei muscoli
fammi vibrare di suoni
fammi cantare alla tua anima
così da respingermi ancora e ancora
finché non ti innamorerai di questo ferito contro il muro d'aria dolce
dove siamo costretti a respirare entrambi
come bamboli in mani celesti
tu mi spingi contro un muro d'aria
fammi tuo
fammi tuo
sospira il cuore
vieni avanti pungi
mia ape assassina
Milky way man.
Accetterò il tuo caos.
Non cercherò di fare ordine
e mettere equilibrio.
Dovrai restare così.
Imperfetta e unica.
Semplice e bellissima.
Porterò poesia nelle tue stanze buie.
Ho così tante paure
che ormai le ho smesse di contare.
Non mi spaventano le tue.
Non passi un bel periodo, lo so.
Sei così stanca
che ormai nascondi il cuore
per paura che la felicità lo trovi.
E poi finisca chissà dove.
Lo so.
Dove ti trovi fa un freddo micidiale.
Ci sono stato anch'io.
E non ti va di uscirne fuori.
E invece no.
Devi rischiare.
Lasciami entrare.
Ci penso io a ricordarti
a che miracolo appartieni.
Vieni via da lì.
Ricominciamo insieme
da dove ti sei persa.
Da dove non riesci più a tornare.
Mannaggia a te
che io non ho più voglia
di credere all'amore
mi ha fatto troppi danni.
Ma tu
tu non lo so
com'è che ci riesci
mi fai venire voglia di rialzarmi
che le tue braccia
quando stringono...
Non so spiegarlo bene
ma quando sono lì
sparisce tutto.
Io che mi perdo
dentro ogni nuvola che passa
nella tua pelle mi ritrovo.
Davanti alla felicità
non so mai che cosa dire.
Invece di urlarla a squarciagola, taccio.
Io che l'ho vista avvicinarsi tante volte
e tante volte scomparire.
E tante volte per paura
l'ho lasciata andare.
Adesso ho solamente voglia
di sparire insieme a te
in un abbraccio.
E poi, di non tornare.
Se vuoi salvare il mondo
leggi, ammazzati di libri
acculturati
sottolinea
impara a memoria
i passaggi che parlano
di pensieri buoni,
sfoglia tutto
prestali,
fai fare loro giri immensi
se vuoi salvare il mondo
fermati davanti ai tramonti
e parla bene di loro ai più frettolosi,
spegni il telefono
riconosciti nelle sfumature del cielo
prendi una buona panchina
concediti al primo buio
se vuoi salvare il mondo
mangia la frutta in orario con le stagioni
passeggia a piedi quando puoi
dedica canzoni a chi ha dimenticato
l'importanza della musica
e fai qualche passo di danza
con chi ha perso
la damigella alla festa di fine anno
se vuoi salvare il mondo
ascolta anche chi ha smesso di parlare
invita gli amici ad un vino di ottima annata
lascia il posto a sedere
a chi non ne può più di stare in piedi
e dai anche il cuore
quando hanno bisogno
solo di una mano
e non lo so
non lo so se così
salverai davvero il mondo
non credo, però guardati
sei diventato
una persona bellissima.
Dopo ogni guerra
c'è chi deve ripulire.
In fondo un po' d'ordine
da solo non si fa.
C'è chi deve spingere le macerie
ai bordi delle strade
per far passare
i carri pieni di cadaveri.
C'è chi deve sprofondare
nella melma e nella cenere,
tra le molle dei divani letto,
le schegge di vetro
e gli stracci insanguinati.
C'è chi deve trascinare una trave
per puntellare il muro,
c'è chi deve mettere i vetri alla finestra
e montare la porta sui cardini.
Non è fotogenico
e ci vogliono anni.
Tutte le telecamere sono già partite
per un'altra guerra.
Bisogna ricostruire i ponti
e anche le stazioni.
Le maniche saranno a brandelli
a forza di rimboccarle.
C'è chi con la scopa in mano
ricorda ancora com'era.
C'è chi ascolta
annuendo con la testa non mozzata.
Ma presto
gli gireranno intorno altri
che ne saranno annoiati.
C'è chi talvolta
dissotterrerà da sotto un cespuglio
argomenti corrosi dalla ruggine
e li trasporterà sul mucchio dei rifiuti.
Chi sapeva
di che si trattava,
deve far posto a quelli
che ne sanno poco.
E meno di poco.
E infine assolutamente nulla.
Sull'erba che ha ricoperto
le cause e gli effetti,
c'è chi deve starsene disteso
con la spiga tra i denti,
perso a fissare le nuvole.
Certe volte ti amo
ti metto sulle mia labbra assassine
per avvelenarti
di dolcezza
di sola dolcezza si può morire
lentamente
morso dopo morso
ti contagio
certe volte ti porto dentro
non nei miei battiti
ma nella mia carne
ti metto alla tavola coi miei organi
e ti dico
mangiami!
Saziati!
Divorami!
Certe volte mi lascio morire
tra le tue braccia
una
due
tre volte e più ancora
finché non ti vedo tremare di fatica
finché non chiudi gli occhi perché non capisci
cosa ci divida dall'indivisibile
certe volte ti chiamo "mio diavolo"
mentre corri col sorriso nel mio cervello
finché non ti prego
"uccidimi diavolo!"
Poi mi togli l'aria
dalla pelle dalle ossa dalla carne
semplicemente con gli occhi
certe volte mi ami
mi metti sulle labbra i tuoi sogni
mi sfinisci di brividi con una favola
sussurrata sotto le stelle
ed io ti avrò ceduto qualche lacrima
che avrai bevuto quando assetato e a fuoco
"dimmi che sono il tuo diavolo!"
Si sentirà da una dimensione temporale futura
mentre il letto già vuoto
racconterà all'amore dei nostri fantasmi
Dal numero delle ondate contro lo stomaco
direi sia amore
luglio è un nomade febbrile a caccia di stelle cadenti
ed io sogno
cronico malato di meraviglia
in attesa che il dolore nel sangue si calmi
per dare alle labbra dolcezza
a sfida di morte.
Mi sono spaccata come l'onda sopra uno scoglio
per non rovesciare dall'anima alcuna lacrima
ho lacerato la pelle sul cuore e t'ho mentito
non ci ameremo più come ci saremo dovuti amare
è rimasto il sentore di mare nei sensi
e forse io ti sono rimasta come tu mi sei rimasto
un sogno.