Buongiorno a te che sono tre minuti che sei sveglia ma è già da un'ora che rifletti. Che questa notte hai chiuso gli occhi ma senza riposare. Ed hai il caffè che fuma sopra il tavolo. Buongiorno a te. Che di motivi per fermarti eccome se ne avresti. E invece no. Tu hai scelto di lottare. Di non scappare. Da questa vita che non ha risposte e a volte ti fa male. Buongiorno a te che ti rimbocchi occhi e cuore. E nonostante tutto. Ti dedichi ogni giorno la tua dolcezza. Il tuo coraggio. Il tuo sorriso migliore.
Tu mi spingi contro il muro impalpabile dell'aria per tenermi prigioniero in quegli occhi che ardono con compulsive fiamme e mi disorienta ogni abbraccio satellite intorno al mio corpo che freme che trema sono tuo prigioniero cosa vuoi farmi? Mi arrendo mi sciolgo giochi di Satie con dita impercettibili mi mescolano il sangue un calderone di fuoco con stregoni inneggianti incantesimi un mago Sollima inizia il suo incendio del mondo a partire dalla mia vena mentre tu nulla tu nella quiete osservi come i mondi dei nostri nervi collidono
la tua bellezza è una finestra su altre dimensioni del tempo cello sonata archetto sfiora sto tempio è la piega delle tue labbra buffe a volte sinistre creature che mi invitano a un gioco di paure sei invincibile pungi mia ape assassina ho corso per ere pur d'afferrarti ma tu nulla scappi sempre fantasma che amo amo e mi dispero pur di trovarti mentre le ossa si crepano dentro per un tic tac infernale che solo tu potresti fermare per un attimo
spingi quel tasto di armonie sui miei muscoli fammi vibrare di suoni fammi cantare alla tua anima così da respingermi ancora e ancora finché non ti innamorerai di questo ferito contro il muro d'aria dolce dove siamo costretti a respirare entrambi come bamboli in mani celesti
tu mi spingi contro un muro d'aria fammi tuo fammi tuo sospira il cuore vieni avanti pungi mia ape assassina
Accetterò il tuo caos. Non cercherò di fare ordine e mettere equilibrio. Dovrai restare così. Imperfetta e unica. Semplice e bellissima. Porterò poesia nelle tue stanze buie. Ho così tante paure che ormai le ho smesse di contare. Non mi spaventano le tue. Non passi un bel periodo, lo so. Sei così stanca che ormai nascondi il cuore per paura che la felicità lo trovi. E poi finisca chissà dove. Lo so. Dove ti trovi fa un freddo micidiale. Ci sono stato anch'io. E non ti va di uscirne fuori. E invece no. Devi rischiare. Lasciami entrare. Ci penso io a ricordarti a che miracolo appartieni. Vieni via da lì. Ricominciamo insieme da dove ti sei persa. Da dove non riesci più a tornare.
Mannaggia a te che io non ho più voglia di credere all'amore mi ha fatto troppi danni. Ma tu tu non lo so com'è che ci riesci mi fai venire voglia di rialzarmi che le tue braccia quando stringono... Non so spiegarlo bene ma quando sono lì sparisce tutto. Io che mi perdo dentro ogni nuvola che passa nella tua pelle mi ritrovo. Davanti alla felicità non so mai che cosa dire. Invece di urlarla a squarciagola, taccio. Io che l'ho vista avvicinarsi tante volte e tante volte scomparire. E tante volte per paura l'ho lasciata andare. Adesso ho solamente voglia di sparire insieme a te in un abbraccio. E poi, di non tornare.
Se vuoi salvare il mondo leggi, ammazzati di libri acculturati sottolinea impara a memoria i passaggi che parlano di pensieri buoni, sfoglia tutto prestali, fai fare loro giri immensi
se vuoi salvare il mondo fermati davanti ai tramonti e parla bene di loro ai più frettolosi, spegni il telefono riconosciti nelle sfumature del cielo prendi una buona panchina concediti al primo buio
se vuoi salvare il mondo mangia la frutta in orario con le stagioni passeggia a piedi quando puoi dedica canzoni a chi ha dimenticato l'importanza della musica e fai qualche passo di danza con chi ha perso la damigella alla festa di fine anno
se vuoi salvare il mondo ascolta anche chi ha smesso di parlare invita gli amici ad un vino di ottima annata lascia il posto a sedere a chi non ne può più di stare in piedi e dai anche il cuore quando hanno bisogno solo di una mano
e non lo so non lo so se così salverai davvero il mondo non credo, però guardati sei diventato una persona bellissima.
Dopo ogni guerra c'è chi deve ripulire. In fondo un po' d'ordine da solo non si fa.
C'è chi deve spingere le macerie ai bordi delle strade per far passare i carri pieni di cadaveri.
C'è chi deve sprofondare nella melma e nella cenere, tra le molle dei divani letto, le schegge di vetro e gli stracci insanguinati.
C'è chi deve trascinare una trave per puntellare il muro, c'è chi deve mettere i vetri alla finestra e montare la porta sui cardini.
Non è fotogenico e ci vogliono anni. Tutte le telecamere sono già partite per un'altra guerra.
Bisogna ricostruire i ponti e anche le stazioni. Le maniche saranno a brandelli a forza di rimboccarle.
C'è chi con la scopa in mano ricorda ancora com'era. C'è chi ascolta annuendo con la testa non mozzata. Ma presto gli gireranno intorno altri che ne saranno annoiati.
C'è chi talvolta dissotterrerà da sotto un cespuglio argomenti corrosi dalla ruggine e li trasporterà sul mucchio dei rifiuti.
Chi sapeva di che si trattava, deve far posto a quelli che ne sanno poco. E meno di poco. E infine assolutamente nulla.
Sull'erba che ha ricoperto le cause e gli effetti, c'è chi deve starsene disteso con la spiga tra i denti, perso a fissare le nuvole.
Certe volte ti amo ti metto sulle mia labbra assassine per avvelenarti di dolcezza di sola dolcezza si può morire lentamente morso dopo morso ti contagio certe volte ti porto dentro non nei miei battiti ma nella mia carne ti metto alla tavola coi miei organi e ti dico mangiami! Saziati! Divorami! Certe volte mi lascio morire tra le tue braccia una due tre volte e più ancora finché non ti vedo tremare di fatica finché non chiudi gli occhi perché non capisci cosa ci divida dall'indivisibile certe volte ti chiamo "mio diavolo" mentre corri col sorriso nel mio cervello finché non ti prego "uccidimi diavolo!" Poi mi togli l'aria dalla pelle dalle ossa dalla carne semplicemente con gli occhi
certe volte mi ami mi metti sulle labbra i tuoi sogni mi sfinisci di brividi con una favola sussurrata sotto le stelle ed io ti avrò ceduto qualche lacrima che avrai bevuto quando assetato e a fuoco "dimmi che sono il tuo diavolo!" Si sentirà da una dimensione temporale futura mentre il letto già vuoto racconterà all'amore dei nostri fantasmi
Dal numero delle ondate contro lo stomaco direi sia amore luglio è un nomade febbrile a caccia di stelle cadenti ed io sogno cronico malato di meraviglia in attesa che il dolore nel sangue si calmi per dare alle labbra dolcezza a sfida di morte.
Mi sono spaccata come l'onda sopra uno scoglio per non rovesciare dall'anima alcuna lacrima ho lacerato la pelle sul cuore e t'ho mentito non ci ameremo più come ci saremo dovuti amare è rimasto il sentore di mare nei sensi e forse io ti sono rimasta come tu mi sei rimasto un sogno.
Davanti a te, resto la più bella. L'incanto è una danza di astri e noi nel loro fuoco. Tu mi sussurri certezze, io tremo di favole, quelle che raccontano le tue mani tra i miei capelli. Nell'abitacolo di un'auto solo un respiro. Tutto s'è fuso all'idea di noi, condanna, amare, amarci al limite dei battiti i nostri vestiti pure sono poemi d'amore. Davanti a te, io resto la più bella, mentre, persino il silenzio tace.