I figli
Benché felicità
non sia
di questo mondo
credo che l'amore
sia
per questa vita bisogno e vanto
e un figlio
ripaghi l'illusione dell'inganno
anello di congiunzione
tra la realtà e il sogno.
Composta domenica 8 luglio 2001
Benché felicità
non sia
di questo mondo
credo che l'amore
sia
per questa vita bisogno e vanto
e un figlio
ripaghi l'illusione dell'inganno
anello di congiunzione
tra la realtà e il sogno.
Giudice
comprendi la mia comprensione?
osservi e guardi ciò ch'io vedo?
più volte giudicai senza giudizio
e mai compresi
più volte mi giocai il destino
camminando veloce oltre gli eventi
più volte e più volte
che il fato sia carente
e di memoria corta
e a volte torni
magari a cancellar le impronte
mi ricorda
ciò che per me comprese
con ali da gigante e goffo volo
ch'io mi privai
del felice inganno
il giorno, l'ora, oppure
quel momento
ch'è del ricordo, cosa assai più bella
l'illusione e il sogno.
Mi pare un pendolo quell'ubriaco
un'anitra zoppa
che suole strofinar le ali
addosso ai muri
mi par già di vederlo
culo a terra, stravaccato
chiedere così riparo
e dentro il mentre
offrir ciò ch'egli ha di più caro
porgendo agli stizziti indifferenti
la bottiglia e il cuore
mi sembra già di udirlo
starnazzare alto
guardarci piccoli
schernir le nubi e il vento
nel più solare volo
toccare l'infinito e ritornare
come sparato, stramazzato al suolo
dal netturbino delle cinque
che ramazza in mano chiede:
"tutto bene?".
Divide il suo cuore per donare,
una nuova vita al mondo da amare.
La porta dentro con tutto l'amore,
riscaldandola con tutto il suo calore.
Moltiplica i suoi battiti, la sente scalciare,
non si lamenta, aspetta per poterla abbracciare.
La gioia in un giorno tanto atteso,
mille emozioni in quel sorriso acceso.
Ad ogni traguardo, insieme a lui sorride,
ma è sempre pronta ad affrontar le sfide.
Legge i suoi sguardi, ascolta i suoi pensieri,
e senza chiedere nulla, gli dà i suoi pareri.
Una lacrima e sguardo apparentemente assente,
non c'è bisogno che lui parli, lo legge nella mente.
Resta al suo fianco ad ogni sua decisione,
lo guarda con orgoglio e soddisfazione.
Diventan bianchi i capelli col passar degli anni,
ma lei splende ancor di più, nonostante gli affanni.
Le rughe sul suo viso, son segni di una vita,
che l'ha resa saggia, con personalità definita.
L'alba sta ai sogni come un killer sta ai guanti di velluto
emergo dal sonno un po' selvatico con brame dissolute
sono una radice di rosmarino in fiore che allontana i mostri
il fitto cespuglio di aghi sono solo poemi in attesa di vita
ci sono tre cervi che corrono in città tanto sono liberi dopo la Pandemia - li invidio
l'azzurro col sole risorto è gasolio per il fiammifero cuore
sorseggio caffè con l'impronta della mano sul vetro della finestra
fissando laddove ogni fiore d'aprile degenera in colori
vieni fuori! _ il terrazzo non ha altri soffitti che il cosmo
vigili e stanchi come dopo aver fatto l'amore – il mondo risplende
stringiamoci nonostante il silenzio – alla pungente bellezza
potremmo volare volendo ma quali ali valgono il prezzo degli abbracci
guardaci!
insieme siamo una trattoria a conduzione familiare dove si vive bene
poche pretese ma il lusso di guardare al domani in due – è una stella
cui guardare quando il buio assoluto scende sul mondo
dammi ogni tuo pensiero il karma ogni tua paura... li renderò immensi
il tuo corpo sa di spezie stamattina
è tanto scostumato che farà infuriare natura
vieni... avvicinati alla mia bocca così sofferente
lascia stare il caffè... ho bel altri progetti
Siamo l'arcobaleno,
siamo un ponte di luce,
un ponte indistruttibile
da una sponda all'altra
di tutti i fiumi
in tutti i paesi del mondo.
Siamo il ponte
che sostiene il peso di tutti
coloro che attraversano
il fiume della vita.
Siamo l'arcobaleno
fatto di pietre comuni
e di gemme preziose:
tanti colori sono il nostro vanto
e il nostro nome è libertà.
Un bivio amaro
aprono
odiose
le vostre parole.
Due destini
senza incontro
si schiudono:
fingere
chi non sono,
portare
una maschera
di marmo,
e celare
dietro falsi gelidi sorrisi
la pena.
Oppure
spaccare
le porte maleodoranti
dell'ipocrisia
e combattere
gli sguardi
di chi sa solo odiare
il diverso.
Odiosa
prigione
di un corpo non mio
Anima
triste
incatenata
da membra sbagliate.
Sofferenza
è dolce e inevitabile
compagna
di una solitudine
infinita.
Non ha sesso o distinzione,
né colore o religione,
nasce insieme all'Universo,
non chiamarlo mai "diverso",
è baciarsi senza ostacoli,
libertà dai mille vincoli,
l'amore è una poesia,
non odiarlo assurda omofobia.
C'è una nuova legge in Uganda,
approvata dal parlamento
e firmata dal presidente.
È nera come la tomba,
è gialla come la febbre,
è rossa come il sangue.
Ordina alle stelle di spegnersi
e agli uccelli della foresta
di non cantare più.
Impone ai tramonti
di non dipingere più il cielo di rosso,
al sole giallo che sale
sul Ruwenzori
di cambiare colore
e alle notti di non indossare più
la veste nera.
C'è una nuova legge in Uganda,
approvata dal parlamento
e firmata il presidente.
È nera come la tomba,
è gialla come la febbre,
è rossa come il sangue.
È una legge che intima alla vita
di diventare sabbia,
alla speranza di diventare pietra
e all'amore di diventare paura.
"C'è una nuova legge in Uganda"
scrive il tramonto con inchiostro rosso
e la notte ammantata di nero
legge quelle parole agli amanti,
che le ascoltano
e si stringono ancora più forte
perché ogni attimo d'amore
ha tutti i colori del mondo.
"È nera come la tomba,
è gialla come la febbre,
è rossa come il sangue"
cantano gli uccelli della foresta,
mentre le stelle,
sempre accese,
li ascoltano.
E il sole giallo sale sul Ruwenzori
e la vita non si perde
nel vento come sabbia
e la speranza non si cristallizza
e l'amore non trema.
Perché nelle notti oscure
e in quelle stellate,
sotto il sole giallo
o nei tramonti rossi come il fuoco,
ogni cosa ha il suo destino
e ogni attimo d'amore
ha tutti i colori del mondo.