Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)
Difficoltoso è riconoscer l'amore.
Ma io quella sera più del tuo corpo
ho desiderato il tuo tempo.
Ho desiderato il tuo cuore.
E forse questo significa amare.
Voler aspettare.
Voler condividere.
Voler ricordare.
Perciò sognavo di averti vicina.
Di averti con me.
Per ogni mattina.
Quando la luce del giorno
ci avrebbe svegliati.
Accolti.
Abbracciati.
A far colazione.
Dopo una doccia veloce.
Chiederti: ti va di restare?
Possiamo andarcene a correre.
E dopo pranzare.
Magari se vuoi questa sera ti porto a ballare.
Nessun programma.
Nessuna promessa.
Soltanto una luce negli occhi
a indicarci la strada.
La stessa.
E mentre stai dormendo
penso che potrei abbracciarti.
E invece resto fermo
fermo ad osservarti.
Che vadano affanculo
tutte le paure della vita.
Mi perdo dentro ai tuoi respiri
e mi ripeto che ogni notte
passata accanto a te
vicino ai nostri sogni
dovrebbe per giustizia
essere infinita.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Profumo ancora un po' di te
    quando mi hai detto che
    non mi avresti mai lasciato
    non pensavo che parlassi seriamente.
    Ma chi ci crede a quelle frasi.
    Solamente che adesso
    sei nella mia mente.
    E sorridi.
    Avevi ragione quando dicevi
    che non si può scappare
    da chi ci ha amato veramente.
    E adesso che nessuno ci vede
    capisco che tra innamorarsi e amare
    c'è una differenza madornale.
    Puoi perfino maledirlo.
    Ma l'amore se ne frega.
    L'amore, lui. Succede.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Ho dimenticato di dimenticarti.
      Non te la prendere.
      Problema mio.
      Che sotto la doccia un po' ti penso.
      E spesso rido.
      E spesso piango.
      Ma non si vede.
      Acqua nell'acqua.
      E non si sente.
      Vuoto nel vuoto.
      I miei pensieri pesano poco.
      Prendono il volo.
      Il tuo, però, è ancora qua.
      Nella mia testa
      tra le mie gambe
      sopra la schiena.
      Dentro le ossa.
      Non se ne va.
      E chiudo spesso gli occhi senza pensare a niente.
      E metto spesso le cuffie senza ascoltare niente.
      E stringo spesso le mani senza afferrare niente.
      Ti chiuderei a giro sulla mia pelle in questo istante
      per fartela sentire quanto è forte
      questa voglia di rinascere
      che senza te, però, non ce la fa a partire.
      Ci vorrà un bel po' per riprendere a mangiare.
      Riesce a farmi schifo
      persino la lasagna di mia madre
      quando non ci sei.
      Converrai da te
      che la situazione è alquanto grave.
      Io ti ho avvisata
      ora vedi che puoi fare.
      Ho fatto crescere i capelli
      così posso disfarli come un letto.
      A te ne non sono mai piaciuti,
      dici che un uomo deve
      tenerli sempre corti.
      Questione di gusti.
      Talvolta l'intelligenza
      è tutta nel baciare
      i punti giusti.
      Ho dimenticato di dimenticarti.
      Non te la prendere.
      Problema mio.
      Questa mattina ho fatto un sogno.
      Era d'estate. Faceva caldo. Nevicava.
      Dicevi: sei il mio miracolo più bello.
      Io prima ti ho baciata.
      Poi ti ho risposto: non credo nei miracoli.
      E forse il mio problema è proprio quello.
      Non credo nei miracoli.
      E forse il mio problema è solo quello.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Ma poi che c'è di strano
        non siamo più vicini
        ma ancora ci pensiamo.
        Sembriamo due cretini.
        Un po' mi fa star bene sapere che non ti rivedrò.
        Però vorrei sapere dove sei
        e se ti manco un po'.
        Desiderarsi troppo può essere un miraggio.
        Assomigliarsi troppo può essere un disastro.
        Le cose belle sono sempre di passaggio.
        Adesso che ci penso
        sapevo che toccarti era stare in mare aperto
        sapevo che baciarti era acqua nel deserto.
        Intreccio un po' di fame d'aria e di speranza
        non può far male così tanto
        una persona a cui hai donato amore
        e chi ti è stata accanto.
        Quando si soffre si torna un po' bambini
        e penso a tutti i calci che non ci siamo dati
        e penso a tutti i posti dove non siamo stati
        e penso che tutti ne sanno più di me.
        Non mi capirai mai mi dicevi
        ma io ti capivo e tu lo sapevi.
        Non mi va di provare ad essere forte.
        Di fare promesse che non so mantenere.
        Non mi va di guardarmi dentro
        di sentirmi speciale.
        E se urli troppo forte tu
        a me va via la voce.
        E se stai male tu
        ho quella sensazione
        che se ti chiedono: che hai?
        Poi non lo sai spiegare.
        Vorrei dimenticarti, però non lo so fare.
        Ma poi che c'è di strano.
        Sicuramente sei felice.
        Cancelleremo tutto.
        Le sere senza uscire
        i baci sopra gli occhi
        e graffi sulla schiena
        che ci facevano impazzire.
        E gli altri non lo sanno
        quello che siamo stati.
        Ma che ne sanno gli altri
        cosa vuol dire amarsi
        amarsi fino a perdersi.
        Ma che ne sanno gli altri
        cosa vuol dire aversi.
        Quand'è impossibile distrarsi.
        Quand'è impossibile dimenticarsi.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Tu sapevi un po' di punk
          di torta al cioccolato, di fiore calpestato
          a mezzanotte e mezzo il locale s'è svuotato
          un bacio congelato, sapeva di milano
          io sapevo un po' di tour
          di maledetto me, del tempo che ho sprecato
          e in fondo dimmi "ehi, ma quante cose brutte
          che devi aver passato"
          palato nel palato, ora sembra di capirci
          sembriamo quasi amici
          ora sembra di capirci
          sembriamo buoni amici.
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            in Poesie (Poesie d'Autore, Poesie in lingua straniera)

            Lockdown

            E fu impossibile sfuggire il sogno in veglia
            di pulci infettate

            tra la trama e l'ordito della stoffa pregna
            accanto al focolare del sarto

            nella cara vecchia Eyam.
            poi fu impossibile non vedere

            La Pietra di Confine,
            un dado sghembo con sei fori bui,

            ditali ricolmi di aceto di vino
            per purificare le monete appestate.

            Il ché mi ricordò la triste storia
            di Emmott Syddall e Rowland Torre,

            sfortunati amanti divisi
            dal confine di quarantena

            il loro muto corteggiamento attraversava il fiume
            fin quando lei più non comparve.

            Mi addormentai nuovamente
            e questa volta sognai

            l'esiliato Yahsha che spediva parole
            alla moglie perduta su una nuvola di passaggio,

            nuvola che seguiva la mappa terrena
            di piste di cammelli e sentieri di bestiame,

            ruscelli come collane,
            pavoni coda a ventaglio, elefanti dipinti,

            coperte ricamate
            di campi e siepi,

            foreste di bamboo e vette di neve ammantate,
            cascate, torrenti

            i geroglifici di gru dalle grandi ali
            e il fiore del loto luccicante dopo la pioggia,

            l'aria
            un ipnotico vedere attraverso, rara,

            il villaggio, a tratti gravoso, lungo e lento
            ma così di necessità.
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              Scritta da: Cristina Metta
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Il mistero dell'ultima isola emersa

              Ergo cattedrali adorne di guglie alte di coraggio...

              io amo _ mi parla il cuore mentre segue la scia di una stella
              non durerà per sempre il dolore ne la vita ma guarda ai sogni
              che ti lasci dietro... c'è qualcosa in questo mondo
              che si trasmette tramite un contagio sono gli ideali... esiste il tuo coraggio
              allora avanti costruisci non importa per chi o per quanto
              tieniti il tuo segreto... non c'è alcuna traccia di resa
              non tra i sognatori":.
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                Scritta da: Cristina Metta
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Valerica

                sarò con te fino all'alba
                per farti da guida nel buio
                e indicarti dove sbocciano stelle
                verso cui esprimere desideri
                e se dovessi perderti sul tragitto
                se non mi vedi nel tuo mondo
                segui su quel sentiero la mia voce...
                ti amo non avere paura
                stanotte sarò il tuo farò e sarò lì quando lo guarderai – lì io ci sarò per sempre
                a volte fa male sai
                fa male nel petto l'assenza
                mi domando quante stelle visiterai
                e a quante avrai parlato di ciò che eri
                non smettere di sentirmi perché odio tanto il silenzio
                non ricordo la tua voce
                ma ricordo com'eri
                sia il tuo viaggio audace
                e i tuoi confini sfiorino l'Oltre
                e se nella solitudine tu avessi nuovamente paura
                io non ho dimenticato
                tu aspetta
                arrivò
                a ci faremo da faro a vicenda.
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                  Scritta da: Cristina Metta
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  St. Ermin’s

                  L'amore per un posto è un affetto intimo.
                  Ti possiede con tatto e ti preserva in ricordi
                  che nulla, potrà cancellarli.
                  È come un nido che sfida Scotland Yard coi mattoni rossi,
                  oh my Bridal Suite guarisco a Londra
                  m'è felice il petto solo baciando le nuvole
                  pioggia o sole o api nelle arnie esposte sul piccolo terrazzo
                  meraviglia s'incipria il viso con stemma nobile

                  basta un cioccolatino sul guanciale

                  e ti senti un fiore...

                  Ti porterò nei miei pensieri sempre e tornerò
                  perché è come tornare a casa.
                  L'ora del Tè nel salottino bohème,
                  tonerò a girare l'angolo della strada mirando ai torrioni rossi,
                  sarò come sposare la direzione giusta della sorte sempre.
                  Good Morning Lady e s'apre sul marmo bianco un sorriso,
                  giornata carica di luce e di affari.
                  Polpa di fiori ovunque nei grandi vasi, che bellezza!
                  Già mi manchi.
                  Oggi ti penso.

                  Domani io torno.
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