Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

C'è una nuova legge in Uganda

C'è una nuova legge in Uganda,
approvata dal parlamento
e firmata dal presidente.

È nera come la tomba,
è gialla come la febbre,
è rossa come il sangue.

Ordina alle stelle di spegnersi
e agli uccelli della foresta
di non cantare più.

Impone ai tramonti
di non dipingere più il cielo di rosso,
al sole giallo che sale
sul Ruwenzori
di cambiare colore
e alle notti di non indossare più
la veste nera.

C'è una nuova legge in Uganda,
approvata dal parlamento
e firmata il presidente.

È nera come la tomba,
è gialla come la febbre,
è rossa come il sangue.

È una legge che intima alla vita
di diventare sabbia,
alla speranza di diventare pietra
e all'amore di diventare paura.

"C'è una nuova legge in Uganda"
scrive il tramonto con inchiostro rosso
e la notte ammantata di nero
legge quelle parole agli amanti,
che le ascoltano
e si stringono ancora più forte
perché ogni attimo d'amore
ha tutti i colori del mondo.

"È nera come la tomba,
è gialla come la febbre,
è rossa come il sangue"
cantano gli uccelli della foresta,
mentre le stelle,
sempre accese,
li ascoltano.

E il sole giallo sale sul Ruwenzori
e la vita non si perde
nel vento come sabbia
e la speranza non si cristallizza
e l'amore non trema.

Perché nelle notti oscure
e in quelle stellate,
sotto il sole giallo
o nei tramonti rossi come il fuoco,
ogni cosa ha il suo destino
e ogni attimo d'amore
ha tutti i colori del mondo.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Difficoltoso è riconoscer l'amore.
    Ma io quella sera più del tuo corpo
    ho desiderato il tuo tempo.
    Ho desiderato il tuo cuore.
    E forse questo significa amare.
    Voler aspettare.
    Voler condividere.
    Voler ricordare.
    Perciò sognavo di averti vicina.
    Di averti con me.
    Per ogni mattina.
    Quando la luce del giorno
    ci avrebbe svegliati.
    Accolti.
    Abbracciati.
    A far colazione.
    Dopo una doccia veloce.
    Chiederti: ti va di restare?
    Possiamo andarcene a correre.
    E dopo pranzare.
    Magari se vuoi questa sera ti porto a ballare.
    Nessun programma.
    Nessuna promessa.
    Soltanto una luce negli occhi
    a indicarci la strada.
    La stessa.
    E mentre stai dormendo
    penso che potrei abbracciarti.
    E invece resto fermo
    fermo ad osservarti.
    Che vadano affanculo
    tutte le paure della vita.
    Mi perdo dentro ai tuoi respiri
    e mi ripeto che ogni notte
    passata accanto a te
    vicino ai nostri sogni
    dovrebbe per giustizia
    essere infinita.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Profumo ancora un po' di te
      quando mi hai detto che
      non mi avresti mai lasciato
      non pensavo che parlassi seriamente.
      Ma chi ci crede a quelle frasi.
      Solamente che adesso
      sei nella mia mente.
      E sorridi.
      Avevi ragione quando dicevi
      che non si può scappare
      da chi ci ha amato veramente.
      E adesso che nessuno ci vede
      capisco che tra innamorarsi e amare
      c'è una differenza madornale.
      Puoi perfino maledirlo.
      Ma l'amore se ne frega.
      L'amore, lui. Succede.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Ho dimenticato di dimenticarti.
        Non te la prendere.
        Problema mio.
        Che sotto la doccia un po' ti penso.
        E spesso rido.
        E spesso piango.
        Ma non si vede.
        Acqua nell'acqua.
        E non si sente.
        Vuoto nel vuoto.
        I miei pensieri pesano poco.
        Prendono il volo.
        Il tuo, però, è ancora qua.
        Nella mia testa
        tra le mie gambe
        sopra la schiena.
        Dentro le ossa.
        Non se ne va.
        E chiudo spesso gli occhi senza pensare a niente.
        E metto spesso le cuffie senza ascoltare niente.
        E stringo spesso le mani senza afferrare niente.
        Ti chiuderei a giro sulla mia pelle in questo istante
        per fartela sentire quanto è forte
        questa voglia di rinascere
        che senza te, però, non ce la fa a partire.
        Ci vorrà un bel po' per riprendere a mangiare.
        Riesce a farmi schifo
        persino la lasagna di mia madre
        quando non ci sei.
        Converrai da te
        che la situazione è alquanto grave.
        Io ti ho avvisata
        ora vedi che puoi fare.
        Ho fatto crescere i capelli
        così posso disfarli come un letto.
        A te ne non sono mai piaciuti,
        dici che un uomo deve
        tenerli sempre corti.
        Questione di gusti.
        Talvolta l'intelligenza
        è tutta nel baciare
        i punti giusti.
        Ho dimenticato di dimenticarti.
        Non te la prendere.
        Problema mio.
        Questa mattina ho fatto un sogno.
        Era d'estate. Faceva caldo. Nevicava.
        Dicevi: sei il mio miracolo più bello.
        Io prima ti ho baciata.
        Poi ti ho risposto: non credo nei miracoli.
        E forse il mio problema è proprio quello.
        Non credo nei miracoli.
        E forse il mio problema è solo quello.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Ma poi che c'è di strano
          non siamo più vicini
          ma ancora ci pensiamo.
          Sembriamo due cretini.
          Un po' mi fa star bene sapere che non ti rivedrò.
          Però vorrei sapere dove sei
          e se ti manco un po'.
          Desiderarsi troppo può essere un miraggio.
          Assomigliarsi troppo può essere un disastro.
          Le cose belle sono sempre di passaggio.
          Adesso che ci penso
          sapevo che toccarti era stare in mare aperto
          sapevo che baciarti era acqua nel deserto.
          Intreccio un po' di fame d'aria e di speranza
          non può far male così tanto
          una persona a cui hai donato amore
          e chi ti è stata accanto.
          Quando si soffre si torna un po' bambini
          e penso a tutti i calci che non ci siamo dati
          e penso a tutti i posti dove non siamo stati
          e penso che tutti ne sanno più di me.
          Non mi capirai mai mi dicevi
          ma io ti capivo e tu lo sapevi.
          Non mi va di provare ad essere forte.
          Di fare promesse che non so mantenere.
          Non mi va di guardarmi dentro
          di sentirmi speciale.
          E se urli troppo forte tu
          a me va via la voce.
          E se stai male tu
          ho quella sensazione
          che se ti chiedono: che hai?
          Poi non lo sai spiegare.
          Vorrei dimenticarti, però non lo so fare.
          Ma poi che c'è di strano.
          Sicuramente sei felice.
          Cancelleremo tutto.
          Le sere senza uscire
          i baci sopra gli occhi
          e graffi sulla schiena
          che ci facevano impazzire.
          E gli altri non lo sanno
          quello che siamo stati.
          Ma che ne sanno gli altri
          cosa vuol dire amarsi
          amarsi fino a perdersi.
          Ma che ne sanno gli altri
          cosa vuol dire aversi.
          Quand'è impossibile distrarsi.
          Quand'è impossibile dimenticarsi.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Tu sapevi un po' di punk
            di torta al cioccolato, di fiore calpestato
            a mezzanotte e mezzo il locale s'è svuotato
            un bacio congelato, sapeva di milano
            io sapevo un po' di tour
            di maledetto me, del tempo che ho sprecato
            e in fondo dimmi "ehi, ma quante cose brutte
            che devi aver passato"
            palato nel palato, ora sembra di capirci
            sembriamo quasi amici
            ora sembra di capirci
            sembriamo buoni amici.
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              in Poesie (Poesie d'Autore, Poesie in lingua straniera)

              Lockdown

              E fu impossibile sfuggire il sogno in veglia
              di pulci infettate

              tra la trama e l'ordito della stoffa pregna
              accanto al focolare del sarto

              nella cara vecchia Eyam.
              poi fu impossibile non vedere

              La Pietra di Confine,
              un dado sghembo con sei fori bui,

              ditali ricolmi di aceto di vino
              per purificare le monete appestate.

              Il ché mi ricordò la triste storia
              di Emmott Syddall e Rowland Torre,

              sfortunati amanti divisi
              dal confine di quarantena

              il loro muto corteggiamento attraversava il fiume
              fin quando lei più non comparve.

              Mi addormentai nuovamente
              e questa volta sognai

              l'esiliato Yahsha che spediva parole
              alla moglie perduta su una nuvola di passaggio,

              nuvola che seguiva la mappa terrena
              di piste di cammelli e sentieri di bestiame,

              ruscelli come collane,
              pavoni coda a ventaglio, elefanti dipinti,

              coperte ricamate
              di campi e siepi,

              foreste di bamboo e vette di neve ammantate,
              cascate, torrenti

              i geroglifici di gru dalle grandi ali
              e il fiore del loto luccicante dopo la pioggia,

              l'aria
              un ipnotico vedere attraverso, rara,

              il villaggio, a tratti gravoso, lungo e lento
              ma così di necessità.
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                Scritta da: Cristina Metta
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Il mistero dell'ultima isola emersa

                Ergo cattedrali adorne di guglie alte di coraggio...

                io amo _ mi parla il cuore mentre segue la scia di una stella
                non durerà per sempre il dolore ne la vita ma guarda ai sogni
                che ti lasci dietro... c'è qualcosa in questo mondo
                che si trasmette tramite un contagio sono gli ideali... esiste il tuo coraggio
                allora avanti costruisci non importa per chi o per quanto
                tieniti il tuo segreto... non c'è alcuna traccia di resa
                non tra i sognatori":.
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                  Scritta da: Cristina Metta
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Valerica

                  sarò con te fino all'alba
                  per farti da guida nel buio
                  e indicarti dove sbocciano stelle
                  verso cui esprimere desideri
                  e se dovessi perderti sul tragitto
                  se non mi vedi nel tuo mondo
                  segui su quel sentiero la mia voce...
                  ti amo non avere paura
                  stanotte sarò il tuo farò e sarò lì quando lo guarderai – lì io ci sarò per sempre
                  a volte fa male sai
                  fa male nel petto l'assenza
                  mi domando quante stelle visiterai
                  e a quante avrai parlato di ciò che eri
                  non smettere di sentirmi perché odio tanto il silenzio
                  non ricordo la tua voce
                  ma ricordo com'eri
                  sia il tuo viaggio audace
                  e i tuoi confini sfiorino l'Oltre
                  e se nella solitudine tu avessi nuovamente paura
                  io non ho dimenticato
                  tu aspetta
                  arrivò
                  a ci faremo da faro a vicenda.
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