Poesie d'Autore


Scritta da: Antonino Gatto
in Poesie (Poesie d'Autore)

Una fiamma nel cuore

Sorriso beato quanto ti ho amato!
Vissuto, abbracciato, pianto e cercato.
Quanto mi mancano i tuoi gesti passati
di giorni lontani non ancora sfumati.
Mi sono rimaste emozioni nel petto,
tutte parole che non ti ho mai detto,
e le ho conservate sempre al mio lato,
insieme ai ricordi che tu mi hai lasciato.
Oggi una fiamma mi arde nel cuore,
prova vivente di tutto il tuo amore,
di quel esile fuoco che si è spento nel vento,
per riaccendersi in me, restandoci dentro!
Composta domenica 3 luglio 2011
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    Scritta da: Antonino Gatto
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Mare antico

    Mare,
    ogni mio desiderio di pace,
    si placa restandovi accanto.
    Bianche spiagge assolate,
    letti di vacanze sognate,
    vissuti da vite di stagioni passate.
    Vecchia orchestra antica,
    musica d'altri tempi,
    ritmata dalle vostre correnti.
    Fresche baciate carezze dal vento,
    saporite di sale, colorite d'argento.
    piangetemi addosso, dall'alba al tramonto,
    devastate i miei sensi,
    cancellate il mio pianto!
    Composta lunedì 4 luglio 2011
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      Scritta da: Aristide Caruso
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Dal cimitero di Poggioreale

      Non ha tombe per me Poggioreale.
      Hanno pace i miei cari
      laggiù tra colli onde fraterno ai morti
      torna d'autunno il vento.

      Qui dan senso d'angustia
      loculi sovrapposti e urbana pompa
      d'arche e di marmi.
      E il "recinto dei grandi"
      non mi commuove più che i vostri nomi
      su scarne croci, antichi montanari,
      a sommo della piana
      ove fumano lontane
      locomotive tra gli ulivi e il mare.

      Piccolo cimitero tutto ascolto
      odoroso di greggi sul pendio.

      È sì breve il cammino
      dalle case al cancello.
      Ci si abitua al pensiero
      di quest'ultima strada
      come del verde viottolo nel campo
      del vicolo che scende
      ai gradini corrosi della chiesa.

      E quell'estremo andare
      s'attende come il tempo
      certo delle castagne
      dei grappoli dorati
      delle nubi che vanno al Reventino.

      I vecchi hanno un sorriso
      dolce e bianco
      se ricercan laggiù
      qualcuno cui da tempo
      vorrebbero ridire tante cose
      nella vecchia osteria
      e che attende, in ascolto:
      è sì breve il cammino
      dalle case al cancello.
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        Scritta da: Ombra Nella Notte
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il canto dell'odio

        Il Canto dell'odio – Stecchetti

        Il Canto dell'odio
        Quando tu dormirai dimenticata Sotto la terra grassa
        E la croce di Dio sarà piantata Ritta sulla tua cassa
        Quando ti coleran marcie le gote Entro i denti malfermi
        E nelle occhiaie tue fetenti e vuote Brulicheranno i vermi,
        per te quel sonno che per altri è pace sarà strazio novello
        e un rimorso verrà freddo, tenace, a morderti il cervello.
        Un rimorso acutissimo ed atroce Verrà nella tua fossa
        A dispetto di Dio, della sua croce, a rosicchiarti l'ossa.
        Io sarò quel rimorso. Io te cercando Entro la notte cupa
        Lamia che fugge il dì, verrò latrando Come latra una lupa;
        Io con quest'ugne scaverò la terra Per te fatta letame
        E il turpe legno schioderò che serra La tua carogna infame.
        Oh, come nel tuo core ancor vermiglio Sazierò l'odio antico,
        Oh, con che gioia affonderò l'artiglio Nel tuo ventre impudico!
        Sul tuo putrido ventre accoccolato Io poserò in eterno,
        Spettro della vendetta e del peccato, Spavento dell'inferno:

        Ed all'orecchio tuo che fu sì bello Sussurrerò implacato
        Detti che bruceranno il tuo cervello Come un ferro infuocato.
        Quando tu mi dirai: perché mi mordi E di velen m'imbevi?
        Io ti risponderò: non ti ricordi Che bei capelli avevi?
        Non ti ricordi dei capelli biondi Che ti coprian le spalle
        E degli occhi nerissimi, profondi, Pieni di fiamme gialle?
        E delle audacie del tuo busto e della Opulenza dell'anca?
        Non ti ricordi più com'eri bella, Provocatrice e bianca?
        Ma non sei dunque tu che nudo il petto Agli occhi altrui porgesti
        E, spumante Licisca, entro al tuo letto Passar la via facesti?
        Ma non sei tu che agli ebbri ed ai soldati Spalancasti le braccia,
        Che discendesti a baci innominati E a me ridesti in faccia?
        Ed io t'amavo, ed io ti son caduto Pregando innanzi e, vedi,
        Quando tu mi guardavi, avrei voluto Morir sotto ai tuoi piedi.
        Perché negare – a me che pur t'amavo – Uno sguardo gentile,
        Quando per te mi sarei fatto schiavo, Mi sarei fatto vile?
        Perché m'hai detto no quando carponi Misericordia chiesi
        E sulla strada intanto i tuoi lenoni Aspettavan gli inglesi?
        Hai riso? Senti! Dal sepolcro cavo Questa tua rea carogna,
        Nuda la carne tua che tanto amavo L'inchiodo sulla gogna,
        E son la gogna i versi ov'io ti danno Al vituperio eterno,
        A pene che rimpianger ti faranno Le pene dell'inferno.
        Qui rimorir ti faccio, oh maledetta, Piano a colpi di spillo,
        E la vergogna tua, la mia vendetta Tra gli occhi ti sigillo.
        Composta domenica 3 luglio 2011
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          Scritta da: Marguerite
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Eternità d'Amore

          Stanco e vinto dal sonno al manco lato
          inerme entro il mio petto Amor giacea,
          e il mio cor, che senz'armi il Dio vedea
          l'ali gli tolse ond'avea il tergo ornato.

          Sé stesso impenna, e lieve spirto alato
          fuor dal natio soggiorno il volo ergea,
          e per l'usato calle alla mia Dea
          giunse e librossi in sul bel crine aurato.

          Indi, quasi farfalla, intorno il foco
          degli occhi mosse, ma l'intenso ardore
          sciolse gli incauti vanni a poco a poco.

          Così dentro il bel sen cadde il mio core;
          ed ord sperano in van di cangiar loco
          il cor senz'ali, e lo spennato Amore.
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Sarà... forse

            Quei minuti che separano
            che non so aspettare
            quello che sento scivolare
            quello che mi sento addosso
            quello che non posso...
            E sempre più di te
            sempre più di me
            sentire ancora nonostante ora
            gli anni passano nel desiderare
            di amare e farsi amare
            sarà forse che è vero
            questo amore nato per provare
            e poi cresciuto tra le mani
            le tue e le mie
            e domani e poi domani confermare
            quello che non può passare
            e momenti di intesa e passione
            che non si possono dimenticare.
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              Scritta da: Antonio Prencipe
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Fuck you

              Fuck you...
              Piangevo con discrezione
              per non dare nell'occhio.
              Sorridevo al dolore
              e nella felicità soffocavo
              in silenzio.
              Fuck you...
              Mi chiamavano freddo,
              insensibile, senza cuore
              e infatti forse un po' lo sono
              perché ho capito
              come gira il mondo.
              Fuck you...
              Non ho smesso di fumare
              e faccio ancora sesso
              tra le piaghe deliranti
              di un cielo sepolto sotto il sole
              di mezzogiorno cocente
              e deprimente.
              Fuck you...
              A te che mi hai lasciato solo
              nel momento più doloroso.
              Volevi amarmi
              ma non volevi capirmi.
              Volevi baciarmi
              ma non volevi odiarmi.
              Fuck you...
              A te che sei nei cieli
              e che dentro me non ci sei...
              Quante volte ho sperato in te,
              in un tuo "entrare" dentro me.
              Ma ora so che la fede
              è un dono e questo dono
              io non l'ho mai ricevuto
              perché le grandi anime
              portano in silenzio un Dio
              che forse rinnegano ma che dentro
              l'anima vive e nel freddo
              sorride al cuore.
              Un Dio che non ha padroni.
              Un Dio che è solo nostro,
              che non ha religione.
              Composta mercoledì 22 giugno 2011
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                Scritta da: patrizia64
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Non posso darti soluzioni

                Non posso darti soluzioni per tutti i problema della vita
                Non ho risposte per i... tuoi dubbi o timori,
                però posso ascoltarli e dividerli con te

                Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro
                Però quando serve starò vicino a te

                Non posso evitarti di precipitare,
                solamente posso offrirti la mia mano
                perché ti sostenga e non cadi

                La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei
                Però gioisco sinceramente quando ti vedo felice

                Non giudico le decisioni che prendi nella vita
                Mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi

                Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
                Però posso offrirti lo spazio necessario per crescere

                Non posso evitare la tua sofferenza,
                quando qualche pena ti tocca il cuore
                Però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.

                Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere
                Solamente posso volerti come sei ed essere tuo amico.
                Composta sabato 25 giugno 2011
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                  Scritta da: M. Spagna
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Vetro al fine su di un piano


                  ... Vuoi la tua vita dentro una tazza di vetro?
                  Tanto queste pareti di vetro hanno orecchi...
                  Perle di poesia colata-

                  Sequestrate
                  Sequestratevi
                  Al fine
                  Di essere trasparenti come il vetro
                  E nelle case
                  Non siate investigatori ciechi
                  Infranti in una bolla di vetro e della timidezza

                  Al fine
                  Gli usci sono remoti
                  E tutto ciò che oggi è vivo
                  È vetro
                  Contenitore di cellule e pensieri

                  Feci al fine
                  Facce in croce controluce
                  Inchiodate nell'incapacità di chiedere scusa
                  E i sospetti dove li lasciamo?
                  I sospetti dell'uomo già

                  Non fuggire da te stesso se sogni di volare come Icaro
                  Ed esci dal tuo corpo se una donna sovrasta l'uomo che non è più uomo
                  Ma ora è piuma
                  Che si corica sul fondo di un vetro
                  Così fuori tema e sfigurato

                  Gli infetti mentali
                  Cambiano nome e cognome spesso
                  Ma quel ciao di mamma
                  È l'aura di cristallo della tua giovinezza
                  Affini al raduno
                  Di anime non del tutto perdute
                  Ma escluse dagli orrori
                  Di chi conduce quel gioco di inganno tagliente

                  Lo scopo?
                  Lo scopo dell'uomo è al fissar del lago
                  Al fine del tempo concesso
                  Al fine di trovare la sua foglia morta che aspira al cielo
                  Quella immagine senza peso e complessi
                  E il suo colore...
                  Di ghiaccio caldo
                  Come parole che impegnino un Mondo pieno di orecchi di vetro.
                  Composta venerdì 24 giugno 2011
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